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Pannella Marco, G.U.C.E. - 15 febbraio 1980
ARRESTO DI ANDREJ SACHAROV - GIOCHI OLIMPICI

SOMMARIO: in seguito all'arresto del dissidente sovietico Andrej SACHAROV e al suo appello a boicottare le Olimpiadi, il Parlamento Europeo discute una proposta di risoluzione in tal senso. Pannella interviene sostenendo tale politica di boicottaggio di manifestazioni ad alibi sportivo che si svolgono a dispetto della partecipazione di stati a regime totalitario; rileva inoltre l'ipocrisia di coloro che facendosi paladini dei diritti umani, chiudono gli occhi di fronte al genocidio per fame in corso nel Terzo Mondo (15-02-80).

Pannella. - (F) Signor Presidente, ignoro se l'amico e collega Puletti si sia dato da fare a suo tempo per boicottare le manifestazioni sportive organizzate in America latina. Noi ci siamo battuti allora e ci battiamo oggi per le stesse ragioni.

(Commenti da vari banchi)

Signor Presidente, noi siamo stati sempre contrari a qualsiasi manifestazione coperta dall'alibi sportivo in qualunque situazione totalitaria e di non rispetto dei diritti dell'uomo. Con i miei 50 anni, ho vissuto abbastanza da poter dire che tale è la linea che, in quanto radicale, ho avuto la fortuna di seguire sin dal tempo in cui ero presidente degli universitari italiani nel 1953 - vi è qualche testimone - fino ad oggi.

Uno spirito che ci viene presentato oggi come morto e che, invece, non è mai stato quale si pretende non può offrire alcun valido alibi! A ridosso di questo cosiddetto spirito olimpico vi sono sempre stati fatti di razze, di classe, finanziari. Forse che le Olimpiadi hanno il medesimo significato per chi vive nella povertà e in condizioni di sottoproletariato in Africa, in Asia o nel Bangladesh e per chi vive a Mosca, a Roma o altrove? Le contraddizioni, in realtà, sono antiche!

Si dice che neppure la scienza sia totalmente neutra a livello politico e a livello di classi. E voi vorreste che l'organizzazione degli sport lo sia? In quanto radicali italiani, in quanto non violenti, siamo convinti che la libertà è come la vita. O la si rispetta in tutti i casi oppure non si è mai credibili quando si pretende di rispettarla a posteriori. Signor Presidente, un Parlamento e degli uomini politici che si dimostrano indifferenti all'olocausto di 40 milioni di persone all'anno non sono credibili quando pretendono di fare ammettere agli infami terroristi che la vita è sacra. Se la vita dei politici italiani è sacra, è sacra anche la vita dei 18 milioni di fanciulli che vengono assassinati facendo loro mancare il pane. La libertà è come la vita signor Presidente. Ritengo che coloro che hanno lottato a suo tempo contro l'imperialismo e contro le azioni perpetrate dagli Stati Uniti nel Vietnam abbiamo il diritto di aderire a questa iniziative.

 
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