di Leonardo SciasciaSOMMARIO: Ritiene ingiustificato che due membri della Commissione d'inchiesta sul caso Moro minaccino di dimettersi in protesta per la presenza dell'on. Mancini nella Commissione stessa. Questa vicenda ha però intanto ottenuto, come forse si voleva, di far ritardare il lavoro della Commissione.
(NOTIZIE RADICALI, 6 marzo 1980)
Roma 6 marzo '80 - N.R. - Sull'andamento della Commissione Moro Leonardo Sciascia, membro della Commissione, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Con le dimissioni della maggior parte dei Membri della Commissione d'inchiesta sul caso Moro, si è ristabilito il principio che nel Parlamento della Repubblica ci sono i meno uguali e i più uguali: più uguali sono i due Membri che minacciano le dimissioni per la presenza in Commissione di Mancini, il cui comportamento prima della sua nomina a Membro della Commissione viene considerato pregiudizievole, inabilitante.
Qualunque opinione Mancini abbia espresso, quale che sia stato il suo comportamento, non crediamo possano pregiudicare il suo diritto a far parte della Commissione, dal momento che il suo partito ve lo ha designato. Di un Membro di una Commissione parlamentare va giudicato il comportamento dentro la Commissione stessa; se poi le sue opinioni si conoscono e possono apparire dissonanti, ciò può essere ragione di animazione dialettica e di stimolo alla ricerca della verità dentro la Commissione perché bisogna tener presente che l'inchiesta tende all'accertamento dei fatti.
Il risultato del caso Mancini agitato dentro la Commissione è stato comunque quello di un ritardo dei lavori e poi dello scioglimento: il che è forse quel che si voleva".