SOMMARIO: Valter Vecellio cerca di ricostruire, o almeno di ipotizzare, le ragioni che hanno indotto Berlinguer a querelare Sciascia, e Cossiga a dargli ragione: "Cossiga, il giorno che ha mandato la sua lettera, aveva anche sul tavolo la decisione dei giudici di Torino di deferirlo all'inquirente. E Cossiga ha tentato il 'do ut des'". Ma, secondo Vecellio, "Berlinguer ha per ora respinto il patto offerto da Cossiga". Inoltre, Vecellio si chiede cosa abbiano da dire i senatori Calamandrei e Bufalini sulla promessa fatta da Andreotti di fornire loro la documentazione sui rapporti tra Cecoslovacchia e terroristi e come possa Berlinguer affermare di non sapere nulla in merito.
(NOTIZIE RADICALI, 4 giugno 1980)
Roma 4 giugno '80 - N.R. - Sempre interessante, la lettura del quotidiano comunista, l'"Unità". Per quello che pubblica, per quello che non pubblica, per quello che bisogna leggere, pubblicato tra le righe.
Prendiamo, oggi, l'articolo "Il dilemma che poniamo al "Popolo". Se le insinuazioni di Sciascia sono fondate, molti ministri DC devono essere inquisiti", annuncia il giornale comunista.
Nell'articolo, tra l'altro si legge, che Leonardo Sciascia non ha mai parlato di "ammissioni di Berlinguer sulle responsabilità della Cecoslovacchia".
Ora certo fa parte di antiche tradizioni socialiste che per esempio il gruppo in Parlamento dica una cosa, mentre il giornale un'altra; vorremmo però che ci si spiegasse per quale motivo Berlinguer ha ritenuto di dover querelare Sciascia, se poi tocca leggere sull'"Unità", in risposta al "Popolo", che Sciascia mai ha voluto individuare responsabilità di Berlinguer per quanto attiene ai legami tra terroristi e Cecoslovacchia.
Ora noi una risposta al gesto immotivato e incauto di Berlinguer l'abbiamo già fornita, e assieme a noi da varie parti (Montanelli e "Panorama", per conto loro, l'hanno ritenuta fondata). La querela di Berlinguer va legata all'affare Donat Cattin, come l'affare Donat Cattin va legato alla lettera che Cossiga ha mandato, con tanta piaggeria, a Longo, con l'elogio a Berlinguer.
Cossiga, il giorno che ha mandato la sua lettera, aveva anche sul tavolo la decisione dei giudici di Torino di deferirlo all'Inquirente. E Cossiga ha tentato il "do ut des".
L'"Unità" ha subito ritenuto di dare ampio risalto alla lettera di Cossiga ma, ci si perdoni, quella del presidente del consiglio (e la successiva di Andreotti), davvero non ci sembrano attestati di cui vantarsi molto. Berlinguer ha per ora respinto il patto offerto da Cossiga, e, come su "Panorama" si ipotizza, la querela a Sciascia potrebbe essere anche un "segnale": "ce la vediamo noi, non abbiamo bisogno di aiuto".
Può essere, non lo escludiamo.
Quel che ora ci preme sottolineare è altro. Precisamente vogliamo rimarcare il rigoroso silenzio osservato da "Unità" e "Paese Sera" circa le rivelazioni di "Panorama". Andreotti sapeva e sa, di legami tra terroristi e Cecoslovacchia. Non si è dimenticato (ma non si può dimenticare uno che ogni sera scrive quel che accade nei suoi diari), non è vero che era all'oscuro di tutto. Andreotti sapeva e anche promesso di far "sapere" ai senatori Calamandrei e Bufalini.
Hanno qualcosa da dire, i due senatori comunisti? Crediamo di sì: che dicano, almeno, se la documentazione promessa da Andreotti è stata loro fornita. E se non lo è stata, perché non l'hanno richiesta. Ma se l'hanno richiesta, se hanno visto la documentazione, certamente questa è stata portata alla conoscenza di Berlinguer. E la risposta del segretario comunista - so solamente quello che hanno scritto i giornali - ci si perdoni, la accogliamo con un sorriso; oggi leggiamo sull'"Avanti" di legami con Yemen, Spagna e Libia. Craxi pubblicamente parla di Cecoslovacchia. Possibile che abbia accolto queste (e tante altre che in questi anni si vanno facendo), senza preoccuparsi di assumere notizie più esatte e precise? E' così? Se ce lo si dice, ci crediamo anche, ma certo che l'opinione che ci facciamo di Berlinguer non è delle più lusinghiere.
Sia come sia, una cosa appare certa; questa commissione per l'accertamento dei fatti su Moro a parecchi dà fastidio. Hanno strumentalmente silurato Mancini; ora che Sciascia pone una domanda che è sulla bocca di tutti, scoppia il finimondo... Non è per nulla azzardato il sospetto che questa commissione la si vuole affossare. Pensare che lo lasceremo fare, è comunque illusorio.