di Marco PannellaSOMMARIO: Dopo oltre 30 anni, non è umanamente possibile indagare se un uomo sia o no "davvero pentito": chi pensa in questo modo prepara quel che pretende di giudicare.
(IL MATTINO, 16 luglio 1980)
Leggo che oggi un tribunale della Repubblica dovrà di nuovo decidere se concedere la libertà o meno a Reder. Mi auguro che cessi questa situazione di allucinante e pericolosa cecità: non è possibile in nome dei martiri della Resistenza, dei loro e nostri ideali umani e civili, esigere che venga confermata una visione barbara della pena, della legge.
Non è umanamente ammissibile, dopo oltre 30 anni di »buona condotta (concetto di già orripilante) indagare se, nel più profondo della coscienza, un essere umano si sia o no »davvero pentito . Coloro che cianciano di umanità, di giustizia, di diritto, di amnistie, di antifascismo e tacciono dinanzi a questa storia di demonizzazione, di esorcismi, di violenza, di totem e di tabù ancestrali, e magari cercano di nobilitarli con richiami a quanto di più puro dovrebbe esservi nella nostra storia, preparano, loro, quel che pretendono giudicare in tal modo e in tal modo condannare. Ci vorrà molto coraggio umano, molto coraggio civile, molta moralità contro moralismi dissennati per fare giustizia. Mi auguro che questo accada.