SOMMARIO: I testo dell'interrogazione presentata dai deputati radicali Cicciomessere, Pannella, Bonino e Mellini al presidente del Consiglio, ai ministri di grazia e giustizia, degli esteri e dell'interno per sapere se rispondono a verità le notizie diffuse nei giorni scorsi da "Notizie Radicali" circa le complicità fra servizi segreti italiani e il governo libico in relazione all'uccisione di dissidenti libici in Italia.
(NOTIZIE RADICALI, 30 agosto 1980)
Roma, 30 agosto 1980 - N.R. - Le denunce che da qualche giorno "Notizie Radicali" sta diffondendo in relazione alle complicità che il colonnello "pazzo" di Libia, Gheddafi, potrebbe contare in Italia, troveranno (si spera) una eco in Parlamento. Se ne sono fatti promotori i deputati radicali Roberto Cicciomessere, Marco Pannella, Emma Bonino e Mauro Mellini, i quali hanno investito della questione il presidente del Consiglio Cossiga e i ministri dell'interno, degli esteri e di grazia e giustizia.
In particolare, i deputati radicali chiedono se corrispondano a verità le notizie pubblicate dall'agenzia giornalistica "Notizie Radicali", nelle edizioni del 28 e 29 agosto a proposito delle complicità delle autorità giudiziarie italiane con il governo libico.
In particolare, i radicali chiedono se è vero che:
1) Il sig. Jousseff Msallata, arrestato dalla polizia italiana il 19 aprile in relazione all'assassinio al Caffè de Paris del cittadino libico Abdul Aref si troverebbe oggi a Bengasi, dopo esser stato accolto dal Presidente Gheddafi come "eroe della Patria";
2) Non tutti i 7 cittadini libici arrestati in Italia dall'aprile scorso in relazione all'assassinio di esuli libici si troverebbero in carcere;
3) La lista dei dissidenti e degli esuli libici residenti in Italia sarebbe stata consegnata al Governo libico da uno dei servizi di sicurezza italiani;
4) Il coordinamento delle attività dei "killers" libici in Italia sarebbe affidato al responsabile di attività export-import che gode di particolare protezione da parte delle autorità italiane;
5) Esuli o oppositori libici sarebbero stati caricati a forza su aerei della "Lybian Airlines" diretti a Tripoli con la complicità delle autorità di polizia degli aeroporti italiani; esuli libici in transito in aeroporti italiani, ai quali sarebbe stato negato il visto di transito, sarebbero stati imbarcati a forza su voli per la Libia.
I parlamentari radicali chiedono di sapere "se il governo ritenga in ogni caso di aprire un'inchiesta sull'attività del governo libico in Italia e se sia ancora, come nel passato, disposto a violare i principi del diritto interno e internazionale, per evitare il deterioramento dei rapporti commerciali con la Libia.
Si chiede, infine, se il governo italiano "intende proporre nelle sedi comunitarie e delle nazioni unite un intervento internazionale sulle attività omicide di cittadini libici all'estro che sembrano totalmente dirette o avallate dal governo libico."