SOMMARIO: Si interroga il governo per per sapere se risponda al vero quanto si dice circa il rifiuto opposto dai sostituti procuratori di Palermo alla firma di atti proposti dal procuratore capo, Costa, "successivamente assassinato".
(Atti Parlamentari - Camera dei Deputati - VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 SETTEMBRE 1980)
SCIASCIA, ROCCELLA, AJELLO, BONINO EMMA, CICCIOMESSERE, MELLINI, PINTO, CRIVELLINI, TESSARI ALESSANDRO E TEODORI - Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere se l'Esecutivo conosce e se risponde al vero, quanto è accaduto nel maggio scorso alla procura di Palermo e cioè:
a) i sostituti procuratori, convocati con estrema riservatezza, dal procuratore capo Costa per spiccare i mandati di cattura a carico di presunti mafiosi indicati da un rapporto della questura, si sono rifiutati di firmare gli atti proposti dal procuratore capo che vi ha apposto la propria firma assumendosene la piena ed esclusiva responsabilità;
b) inspiegabilmente la notizia di questa riunione è giunta alla stampa, che ne ha informato la pubblica opinione, con la conseguenza di esporre la figura del procuratore capo, successivamente assassinato il 6 agosto, all'attenzione della mafia come unico promotore dell'azione giudiziaria.
Gli interroganti chiedono di conoscere, nel caso il Governo sia informato dell'accaduto, quali iniziative ha assunto o intende assumere al riguardo, tenendo presente la difficile condizione in cui verrà a trovarsi il capo della procura di Palermo che sta per essere nominato.
(3-02370)