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Bandinelli Angiolo - 1 ottobre 1980
Nelle serre della liberaldemocrazia
di Angiolo Bandinelli

SOMMARIO. "Nelle tranquille serre della liberaldemocrazia" la politica trova molte definizioni, che tutte coincidono nel dare di essa (la politica) definizioni al positivo. Lo svolgersi della storia ha un "percorso lineare" e tutto ciò che è al di fuori di questo ambito di discorso è "marginale": non può essere rappresentato. Tale esclusione condanna tutto ciò che sia fuori della "storia politica": il reale è sempre "giustificatorio e salvifico". Restano fuori il "qualunquista", l'"idiota", il "privato", o persino la "religione", il "religioso", ecc.

(QUADERNI RADICALI, ottobre-dicembre 1980 - Ripubblicato in "IL RADICALE IMPUNITO - Diritti civili, Nonviolenza, Europa", Stampa Alternativa, 1990)

Nelle tranquille serre della liberaldemocrazia sono a disposizione definizioni a iosa del fenomeno "politica", e dello stesso "potere". Lo Stato, il Potere, ecc., sono valori sempre positivi, in quanto - se non altro - neutre Regole del gioco, da riempire di personale moralità, di fiducia nel recupero e nella gestione del razionale. Il razionale è lo svolgersi lineare della storia (con iniziale minuscola): tutto ciò che è fuori di questo ambito di discorso è, per il liberaldemocratico, marginale e ciò che è marginale deve ridursi a ciò che è centrale e che conta; altrimenti, peggio per lui: non verrà, semplicemente, rappresentato, non è rappresentabile in politica. Il Potere stesso viene frantumato ricondotto a una serie di procedure. Nessun demone da esorcizzare: il percorso della storia, della razionalità e della politica coincidono, per una sorta di conventio ad excludendum di ciò che è al di fuori. Nessun tentennamento morale o etico: la storia è tutta, in definitiva, storia politica (anche dopo il pass

aggio inquietante di Sorel). Anche qui la normativa è, tutto sommato, oggettiva, si àncora nel reale, giustificatorio e salvifico. Al di fuori c'è il qualunquista o l'idiota, il privato magari: che, in questa distribuzione delle parti, può essere anche accettabile, purché non interferisca con la sfera della politica. Lo stesso dicasi della religione, del religioso, ecc.

 
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