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Partito radicale - 5 gennaio 1981
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Partito radicale

SOMMARIO: Il testo del volantino diffuso in occasione della raccolta delle firme per dieci referendum (Legge Cossiga sull'ordine pubblico; Reati d'opinione; Ergastolo; Caccia; Porto d'armi; Tribunali militari; Hashish; Aborto; Centrali nucleari; Smilitarizzazione della Guardia di Finanza).

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Una grande domanda di libertà; la vita che esige una nuova qualità. E, di fronte partiti sempre più incapaci di capire, chiusi nei soliti giochi che non interessano nessuno, attenti solo alla spartizione del potere.

C'è la rabbia contro i signori della politica; c'è la consapevolezza che le scelte di oggi incideranno nel futuro: l'energia nucleare; la violenza nella lotta politica; le delusioni verso la sinistra; natura, ambiente risorse di tutti distrutti dalla "civiltà" industriale; i deboli nel mondo condannati dai forti allo sterminio per fame; lo spreco criminale delle spese di guerra; l'invadenza dei militari nella vita civile; la difesa delle libertà e dei diritti civili, la risposta democratica e la lotta effettiva al terrorismo; la volontà di ridare tensione ideale e slancio riformatore alla vita politica. Oggi i partiti, anche di sinistra, parlano solo di ordine pubblico, per persuadere che occorre sopprimere le libertà. E l'occupazione, le pensioni, il mezzogiorno, l'assistenza?

Per questo; per tutto questo i referendum: un potere che la Costituzione ci dà. Proclamare la legge di diritto la giustizia contro la violenza delle polizie, delle armi e degli eserciti, contro la violenza economica dello sterminio, contro l'arbitrio e la sopraffazione, contro il disinteresse per i bisogni di tutti.

PROGRAMMA ALTERNATIVO DI OPPOSIZIONE POPOLARE

1. LEGGE COSSIGA SULL'ORDINE PUBBLICO

Vogliamo abrogare le recenti norme sull'ordine pubblico non per compiere un gesto di sfida, ma per una meditata convinzione. Aggravare le pene, allungare la carcerazione preventiva, reintrodurre il fermo di polizia non serve a combattere il terrorismo, anzi lo favorisce perché rafforza i legami degli emarginati con le organizzazioni clandestine. Non serve, come non servì la legge Reale. Serve solo a ritardare l'adozione delle misure effettive e indispensabili: creare una polizia civile investigativa moderna, riorganizzare la giustizia, emanare i nuovi codici penali, una giustizia rapida e sicura.

2. REATI DI OPINIONE, RIUNIONE E ASSOCIAZIONE

Nei fascisti che elaborarono il codice penale del 1930, gelosamente conservato -e peggiorato- dai partiti della nostra Repubblica, c'era la profonda convinzione che le idee si combattono con la forza, che certi valori (la proprietà, l'ordine pubblico, il corporativismo, il pudore, l'onore, la razza), devono essere comunque salvaguardati, contro opinioni e attività "sovversive". Il fascismo si nutrì profondamente della convinzione che per difendere l'ordine pubblico fosse necessario sopprimere la libertà e lo stato di diritto: la questione è ancora aperta.

3. ERGASTOLO

La reazione immediata di fronte alla barbarie degli eccidi: "pena di morte!", è sfruttata dalla reazione forcaiola, da quanti invocano repressione, leggi di guerra, tribunali militari. Per la giustizia democratica le pene non sono vendetta sociale; ma strumenti per reinserire il condannato nella vita associata. L'ergastolo, come la pena di morte, è la negazione di questo principio. Riflettiamo: le pene si applicano a soggetti già riconosciuti colpevoli. Ma le pene più feroci, questo occorre chiederci, aiutano a trovare i colpevoli? Servono ad assicurarli alla giustizia?

4. CACCIA

La caccia è oggi una chiassata consumistica, un affare di migliaia di miliardi per distruggere centinaia di milioni di animali sostenuto dai fabbricanti di armi e dalla DC e PCI, con le associazioni venatorie. Per le irreparabili distruzioni del patrimonio pubblico, dell'ambiente in cui possiamo vivere, e per i morti che provoca la caccia è stata vietata in alcuni paesi, vista l'impossibilità della sorveglianza (un esperto poliziotto dietro ogni cacciatore?). I pollastri artificiali per il "ripopolamento" sono una caricatura degli animali selvaggi, tanto per dare qualcosa da sparare a milioni di sparatori.

5. PORTO D'ARMI

Mercanti di armi e sostenitori della violenza, sfruttando l'illusione della difesa personale armata, mettono in gioco la convivenza civile: la democrazia, fondata sui principi della nonviolenza, è impossibile in un paese stracolmo di armi; il divieto generale di portarle è annullato dalla pratica illimitata delle licenze, che occorre abolire. Non sarà disarmata la polizia, (le restano le armi di ordinanza), ma lo saranno le polizie private. Sarà così facilitata la riforma della polizia, per metterla all'altezza dei suoi compiti, nella piena responsabilità, davanti al Parlamento, del Ministro dell'Interno.

6. TRIBUNALI MILITARI

I tribunali composti da ufficiali e generali, e non da giudici, sono una sconfitta per la nostra democrazia: la giustizia della casta dei militari è repressione e non giustizia e come tale viene invocata dai reazionari a fini di ordine pubblico (con la pena di morte e lo stato di guerra). I principi di disciplina e di gerarchia, di obbedienza e di onore militare sono l'esatto opposto di quelli della giustizia democratica, del giudice che è solo davanti alla sua coscienza e libero nell'interpretazione delle leggi: il cittadino in divisa deve conservare i diritti fondamentali.

7. HASHISH E MARIJUANA

Non sono droghe, perché non danno tolleranza né assuefazione, come accade invece per alcool e tabacco, che sono poi assai più dannosi. Che l'uso della "canapa" provochi pazzia o comportamenti criminali è leggenda sfatata da tempo; né esiste "passaggio" da essa all'eroina: o "fumatori" sono nel mondo centinaia di milioni, contro un limitato numero di utenti di vere droghe. Invece il proibizionismo ha creato un mercato nero unificato della canapa e dell'eroina, vero anello del passaggio dell'offerta e del consumo. Liberalizzare la "canapa" è misura indispensabile per isolare e combattere l'eroina.

8. ABORTO

Non vogliamo abolire la nuova legge, ma togliere solo poche disposizioni per renderla operante. Anche dopo la legge 194 l'aborto nei più dei casi resta un reato, perché una disposizione obbliga ad eseguirlo quasi solo negli ospedali pubblici, che sono riusciti a praticarne 170.000 su un milione ogni anno. Per gli altri ancora clandestinità mammane e cucchiai d'oro; ferro da calza e prezzemolo... Con la disposizione citata ne vanno eliminate poche altre (limiti alla volontà della donna, obbligo di denuncia al medico provinciale, pene per fatti che non sarebbero più reati, ecc.).

9. CENTRALI NUCLEARI

Sono una truffa: l'energia manca oggi e manca petrolio: le centrali fra dieci anni ci daranno elettricità. E poi l'uranio è assai scarso, e si dovrà usare il pericolosissimo plutonio. Incidenti sono sempre possibili: e i terremoti? I sabotaggi? I servizi segreti stranieri? Quali misure poliziesche ci vorranno per difendere le centrali e il trasporto dell'uranio? Quali restrizioni dei diritti sindacali del personale addetto? Ci sono altre fonti di energia (sole, vento, fiumi...). senza gli enormi sprechi consumistici dell'energia atomica e con un nuovo modello economico, democraticamente impostato.

10. SMILITARIZZAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA

La G.d.F. è una polizia a sé stante dati i suoi compiti particolarissimi: combattere le evasioni fiscali, le fughe di capitali, il contrabbando, il traffico di droga. Perché allora è composta di militari e comandata da un generale e non di ragionieri, di esperti di tasse e di tecnica bancaria? Perché si deve occupare anche di ordine pubblico (forse la PS è oggi meno affidabile?) e di difesa del territorio (non c'è l'Esercito?). Lo si spiega solo nel quadro di una politica antidemocratica, che sottopone i cittadini a poteri militari, a fini repressivi.

 
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