SOMMARIO: L'azione del Partito radicale per ottenere la liberazione del giudice Giovanni D'Urso rapito dalle "Brigate rosse" il 12 dicembre 1980 e per contrastare quel gruppo di potere politico e giornalistico che vuole la sua morte per giustificare l'imposizione in Italia di un governo "d'emergenza" costituito da "tecnici". Il 15 gennaio 1981 il giudice D'Urso viene liberato: "Il partito della fermezza stava organizzando e sta tentando un vero golpe, per questo come il fascismo del 1921 ha bisogno di cadaveri, ma questa volta al contrario di quanto è accaduto con Moro è stato provvisoriamente battuto, per una volta le BR non sono servite. La campagna di "Radio Radicale che riesce a rompere il black out informativo della stampa.
("LA PELLE DEL D'URSO", A chi serviva, chi se l'è venduta, come è stata salvata - a cura di Lino Jannuzzi, Ennio Capelcelatro, Franco Roccella, Valter Vecellio - Supplemento a Notizie Radicali n. 3 - marzo 1981)
La lettera di Giovanni D'Urso a Sisti (28 dicembre)
``Presidente Sisti, vengo informato di sue dichiarazioni concernenti l'allontanamento dalle sezioni di massima sicurezza del carcere dell'Asinara dei detenuti ivi ristretti. Poiché sarà consapevole che dalla chiusura definitiva della sezione dipende la mia vita sono certo che vorrà fare tutto quanto in suo potere per far sì che tale provvedimento possa essere realizzato nel più breve tempo possibile.
``Del resto mi si dice che in questi giorni le richieste per la chiusura delle sezioni, da più parti arrivate, si sono fatte più incisive e numerose. Peraltro è noto che il mantenimento in funzione delle strutture abbia costituito per l'amministrazione un punto di tensione; ciò, sia per l'eccessivo allontanamento sentito dai detenuti dai luoghi dei propri affetti o dei propri interessi, sia privati che anche processuali; sia per le grandi difficoltà incontrate dai familiari nel tenere frequenti rapporti con i ristretti; sia infine perché la posizione estremamente periferica del luogo, col rendere difficili controlli costanti tempestivi e approfonditi, avrà potuto favorire applicazioni devianti della normativa penitenziaria. Mi pare quindi che una sollecita chiusura della sezione possa rispondere a ragioni di opportunità, alla luce di criteri tecnico-penitenziari.
``Quanto all'ulteriore richiesta delle Brigate rosse, volta alla creazione di spazi di espressione per comitati di lotta formati da detenuti, ritengo che favorire frequenti visite nelle carceri di giornalisti, ovvero consentire a detenuti la trasmissione di comunicati - che non siano di rilevanza penale o di pregiudizio alla sicurezza - possano essere strade praticabili nell'ambito consentito dalla normativa vigente. - Firmato: "Giovanni D'Urso"''.