SOMMARIO: L'azione del Partito radicale per ottenere la liberazione del giudice Giovanni D'Urso rapito dalle "Brigate rosse" il 12 dicembre 1980 e per contrastare quel gruppo di potere politico e giornalistico che vuole la sua morte per giustificare l'imposizione in Italia di un governo "d'emergenza" costituito da "tecnici". Il 15 gennaio 1981 il giudice D'Urso viene liberato: "Il partito della fermezza stava organizzando e sta tentando un vero golpe, per questo come il fascismo del 1921 ha bisogno di cadaveri, ma questa volta al contrario di quanto è accaduto con Moro è stato provvisoriamente battuto, per una volta le BR non sono servite. La campagna di "Radio Radicale che riesce a rompere il black out informativo della stampa.
("LA PELLE DEL D'URSO", A chi serviva, chi se l'è venduta, come è stata salvata - a cura di Lino Jannuzzi, Ennio Capelcelatro, Franco Roccella, Valter Vecellio - Supplemento a Notizie Radicali n. 3 - marzo 1981)
L'appello di Corrado D'Urso (9 gennaio)
Sono 29 giorni di triste calvario che abbiamo percorso, giorni di speranza, giorni di disperazione, ma siamo alla fine. Non avete accolto la nostra ultima preghiera, ma per 29 giorni il sequestro di mio fratello e il dolore della mia famiglia hanno riempito le pagine dei vostri giornali, per 29 giorni siamo stati assediati dai giornalisti che con ogni mezzo ci hanno sollecitato interviste e commenti. E' da tre giorni che una troupe televisiva è sotto casa, in attesa del colpo giornalistico: il ritorno di Giovanni D'Urso, vivo o morto che sia. Al momento supremo di dimostrare la vostra solidarietà, la negate, trincerandovi dietro poco convincenti e molto opinabili scuse, lasciando morire un uomo. Ma voglio fare un ultimo tentativo per convincervi: pubblicate solo domani quanto richiesto dai terroristi e dopo iniziate veramente e definitivamente il deciso black out: non temete, noi non vi chiederemo più niente.