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Rangeri Norma - 17 marzo 1981
Meglio il silenzio
di Norma Rangeri

SOMMARIO: Pannella ha concluso la manifestazione radicale per la campagna sull'aborto dichiarando che, fino all'ultimo, "si lascerà il tempo per decidere se votare o no contro il referendum clericale". Vale a dire che se la legge non verrà cambiata come vogliono i radicali, "allora è meglio cancellarla proprio": "la legge e non il 'Movimento per la Vita' è il nemico per il Pr." Con il loro referendum "si passerebbe a una situazione di privatizzazione dell'aborto": l'aborto potrebbe essere fatto negli ospedali, "ma come qualsiasi altro intervento", cosicché le donne potrebbero essere messe "in lista di attesa" e dirottate nelle cliniche private. Invece, nella manifestazione indetta dal PCI, le personalità chiamate a proporre come "uscire dal silenzio colpevole del maschio" hanno detto "una carrellata di cattive sciocchezze". Se la campagna elettorale continuerà "a oscillare tra qualunquismo e pannellismo" saranno "guai".

(»Il Manifesto 17 marzo 1981 - ripubblicato in "I RADICALI: COMPAGNI, QUALUNQUISTI, DESTABILIZZATORI?", a cura di Valter Vecellio, Edizioni Quaderni Radicali/5, 1981)

Se si fosse potuta staccare la corrente dai microfoni usati ieri dai vertici del partito radicale e di quello comunista, sarebbe stato un bene per tutti. Meglio un dignitoso silenzio, che due comizi così violenti e demagogici. Invece, Pannella dalla tribuna del cinema Adriano di Roma e il Pci da quella all'aperto in piazza Navona, ci hanno voluto ricordare che a indossare la divisa dei crociati non sono solo quelli del »Movimento per la vita .

Marco Pannella ha concluso la manifestazione radicale dichiarando che lui, fino all'ultimo si lascerà il tempo per decidere se votare o no contro il referendum clericale. Vale a dire che se la legge sull'aborto non verrà cambiata come chiede il referendum radicale, allora è meglio cancellarla proprio, secondo la logica del »tanto peggio, tanto meglio , giocata sull'aborto senza particolari problemi di coscienza. Si tratta della posizione personale di Pannella, probabilmente diversa da quella di altri dirigenti del suo partito, certamente conseguente allo stile con cui questo partito fa politica. La legge e non il Movimento per la vita è il principale nemico del Pr.

Finora era sembrato che proprio per la impopolarità di questo referendum, i radicali avessero attenuato i toni da crociata, chiedendo in ogni sede che sulla loro iniziativa si facesse una informazione pulita, non strumentale. »Ci stanno massacrando - ha detto Rutelli - dicono che vogliamo togliere l'autodeterminazione alle donne, che vogliamo tornare all'aborto clandestino, che vogliamo fare arricchire i cucchiai d'oro e le mammane. Milioni di persone sono convinte che questa sia la finalità del nostro referendum .

Che i radicali siano per il ritorno alla clandestinità è una bugia, che coi loro referendum si passerebbe a una situazione di privatizzazione dell'aborto, invece è la verità. Con le loro abrogazioni infatti, l'aborto potrebbe esser fatto negli ospedali, ma come »qualsiasi altro intervento , cioè solo in teoria. Il medico potrebbe, senza problema, mettere le donne in lista di attesa magari per due o tre mesi, tanto quanto basta per dirottarle nelle cliniche private. Appunto come succede per una tonsillectomia. Loro stessi del resto, riconoscono (e ne fanno un motivo di orgoglio) che il loro referendum porterebbe a un immediato calo dell'obiezione di coscienza perché i medici, liberi di operare nello studio privato, tornerebbero volentieri a fare gli aborti. E in ogni caso se prevarrà la linea di Pannella, quella della distruzione comunque della legge, sarà superflua ogni discussione. Come pure inutile sarà opporre il ragionamento all'invettiva, ai toni demagogici della campagna per il »No condotta dai vertic

i del Pci.

Achille Occhetto, Piero Pratesi, Emanuele Rocco, Lucio Lombardo Radice, Nanni Loy e l'attore Bruno Cirino: uomini del Pci, chiamati dal partito a uscire dal silenzio colpevole del maschio. Le loro testimonianze sono state una carrellata di cattive sciocchezze. Ha cominciato Cirino: »mi faccio l'autocritica sincera come uomo, troppo spesso vi abbiamo lasciate sole. Anche se devo dire che a volte le donne sono corporative e estremiste col loro separatismo . Emanuele Rocco: »L'aborto è una malattia sociale. Noi siamo contro l'aborto. Quelli del Movimento per la vita sono moralmente coperti di sangue. I radicali hanno aperto il fuoco a tradimento. Chiedo alle donne la sospensione morale contro di loro . Nanni Loy: »Sono d'accordo con i toni violenti di Rocco. Con l'inflazione che c'è, con la recessione, col terrorismo, con la gente che non ha una lira ancora si perde tempo coi referendum .

Pratesi, Occhetto e Lombardo Radice hanno attenuato i toni, e parlato della bontà della legge, della cieca ostilità dei cattolici, dei pericoli di un ritorno indietro, della miseria culturale di questo tempo, del rischio di una paralisi delle coscienze. Siamo solo al 17 marzo, mancano cioè due mesi esatti al giorno del voto. Se le campagne elettorali del Pci e dei radicali continueranno a essere di questa natura, a oscillare tra qualunquismo e pannellismo saranno guai.

 
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