di Claudio FracassiSOMMARIO: Non si riesce a vedere una qualsiasi logica nella posizione assunta da Pannella per il referendum sull'aborto: "Sì" al proprio referendum e "non impegno" per il "No" al referendum del Movimento per la Vita... Come potrebbero ora i partiti che hanno votato la legge in Parlamento "rovesciare le proprie posizioni"? E come potrebbero i radicali considerare addirittura "un mezzo passo avanti" l'abrogazione della legge, secondo il referendum indetto dal Movimento per la Vita? Dicono di voler "migliorare" la legge, e invece ora, per Pannella, sembra venga auspicato "il ritorno dei cucchiai d'oro".
(»Paese Sera 18 marzo 1981 - ripubblicato in "I RADICALI: COMPAGNI, QUALUNQUISTI, DESTABILIZZATORI?", a cura di Valter Vecellio, Edizioni Quaderni Radicali/5, 1981)
Riferiscono le cronache che Marco Pannella, nel suo comizio di domenica a Roma, ha assunto la seguente posizione sui due referendum contro la legge sull'aborto: 1. Invito, rivolto a tutti i partiti laici e di sinistra, a votare »Sì per l'abrogazione proposta dal Partito radicale. 2. Se i partiti laici manterranno il doppio »No , impegno radicale per il »Sì al proprio referendum, e »non impegno radicale per il »No al referendum del Movimento per la vita. 3. Nessun dramma se la legge 194 verrà cancellata con la vittoria del Movimento per la vita. Anzi, a quel punto »la lotta riprenderebbe, e costringerebbe tutti a stare dalla parte dei radicali .
Non siamo tra coloro che giudicano prive di senso o provocatorie tutte le iniziative di Pannella. Una logica, politica, o agitatorio-propagandistica, o elettoralistica in genere ce l'hanno. Ma stavolta confessiamo di non riuscire a vederla. E invitiamo a riflettere con noi tutti i nostri lettori, e in particolare quelli di simpatie radicali.
Dunque, Pannella invita comunisti, socialisti, socialdemocratici, Pdup, liberali, ad unirsi nel »Sì al referendum radicale. Ma questi sono i partiti che hanno voluto l'attuale legge, l'hanno elaborata insieme (e in contatto con il movimento delle donne), l'hanno approvata dopo una lunga lotta in Parlamento. Che senso ha chiedere loro di rovesciare le proprie posizioni in nome dell'unità con i radicali?
Andiamo avanti. Marco Pannella non si impegnerà contro il referendum del Movimento per la vita, e considera in fondo un mezzo passo avanti l'abrogazione della legge (cioè il ritorno alla clandestinità dell'aborto e alle punizioni per le donne). Eppure, Pannella e i suoi avevano finora affermato che il loro proposito non è cancellare la legge 194, bensì »migliorarla (chi ha sostenuto il contrario, che cioè il referendum radicale vuole in realtà togliere di mezzo la 194, è stato contrastato persino a colpi di querele). Ora, se si vuole »migliorare una legge, ciò significa che la si considera buona solo in parte, imperfetta. In questo caso, dovere elementare è battersi contro chi si propone di peggiorarla, anzi di ritornare al vecchio regime: i cucchiai d'oro, i voli »abortisti a Londra, le cliniche e le organizzazioni compiacenti, le mammane. E invece no: ben venga - questa pare essere la sostanza della posizione Pannella - la vittoria dei »cucchiai d'oro , perché ciò contribuirebbe a »rilanciare le lotte .
In gergo politico, questo si chiama »tanto peggio, tanto meglio . Tanto peggio per le donne, tanto meglio per chi?