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Pannella Marco - 20 marzo 1981
Quel titolo mi tradisce
di Marco Pannella

SOMMARIO: Contro l'aborto clandestino, i radicali propongono un "no" al referendum clericale, e il "sì" a quello radicale. Necessario ritrovare l'unità del fronte divorzista, vincente proprio perché la legge sul divorzio fu quella rigorosa di Fortuna e non quella di Bozzi, Reale, Carrettoni.

(REPUBBLICA, 20 marzo 1981)

Il titolo sulla manifestazione dell'Adriano e sulla posizione che ho preso e illustrato (»Nuova strategia di Pannella: Non voglio dar battaglia al referendum dei cattolici ), rischia di creare pericolosi equivoci e confusioni. La mia posizione è sensibilmente diversa da quella che nel titolo mi si attribuisce.

Noi abbiamo, come è noto, proposto un referendum abrogativo delle norme della 194 che producono tuttora, secondo le stime degli stessi sostenitori della legge, almeno mezzo milione di aborti clandestini. Essi calcolano, infatti, che si siano avuti nel 1980 circa 200 mila aborti »ufficiali e »più del doppio clandestini. Siamo contro la perpetuazione di tale stato di cose, che significherebbe condannare per un'intera generazione il nostro paese a riscontrare punte »svedesi di aborto in alcune città privilegiate e il monopolio dei cucchiai d'oro e delle mammane in tre quinti del territorio nazionale. Se l'intero fronte »divorzista si fa carico in positivo di questa situazione è evidente che andremo tutti uniti per vincere contro il piccolo aborto di Stato del Movimento per la vita, indicando un »si per il miglioramento della legge ed un »no contro la proposta clericale, come ai tempi della votazione sul referendum del divorzio, dove vincemmo proprio perché il paese si trovò dinanzi alla rigorosa e leale p

roposta Fortuna, e non a quella che il fronte conservatore della »194 di allora cercò di imporre: quella di Bozzi, Reale, Carrettoni etc.

Altrimenti, ciascuno si assumerà le proprie responsabilità.

 
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