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Melman Seymour - 1 febbraio 1982
(7) Fabbriche di morte: è possibile convertirle?
di Seymour Melman

(b) Programma per la conversione delle strutture industriali militari e delle basi militari

Pubblica responsabilità: pro e contro

Tesi contrarie alla programmazione

E' possibile sostenere una tesi contro il tentativo di fare della programmazione per la conversione dall'economia militare a quella civile. Nel 1970-71 il senatore Ribicoff del Connecticut ha presieduto i lavori di una sottocommissione del Senato degli Stati Uniti la quale ha svolto un'indagine a mezzo di un questionario inviato a molti imprenditori del settore dell'industria militare circa il loro interesse ai fini dell'acquisizione di competenze e di un loro effettivo intervento nella programmazione per la conversione (2).

Il Senatore ha desunto, dalle risposte di oltre 100 tra le maggiori ditte al servizio dell'industria militare, che esse non erano interessate ad un tal genere di programmazione. Molti la consideravano inadatta, come se si trattasse, cioè, di un voto di sfiducia nei confronti della continuazione, ovvero del valore stesso, della loro attività. Molti degli ambienti manageriali delle ditte operanti nel settore dell'industria militare erano dell'avviso che la programmazione per la conversione all'attività civile non fosse, in ogni caso, fattibile.

Una risposta analoga è stata formulata dagli enti locali, dalle camere di commercio, dai sindacati e da altri, quando si sono trovati di fronte alla prospettiva della chiusura di basi militari. Una delle caratteristiche importanti della storia del cantiere navale di New York è quella del rifiuto delle parti maggiormente interessate all'azienda di intraprendere la programmazione per la conversione dall'attività militare a quella civile anche quando il Dipartimento della Difesa militare aveva fatto presente che il cantiere in questione figurava in prima linea per una riduzione di addetti e per la chiusura. Anziché programmare la conversione, è stata esercitata una notevole pressione di natura politica. E' stato fatto il tentativo di persuadere il sindaco della città, il governatore dello Stato, i senatori, i deputati, il Dipartimento della Difesa e la Casa Bianca che il cantiere navale di New York era così importante ai fini della difesa nazionale, che non era concepibile si potesse semplicemente prendere in c

onsiderazione la sua chiusura.

La storia della chiusura di molte basi militari registra analoghi atteggiamenti e interventi. Molti americani ritengono che l'ubicazione delle basi e l'assegnazione di contratti militari siano pesantemente condizionati dall'intervento di deputati e senatori locali. Il fatto che molti membri del Congresso abbiano contribuito a far ottenere contratti e basi per i rispettivi Stati e collegi elettorali in periodi di bilanci militari in aumento, ha favorito il crearsi del convincimento che un tale intervento potesse essere risolutivo anche nelle fasi di riduzione dei bilanci. Tali aspettative sono cresciute a seguito dell'instaurazione della prassi, sotto l'amministrazione Kennedy, di consentire ai parlamentari di essere i primi a dare l'annuncio della concessione di nuovi contratti nel settore dell'industria militare.

Quando una collettività si abitua a considerare una data base militare, ovvero un'azienda industriale militare, come componente normale e di lungo periodo del proprio ambiente, essa trova difficile concepire un diverso assetto. In una tale situazione c'è scarsa possibilità di autonoma programmazione, se non quando venga fatto intervenire un giudizio esterno. Tale è la funzione del presente studio: esprimere un punto di vista "esterno", indipendente, per aiutare gli interessati a procedere con sufficiente fiducia e con una nuova visuale e metterli in grado di dar corso ad una operazione di programmazione della conversione.

La tesi della pubblica responsabilità

Una volta d'accordo che la programmazione per la conversione è una cosa saggia da farsi, si pone immediatamente il quesito: chi deve dar corso al processo di programmazione? Chi ne è responsabile?

E' vero, naturalmente, che coloro i quali hanno assunto un impiego nelle ditte industriali militari o nelle basi militari lo hanno fatto di loro spontanea volontà. Ma lo hanno fatto in risposta ad un invito in realtà formulato dalla società nel suo complesso. Quando uomini e donne vengono assunti per impieghi di tal genere, essi non vengono specificamente avvertiti dal Dipartimento della Difesa che il loro impiego non ha probabilità di andare oltre una certa data. Si lascia al singolo dipendente scoprire i limiti del proprio impiego.

Esiste un fattore obiettivo che milita fortemente a favore dell'importanza delle responsabilità pubblica. L'attività militare, sia essa svolta in aziende industriali o nelle basi, è per sua natura troppo concentrata, troppo importante per il luogo ove è ubicata, perché possa efficacemente applicarsi ad essa il principio del "laissez-faire" ai fini della conversione. Quando la Boeing chiude importanti stabilimenti a Seattle, gli ex-dipendenti sono abbandonati a sé stessi, in quanto non ci sono in giro altre importanti industrie, nella zona in questione, capaci di assorbirli rapidamente. Inoltre, anche se altre industrie dovessero espandersi, esse potrebbero non aver bisogno di addetti appartenenti alle categorie lavorative interessate. Un lucido esempio in proposito è fornito dal problema della disoccupazione nella zona della penisola della Baia di San Francisco. Si tratta di tutta una serie di industrie militari allineate una di seguito all'altra, ed i piccoli centri della penisola contano ingegneri, scienzi

ati e tecnici in proporzione pari al 25% e più delle persone aventi un'occupazione industriale. La questione che si pone è: quali altre industrie potrebbero concepibilmente fare investimenti in quell'area assorbire una simile forza-lavoro? La risposta è che non esiste una serie di industrie civili il cui funzionamento richieda personale scientifico e tecnico in misura analoga. Quindi, la conversione dall'attività militare a quella civile per un certo numero di persone comporta l'imperativo economico del trasferimento altrove, in posti dove le loro capacità lavorative sono necessarie e desiderate. In realtà, è proprio questo il fattore cui sono dovuti i tassi di disoccupazione sorprendentemente elevati registrati nel corso del 1971 in parecchie delle città e delle regioni con un'altra concentrazione di industrie del settore militare (3).

Tutto questo ragionamento a favore della responsabilità pubblica non nega l'inevitabile componente della responsabilità individuale in ogni caso. Non vi è, quindi, motivo per cui, una persona che assuma un impiego presso l'industria militare, non debba essere al corrente del carattere provvisorio di esso, almeno nella medesima misura in cui chiunque assuma un impiego civile ne conosce la provvisorietà. Da questo punto di vista, la tesi della responsabilità pubblica è sinonimo di tesi a favore di una pubblica iniziativa volta a creare possibilità economiche alternative, anziché essere un argomento a favore della responsabilità totale della collettività nei confronti di ciascun individuo impegnato in attività lavorative presso l'industria militare o presso basi militari.

I costi della mancata programmazione

Il costo della programmazione per la conversione deve essere raffrontato con i costi che derivano dalla mancata programmazione. Si consideri l'onere, per la collettività, di 1.000 persone disoccupate, a causa della loro inattività e del loro mancato reddito. Si ipotizzi un precedente reddito medio, poniamo, di 8.000 dollari per uomo/anno, pari a 154 dollari settimanali. Per 1.000 uomini ciò rappresenta una perdita di reddito e di lavoro eseguito ammontante a 154.000 dollari per settimana. Ovviamente, con 154.000 dollari si possono pagare parecchi studi di programmazione.

Quando un tale investimento per la programmazione rappresenta il prezzo che si paga per una disoccupazione che dura per molti mesi, allora il valore di eseguire una programmazione per una scelta economica civile diviene molto evidente. Inoltre bisogna tenere conto del fatto che esiste un fattore di moltiplicazione del 2,5 circa sui redditi provenienti dagli impiegati delle basi (4).

Il problema della responsabilità pubblica non è stato, a tutt'oggi, adeguatamente trattato e risolto. Per alcuni anni il Dipartimento della Difesa si è servito di un gruppo di esperti formato da quattro professionisti dell'Office of Economic Adjustment (Ufficio per il riassetto economico) prevalentemente orientati verso un'iniziativa locale per quel che riguardava la programmazione per le comunità sorte nell'area delle basi. Diverse amministrazioni locali avevano nominato delle commissioni per lo studio dei problemi sulle conseguenze economiche della pace. Gli studi eseguiti per gli Stati di New York e del Connecticut sono decisamente deprimenti a questo riguardo. Questi studi, che riportavano le riflessioni di eminenti cittadini, hanno avuto poca attinenza ai problemi di New York e del Connecticut una volta che sono state avviate nel 1971 le riduzioni delle basi e delle industrie. Pertanto, già alla fine del 1971 la parte meridionale del Connecticut mostrava i primi segni di notevoli difficoltà economiche e

d altrettanto si verificava nelle zone a concentrazione industriale militare dello Stato di New York.

La ragione principale del fallimento in questi ed in altri Stati è stata la totale assenza di una qualsiasi preparazione per un nuovo investimento produttivo che assorbisse la forza lavoro occupata nelle basi militari e nelle industrie militari. Né tantomeno queste relazioni contemplavano programmi per far fronte ai problemi degli individui in termini di cambiamento di posto di lavoro. Come conseguenza, in questi ed in altri Stati, migliaia di impiegati del Pentagono e delle basi militari sono stati abbandonati a loro stessi con poco più del sussidio di disoccupazione in termini di supporto.

L'importanza dei tempi di programmazione

Nei grandi stabilimenti industriali ci vogliono circa due anni per preparare una programmazione dettagliata che è necessaria per passare dalla produzione di un certo prodotto a quella di un altro totalmente diverso (6). Questo periodo di due anni comincia dal momento in cui si è decisa la produzione del nuovo prodotto. Il tempo di programmazione è il periodo in cui tecnici, contabili, economisti e dirigenti devono calcolare la nuova sequenza delle operazioni relative alla produzione necessarie per ottenere un nuovo prodotto; selezionare, acquistare e dare disposizioni per la consegna delle nuove apparecchiature; programmare la preparazione di nuovi macchinari e dispositivi ausiliari per la produzione; determinare la nuova forza lavoro, reperire il personale tecnico necessario, organizzare l'addestramento delle persone che devono passare ad un tipo di mansioni diverse; predisporre una rete di mercato per il lancio del nuovo prodotto, ecc. Si deve fare tutto questo lavoro per portare il nuovo prodotto al punto

di produzione e di vendita commerciale.

Ciò significa che se un'azienda industriale ha programmi di contingenza per quel che riguarda la sua trasformazione in industria civile, è possibile "risparmiare" una parte o addirittura tutto il periodo necessario per la programmazione. Ciò sta a significare che si può evitare una parte importante del periodo di disoccupazione che sarebbe nell'altro caso inevitabile.

Vale la pena di ricordare la condizione industriale alla fine della seconda guerra mondiale. Molte fabbriche si erano convertite in industrie belliche ed avevano accantonato i macchinari impiegati per la produzione di prodotti ad uso civile. Una volta che il governo aveva messo la parola fine alla produzione militare, queste industrie erano potute ritornare alla produzione originaria. A partire al 1945, su iniziativa del governo federale, era stato avviato un processo di "programmazione postbellica". Il risultato era stato evidente in industrie che avevano potuto letteralmente mostrare come i loro operai avessero potuto terminare l'assemblaggio dell'ultimo prodotto militare per poi passare ad una catena di montaggio parallela, su cui si stava avviando la produzione di nuovi prodotti ad uso civile.

Quello era stato senz'altro un caso molto efficace di programmazione di conversione. Ma il fatto che fosse stato possibile attuarlo e l'estesa campagna pubblicitaria al riguardo, avevano fatto ritenere che questo fosse l'esempio da seguire. Naturalmente questo esempio poteva essere seguito nella misura in cui la maggior parte delle industrie per la produzione di attrezzature militari poteva riconvertirsi alla produzione di prodotti civili, mantenendo costante la forza lavoro. Ciò implicava anche che i dirigenti fossero in grado di espletare il vecchio lavoro, che i venditori ed i rappresentanti che avevano lavorato per l'originario prodotto civile fossero pratici del vecchio lavoro e che potessero facilmente ritornare a farlo.

Tutto questo è molto diverso dalla posizione in cui si sono trovate negli anni '70 la maggior parte delle principali industrie di prodotti militari. Gli attuali produttori industriali militari sono industrie o divisioni militari di grosse industrie, che si sono specializzate sin dall'inizio nella fornitura di materiale militare al Dipartimento della Difesa. Cioè, queste industrie non hanno mai prodotto materiali ad uso civile. Pertanto, nel loro caso non si può assolutamente parlare di "riconversione". Il loro problema è quello di prendere in considerazione un'attività civile partendo da zero. Ed è per questa ragione che il tempo di programmazione assume tanta importanza.

Il problema del tempo di programmazione riguarda anche le basi militari, ma in questo caso il problema della programmazione è ancora più complesso. Le basi militari sono spesso situate in zone remote ed in territori non atti, inizialmente, ad uno sviluppo commerciale o civile. Le comunità che si sono sviluppate nelle aree intorno alle basi militari hanno come scopo principale quello di servirle. Inoltre, le basi militari non hanno generalmente un gruppo direttivo autonomo all'interno della base stessa che possa assumersi la responsabilità della conduzione della base una volta che il Pentagono abbandona la struttura.

Il personale militare di una data base, persino gli ufficiali con i gradi più elevati, costituisce necessariamente un gruppo in movimento, soggetto ad essere dislocato all'interno delle varie organizzazioni militari. Il personale civile addetto al servizio civile ha grosse responsabilità in alcuni settori della base, responsabilità che però sono principalmente orientate verso l'esecuzione di funzioni relative ai problemi di tipo militare. Pertanto possono essere degli ottimi amministratori in settori che si occupano delle attività militari della base, senza però possedere quelle competenze che sono necessarie in caso di attività civili alternative da espletare all'interno della base.

Per questi motivi la programmazione per la conversione della base e la sua attuazione richiedono l'intervento di soggetti al di fuori della base vera e propria. Con questo si intende l'intervento del Sindaco della città, della Camera di commercio, delle Banche, dei principali negozianti, dei funzionari dei sindacati di quella zona e cioè di coloro che sono in fondo i portavoce di tutti quelli che hanno un interesse economico nella comunità sviluppatasi attorno alla base o nelle zone limitrofe. E' significativo notare che queste persone non sono direttamente impegnate nelle attività della base stessa, e normalmente non si incontrano per prendere in considerazione l'assetto delle strutture della base. Pertanto la stessa decisione di occuparsi di un tale problema è un importante punto di partenza che richiede una grossa iniziativa da parte di queste persone. L'intraprendere una funzione di programmazione per quanto riguarda le strutture della base esige lo sviluppo di un senso di responsabilità comunitaria e la

creazione di gruppi competenti che si impegnino in tal senso.

Conversione dell'Industria militare

Per quanto riguarda le strutture industriali, la conversione ad una produzione civile è strettamente connessa al tipo di prodotti che escono da determinate aziende. In primo luogo ci sono i prodotti non specificatamente militari. Con ciò si intendono un gran numero di oggetti acquistati dai militari che vengono anche acquistati regolarmente nelle attività civili. Si va dai contenitori per il latte, lacci per scarpe, vernici, lampadine, a piccoli attrezzi ed altri prodotti richiesti dalle forze armate che vengono altresì impiegati comunemente nella vita civile. Per tali aziende, il problema è solamente quello di uno spostamento di mercato, assumendo come dato di fatto che un unico grosso acquirente - il Dipartimento della Difesa - venga sostituito da una serie di acquirenti civili, distribuiti in maniera diversa rispetto ai magazzini del sistema di rifornimento del Dipartimento della Difesa. In altri termini, il prodotto di tipo civile continuerà ad essere usato dalla stessa popolazione americana. Ma il lanci

o sul mercato ed il modo in cui il prodotto arriverà alla popolazione si verificherà attraverso canali diversi da quelli delle organizzazioni militari.

Una seconda categoria di prodotti è altamente specifica per un uso militare, ma riguarda sistemi di produzione - macchinari, manodopera, fabbriche - che possono, evidentemente, venire impiegati per fare altre cose (ad esempio, fonderie, macchinari per pressofusione, presse, macchine utensili). In questo caso il problema consiste nel trovare nuovi prodotti e nuovi mercati per determinate strutture industriali e per la loro forza lavoro.

Un caso in cui è estremamente difficile operare la conversione riguarda quella strutture militari le cui attrezzature non hanno possibilità di impiego civile o usi affini. Ad esempio i banchi di collaudo ed i relativi edifici, le attrezzature per i motori dei razzi non trovano un'applicazione civile alternativa. Inoltre, queste strutture, sebbene costosissime (strumentazioni speciali, bunker sotterranei, ecc.) sono di norma situate in zone isolate, per poter meglio espletare le loro funzioni di prova. Altre limitazioni alla conversione riguardano edifici originariamente usati per la produzione su larga scala di prodotti altamente tossici. In questi casi, le apparecchiature e le zone di prova contengono degli agenti contaminanti il cui trattamento comporta gravi rischi. In tali casi la prudenza consiglierebbe di impedire l'accesso a tutti gli edifici con recinzioni fortificate e posti di blocco. A parte alcuni casi di inconvertibilità, è necessario far sì che l'industria militare possa modificarsi concepibilm

ente per un impiego civile. Quella che segue è una elencazione di considerazioni fondamentali per una programmazione di conversione industriale.

I sistemi di produzione in loco e la loro ubicazione in rapporto ad altre industrie costituiscono fondamentali parametri di limitazione

Un'esigenza primaria ai fini di una valutazione di convertibilità di una struttura industriale è rappresentata dalla preparazione di un inventario delle disponibilità sia materiali che umane. I beni materiali includono un inventario dell'attrezzatura di produzione, degli edifici e dei terreni. L'inventario delle attrezzature dovrebbe specificare in dettaglio l'impiego generale o quello particolare di queste ultime. Le attrezzature per uso speciale (utili solo per un particolare prodotto) possono avere scarsissimo valore sebbene il loro costo iniziale per l'impiego in campo militare possa essere stato notevole. La qualità degli edifici va valutata non in termini di adeguatezza agli scopi militari ma in termini di utilità per differenti tipi di industria civile.

- L'inventario della forza lavoro deve essere completo fino al minimo dettaglio, fornendo anche età, esperienza e retribuzione della forza lavoro in questione. Queste considerazioni sono importanti per qualsiasi potenziale investitore. Così, nei casi in cui la composizione professionale della forza lavoro sia molto diversa da quella civile, (come industrie militari che impiegano il 20% più tecnologi ed ingegneri), questo fatto va contro ogni previsione secondo la quale questa forza lavoro, in blocco, possa essere trasferita senza riduzioni ad un lavoro civile. Pertanto un adeguato inventario professionale deve identificare quei settori della forza lavoro la cui opzione civile debba includere o una conversione professionale all'interno dello stesso posto di lavoro, od una nuova sistemazione del posto di lavoro in altre industrie o comunità nel caso in cui i lavoratori debbano continuare a espletare il consueto lavoro.

- Selezionare un nuovo prodotto da produrre è un impegno che presenta molto aspetti. Molto spesso il compito di selezionare un prodotto viene limitato dalla disponibilità di determinate materie prime, di energia, o di particolari capacità tecniche. Ciascun prodotto richiede molte materie prime insieme. Nessun singolo fattore di "input" è sufficiente. In tal modo la disponibilità di rifornimenti di buon legname da costruzione a basso costo non è che uno dei fattori necessari per fare dei mobili che possano prestarsi alla vendita. Mentre è necessario l'impiego di diversi materiali, alcuni sono più importanti e influiscono sui costi di produzione a tal punto da determinare limiti effettivi alla stessa ubicazione delle aziende. Gli stabilimenti per l'inscatolamento di frutta e verdure si avvantaggiano della vicinanza delle materie prime, ma la produzione di articoli elettronici richiede soprattutto la possibilità di accesso alle fonti della manodopera specializzata e si giova della facilità dei contatti con una

serie di industrie di supporto.

La scelta di nuovi prodotti esige una metodica analisi combinata dei fattori di "input" disponibili (e acquistabili) insieme a diagnosi e previsioni di mercato.

La recente esperienza americana comprende anche il caso di varie industrie decotte. Un'industria decotta è un'industria che ha un mercato ma non è in grado di servirlo concorrenzialmente. Per tal motivo sono divenute caratteristiche di taluni settori del sistema industriale americano le importazioni, causate dalla incapacità dei produttori nazionali. Così, ad esempio, un tempo gli Stati Uniti provvedevano al proprio fabbisogno di macchine per cucire. Nel 1972 esse sono risultate in larga misura importate. Non esiste legge di natura per cui le macchine per cucire non possano esser prodotte economicamente ed a regola d'arte negli Stati Uniti, di qualità ed a prezzi concorrenziali rispetto alla produzione straniera.

L'elenco delle industrie decotte ne comprende molte che, in un dato momento, si servono di una minoranza di prodotti di importazione che, peraltro, tendono ad aumentare. Si tratta di industrie che vanno dalle gigantesche aziende siderurgiche a quelle che producono strumenti scientifici. Lo stato di esaurimento delle industrie viene spesso attribuito all'incidenza dei salari elevati degli operai americani. Però è fin dagli inizi della massiccia industrializzazione degli Stati Uniti che i datori di lavoro di questo Paese hanno retribuito gli operai con i più alti compensi orari del mondo. Ciò è dovuto al fatto che, storicamente, gli Stati Uniti sono un Paese relativamente carente di manodopera, un Paese in grande espansione industriale e un Paese di immigrazione.

Una posizione concorrenziale, malgrado gli alti salari, viene mantenuta dai fabbricanti americani da oltre un secolo grazie alla loro capacità di progettare i prodotti e di meccanizzare e organizzare la produzione in modo tale da ottenere un elevato tasso produttivo della forza-lavoro impiegata e del macchinario usato. In altri termini un alto livello di produttività del lavoro e del capitale è servito a neutralizzare gli alti salari orari. Il risultato è stato un prodotto realizzato ad un costo unitario di manodopera relativamente basso. Di conseguenza, gli alti compensi orari sono stati armonizzati con il basso costo unitario del lavoro e con prezzi di mercato concorrenziali.

Nelle industrie esaurite o prossime all'esaurimento, i dirigenti hanno trasferito sui prezzi gli aumenti dei costi. Il risultato, in molti casi, è stato di rendere il prezzo di mercato inaccettabile sia nei confronti di prodotti nazionali alternativi, sia nei confronti delle importazioni. E' un fenomeno, questo, che ha provocato la crescita delle importazioni, come risulta dalla Tabella 6, che indica l'aumento delle importazioni per varie categorie di merci.

Il processo di esaurimento può esso stesso esser ribaltato e considerato come un'occasione per nuovi investimenti, a condizione che vi sia la capacità di immettere nel processo produttivo precisamente quei dati di nuova tecnologia che finora sono mancati (7).

TABELLA 6

Il processo di esaurimento di alcune industrie statunitensi

Importazioni Percentuale delle

nel 1967 importazioni sulla nuova

Prodotti (milioni offerta (Produzione

di dollari) USA + importazioni)

1961 1967

Chimici - cicli intermedi e grezzi 100,1 3 6

Chimici - pigmenti inorganici 37,0 3 6

Chimici - agricoli e insetticidi

domestici 16,2 - 1

Chimici inorganici industriali 158,8 4 4

Medicinali e prodotti botanici 101,0 1 16

Calzature (eccettuate quelle di gomma) 178,2 3 6

Vetro (lastre) 68,2 7 8

Ceramiche per pavimenti e pareti 23,0 10 15

Suppellettili terracotta fine 23,1 19 33

Prodotti di altiforni, acciaierie,

elettrometallurgici 1.336,4 3 7

Coltelleria 29,2 5 8

Arnesi a mano e da taglio 39,2 3 5

Elementi di fissaggio standard

(bulloni, dadi, viti etc.) 71,1 2 7

Macchinario e attrezzi agricoli 311,9 5 7

Macchine utensili, tipi per fresatura

e parti 174,8 3 8

Macchine utensili, per sagomatura 28,9 2 4

Macchinario tessile 123,7 7 16

Macchine per ufficio 162,3 - 3

Apparecchi radio e televisori 500,2 8 13

Apparecchiature radiologiche e

per fisioterapia 19,5 - 10

Autovetture e chassis 1.695,0 3 8

Motocicli, biciclette e parti 144,8 27 36

Attrezzature per cinematografo 27,2 5 13

Strumenti musicali e parti 52,3 6 11

[Fonte: U.S. Commodity Esports and Imports as Related to Output (Esportazioni ed importazioni negli Stati Uniti in relazione alla produzione), 1967 e 1966, Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, Serie ES 2 n. 10.

Fonte: Monthly Labor Review, settembre 1967, p. 18.]

Un'altra serie di motivi di interesse nei confronti dei nuovi prodotti, dal punto di vista della conversione industriale, è data dalla gamma di nuove possibili attività governative che sarebbero indicate per l'attuazione di una revisione delle "priorità nazionali".

In una relazione sull'economia degli Stati Uniti dopo la guerra nel Vietnam, allegato in appendice al rapporto economico del Presidente degli Stati Uniti per il 1969, i consulenti hanno incluso uno schema (Tabella 7) concernente nuovi possibili stanziamenti da parte del governo federale per programmi già esistenti o per nuovi, costruttivi progetti.

TABELLA 7

Nuovi programmi illustrativi o ampliamento di programmi federali esistenti, esercizio finanziario 1972

Ipotesi di spesa

Programma (miliardi

di dollari)

Spesa totale 39,7

Istruzione 7,0

Prescolastica 1,0

Elementare e secondaria 2,5

Universitaria 3,0

Professionale 0,5

Sanità 3,8

Cura dell'infanzia 0,5

Assistenza invalidi 1,8

Centri poliambulatoriali 1,0

Costruzione e ammodernamento ospedali 0,5

Nutrizione 1,0

Programmi servizi comunitari 0,8

Impiego e manodopera 2,5

Pubblico impiego 1,8

Legge sull'addestramento per lo sviluppo della manodopera 0,5

Servizio collocamento 0,2

Previdenza sociale e integrazione redditi 9,5

Assicurazione contro la disoccupazione 2,0

Assistenza pubblica 4,0

Miglioramento del sistema di sicurezza sociale 3,5

Reduci 0,3

Programmi di sviluppo economico, delle aree, ed altri 2,2

Aiuti alle imprese 0,5

Riqualificazione delle aree 0,5

Assistenza alla popolazione indiana 0,2

Sviluppo di aree rurali 1,0

Crimine, delinquenza, disordini 1,0

Prevenzione della violenza e dei disordini 0,1

Programmi per la sicurezza delle strade 0,3

Riabilitazione dei delinquenti 0,3

Prevenzione della delinquenza e del crimine mediante

adozione di particolari misure verso i giovani

tendenzialmente portati a delinquere 0,3

Protezione ambientale 1,7

Prevenzione e controllo dell'inquinamento atmosferico 0,1

Programmi di costruzione rifornimenti idrici 0,3

Controllo inquinamento idrico e smaltimento liquami 1,0

Smaltimento rifiuti solidi 0,1

Miglioramento e protezione dell'ambiente, sviluppo delle

amenità ricreative 0,2

Sviluppo e utilizzo delle risorse naturali 1,4

Conservazione del territorio e delle foreste 0,2

Risorse idriche e relativi programmi 0,5

Sviluppo minerario e dell'energia (esclusa quella

idroelettrica) 0,2

Sviluppo dell'ambiente naturale 0,5

Urbanistica 5,5

Nuovi centri urbani 0,5

Acquisizione terreni e programmi finanziari (suburbani) 0,5

Trasporti urbani di massa 0,5

Città-modello 2,0

Altri servizi urbani e ammodernamento 2,0

Trasporti 1,0

Ammodernamento aeroporti e aerovie 0,4

Transito urbano di superficie rapido 0,1

Ammodernamento marina mercantile 0,2

Ricerche sulla sicurezza degli autoveicoli e del trasporto e contributi per la sicurezza 0,3

Scienza ed esplorazione spaziale 1,0

Programma spaziale post-Apollo 0,5

Ricerca scientifica in materia di oceanografia, comunicazioni, scienze sociali e del comportamento, scienze naturali 0,5

Aiuti economici all'estero 1,0

[Fonte: Ufficio del Bilancio e Relazione economica del Presidente, 1960.]

Una sia pur fugace scorsa alla tabella rivela un sistema di mercato potenziale di enormi dimensioni in essa rappresentato. Supponendo che il costo uomo/anno della manodopera sia di circa 8.000 dollari, una spesa annua di 39,7 miliardi di dollari per attività nuove comporterebbe l'occupazione di circa 5 milioni di lavoratori l'anno. Tutto ciò, senza tener conto degli effetti moltiplicatori sull'occupazione e sui redditi della nuova attività produttiva nei termini indicati.

Non vi è dubbio che, qualora l'amministrazione federale si impegnasse ad attuare questo piano, redatto dal Gruppo dei Consulenti Economici, il fabbisogno di merci nelle principali categorie - ad esempio nel settore dei trasporti, del controllo dei residui e via dicendo - richiederebbe una produzione di apparecchiature ad hoc senza precedenti. I mercati sarebbero sufficientemente ampi da sostenere una rilevante ricerca volta a migliorare lo stato dell'arte in tali settori.

Per le ditte impegnate nel settore dell'industria militare, una simile apertura di nuovi mercati offre l'occasione di formulare offerte di appalto per la gamma dei lavori che ne derivano. In condizioni normali, le ditte industriali ex-militari concorrerebbero agli appalti in concorrenza con le ditte civili specializzate del settore. Molte sono, peraltro, le industrie di recente esauritesi nel quadro dei programmi delle nuove priorità di mercato. Non vi è alcun motivo intrinseco, peraltro, di ritenere che unità industriali ex-militari non debbano poter concorrere per assicurarsi parti di tale mercato, a condizione che esse stesse operino le necessarie trasformazioni della loro struttura e in particolare rivedano la formazione del personale dirigente e di quello tecnico.

Piani di conversione a livello industriale, probabilmente non avranno luogo su larga scala se non saranno promossi da organismi pubblici o a partecipazione pubblica. L'esperienza della prima e della seconda guerra mondiale indica che, a causa degli sconvolgimenti economici e dei problemi del ricollocamento della manodopera provocati dai processi di conversione, occorre una rilevante pressione pubblica perché si dia luogo a una seria programmazione per ottenere le riforme auspicate.

Partendo dal presupposto che tale pressione possa certamente venire esercitata, non solo sul piano nazionale, ma anche al livello dei particolari Stati e delle loro regioni, a ciascuno Stato toccherebbe l'onere di valutare la portata e il carattere del problema di conversione che lo riguarda. A tal fine si richiama l'attenzione sulla Tabella 8, che indica il valore netto degli appalti militari concessi per somme superiori a 10.000 dollari nello Stato di New York nell'anno 1971.

Nel complesso, sono stati acquistati, da parte del Dipartimento della Difesa, beni e servizi presso varie ditte residenti nello Stato di New York, per un ammontare di 3.370.000.000 di dollari. La composizione di tale ingente somma rivela tratti interessanti. Le industrie produttrici di cellule di aeromobili dominano la scena con 946 milioni di dollari di contratti. Anche i produttori di altre attrezzature per aeromobili, di sistemi missilistici e spaziali, nonché i cantieri navali sono largamente presenti. L'industria elettronica dello Stato di New York ha ricevuto appalti dal Dipartimento della Difesa, nel 1971, per 550 milioni di dollari. Le industrie tessili e dell'abbigliamento hanno venduto ad enti militari prodotti per 23 milioni di dollari. Le ditte produttrici di generi alimentari hanno venduto 43 milioni di dollari di prodotti, le imprese edili hanno ricevuto appalti per 47 milioni di dollari. Industrie le più varie, quali quelle produttrici di attrezzature mediche e odontoiatriche e di materiali fo

tografici hanno fatto sostanziosi affari con il Dipartimento di Difesa.

TABELLA 8

Valore netto degli appalti militari superiori a 10.000 dollari - New York

Programma delle commesse Es. Fin. 1969 Es. Fin. 1970 Es. Fin. 1971

---------- ---------- ---------- ---------- ---------- ----------

Valore % degli Valore % degli Valore % degli

USA USA USA

Cellule aeromobili e parti 410.754 8.1 562.946 12.5 946.767 19.3

Motori aerei e parti 21.683 1.0 15.383 1.0 7.412 .5

Altre attrezzat. e forniture aeree 84.969 7.3 111.431 11.6 106.172 12.5

Sistemi missilistici e spaziali 208.470 3.8 237.328 4.7 308.518 6.7

Navi 278.438 17.6 342.221 19.5 235.339 9.0

Veicoli da combattimento 4.978 1.1 3.817 .9 2.795 .6

Veicoli non da combattimento 21.969 4.1 4.954 .8 15.747 3.4

Armi 25.992 4.1 16.363 4.7 18.635 6.0

Munizioni 118.421 2.4 61.850 2.0 48.666 2.2

Attrezzature elettroniche e

per comunicazioni 610.390 15.1 476.990 13.6 550.626 16.2

Petrolio 60.708 5.4 34.961 3.6 33.047 4.5

Altri carburanti e lubrificanti 29 .1 83 .4

Containers e recipienti

ordinati a parte 154 11.7

Tessuti, vestiario ed

equipaggiamenti 52.005 8.4 23.042 5.6 23.673 8.3

Forniture per edifici militari 715 .6 166 .2 4.400 12.1

Sussistenza 53.872 4.9 57.301 6.1 43.448 4.9

Attrezzature per trasporti 14 2.4

Attrezzature per produzione 3.737 3.8 2.799 4.4 4.519 6.0

Costruzioni 43.762 3.4 35.969 3.6 47.858 3.7

Attrezzature per costruzioni 3.096 2.4 5.735 4.1 1.162 1.5

Forniture e attrezzature

odontoiatriche 46.346 25.0 29.097 23.9 37.242 22.3

Forniture e attrezzature

fotografiche 57.073 44.8 43.729 36.2 31.030 46.9

Attrezzature per maneggio

materiali 4.665 5.7 405 .5 1.566 4.1

Altre forniture e attrezzature 65.711 6.9 55.410 7.5 46.148 7.3

Servizi 896.557 26.3 953.760 20.2 856.124 27.7

Totale 3.074.340 8.7 3.075.916 10.3 3.370.894 11.8

[Fonte: Dipartimento della difesa USA, Direzione operazioni informative: "Commesse militari, per regione e Stato, esercizi finanziari 1969-'70-'71", Washington, DC, 1971, p. 42.]

Ovviamente, una équipe di esperti in materia di programmazione per fini di conversione, che operasse nello Stato di New York, dovrebbe tener conto dell'esistenza di un simile apparato produttivo e industriale e tenerlo presente per l'inserimento di esperti di direzione aziendale, di economia e di tecnica in ciascuno dei rami suddetti per l'esame dei problemi della conversione industriale in quello Stato.

- L'ubicazione di una data azienda industriale militare costituisce una variabile importante che influisce sulle possibilità di conversione all'industria civile. In proposito occorre osservare quanto segue: uno stabilimento isolato, distante - per validi motivi di natura militare - da centri urbani e industriali, presenta particolari problemi, a prescindere dalle altre sue caratteristiche specifiche. Occorre ricordare che esistono numerosi stabilimenti per il confezionamento di munizioni con altre installazioni connesse, che possono entrare a far parte di un piano di conversione.

Gli stabilimenti militari ubicati in un'area industriale civile si prestano meglio all'operazione di conversione. La presenza di altri stabilimenti industriali, di una forza lavoro diversificata, di servizi pubblici, tutto ciò contribuisce a valorizzare le strutture industriali e i terreni per fini di industrializzazione civile.

L'ubicazione ai margini di una grande area metropolitana presenta caratteristiche particolari. Esiste una diversificazione sul piano industriale e della manodopera, capace di offrire numerose possibilità di scelta ad investimenti potenziali nel campo dell'industria civile in termini di disponibilità, nelle adiacenze, di personale dirigente ed operativo, di fornitori di attrezzature e simili. Tali prospettive di supporto a vantaggio di un'industria civile situata ai margini di aree metropolitane appaiono ridotte in quelle zone in cui sia venuta a crearsi una concentrazione di industrie militari. Esempi del genere si hanno in zone come quella percorsa dalla strada 128 intorno a Boston e quella a sud di San Francisco.

Infine, vi sono le ubicazioni all'interno delle stesse metropoli. Elemento tipico delle aziende operanti in tali aree è la produzione di articoli leggeri che risultino adeguati alla produzione in stabilimenti situati in edifici di più piani; un importante vantaggio è offerto dalla vicinanza eventuale dei mercati.

- Qualità della direzione aziendale. E' questo un fattore di primaria importanza ai fini della conversione. I dirigenti delle maggiori industrie operanti nel settore militare sono tipicamente adusi ad operare in condizioni che prevedono: nessuno sforzo di riduzione al minimo dei costi; un mercato garantito per un numero specifico di prodotti; caratteristiche dei prodotti che servono esclusivamente all'utente militare; sussidi da parte del Dipartimento della Difesa. Per quanto concerne l'accettabilità del prodotto sul mercato civile, costo e prezzo sono elementi essenziali. Non così nel mercato militare. La progettazione del prodotto, i metodi di fabbricazione e le procedure per la vendita hanno tutti caratteristiche tali che non trovano riscontro nella normale prassi del mercato civile. La situazione che più si avvicina a quella del mercato militare nel mercato civile è quella della ditta sub-appaltatrice che produce un articolo a condizioni esclusive di contratto per un grosso acquirente. Anche in questo ca

so, peraltro, essendo l'acquirente un'impresa civile, la minimizzazione dei costi è un fattore di primaria importanza. Per queste ragioni, i dirigenti delle industrie militari, presi nel loro insieme, hanno una costituzionale incapacità di operare nell'industria civile. Questo è il motivo del fallimento di iniziative nel campo della produzione civile da parte di una dirigenza industriale abituata ad operare nel campo militare (7).

Ben riuscite operazioni di trasferimento alla produzione civile da parte di imprese già operanti nel settore industriale militare sono possibili in due casi: il primo è quello di un'industria militare che venga assorbita da una più grande impresa civile la quale procederà all'insediamento di una direzione aziendale e di un'équipe tecnica del tutto nuova per la conduzione dell'impresa rilevata. Il secondo caso è quello di un'unità industriale militare che faccia parte di un'impresa più ampia, operante in prevalenza nel settore civile. Anche in tal caso la condizione fondamentale è che i dirigenti dell'impresa provvedano alla sostituzione della maggior parte della dirigenza amministrativa e tecnica dell'unità subordinata già operante nel settore militare. La sostituzione del personale addestrato alla produzione industriale di tipo militare, ai fini della ricostituzione della direzione aziendale è un fattore essenziale. Tutta l'esperienza fornita dai numerosi tentativi di ditte operanti nel settore militare di

trasferirsi nel settore civile ed il conseguente fallimento dell'iniziativa reca il segno dei problemi riconducibili alle carenze in fatto di efficienza, al livello dell'industria civile, provocata dalla lunga abitudine a servire il mercato militare (8).

- Selezione dei prodotti. Nel percorso di individuazione di nuovi prodotti per l'eventuale fabbricazione non si deve fare affidamento sull'intuito e sulle sporadiche ispirazioni di dirigenti, ingegneri o altri. E' possibile, invece, effettuare un'indagine sistematica circa le scelte, da collegare alle qualità particolari dell'ambiente industriale. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti pubblica un volume su "Prospettive Industriali" (Industrial Outlock), che può essere utilmente consultato come base per la identificazione delle possibilità di produzione (9).

- Le richieste del mercato. Il calcolo della domanda del mercato è essenziale ai fini di un adeguato studio qualitativo e quantitativo di previsione delle prospettive offerte da un nuovo prodotto. Tale previsione può essere convenientemente effettuata mettendo in rapporto la produzione o le vendite di una particolare industria o di un dato prodotto con una serie di fattori che possono essere razionalmente identificati quali elementi determinanti ai fini della formazione della domanda di mercato nei confronti di particolari merci. Così, la domanda di giocattoli, ad esempio, è collegata funzionalmente alla prevedibile popolazione infantile ed all'ammontare del reddito nazionale. Simili procedimenti offrono una base più razionale di previsione del mercato delle supposizioni intuitive o di semplici estrapolazioni di dati di un precedente periodo (le quali ultime implicano il ripetersi dell'"universo" di concause che hanno caratterizzato il periodo preso a raffronto).

- La ricerca. I prodotti e le industrie per vari motivi giudicati idonei per nuovi investimenti industriali, di norma postulano anche una costante funzione di ricerca volta ad assicurare la continua vitalità economica del prodotto e dei sistemi di produzione.

Tale considerazione va fatta tenendo particolarmente presente che la crescente non-competitività di molte industrie statunitensi, nel corso degli anni Sessanta, è stata dovuta all'abbandono del paradigma di capacità industriale applicato dagli Stati Uniti per oltre un secolo.

Dagli inizi dell'era industriale gli imprenditori americani sono riusciti nell'intento di bilanciare gli alti salari mediante l'applicazione del "know-how" tecnico. E', questa, un'espressione di gergo che sta ad indicare i progressi possibili, in termini di maggior produttività, nella creazione di prodotti e di metodi di produzione.

Alla metà del XX sec., la meccanizzazione della produzione e l'accresciuta efficienza in materia di organizzazione del lavoro sono state rese possibili attraverso un'organica attività di ricerca. Questo è un elemento indispensabile per raggiungere una più elevata produttività della manodopera nonché del capitale.

Grazie alla ricerca, l'elevato tasso di retribuzione oraria in America può esser controbilanciato e i prodotti americani possono esser fabbricati con un costo unitario di manodopera soddisfacentemente basso. In mancanza di ciò, le ditte americane sono destinate a trovarsi in difficoltà nel tentativo di mantenere la propria posizione di mercato all'interno degli Stati Uniti. Ecco perché - nel 1971 - la bilancia commerciale degli Stati Uniti, per la prima volta a partire dal 1893, è risultata passiva. E' particolarmente importante che in passato gli Stati Uniti siano stati grandi importatori di capitali e di beni di investimento. Negli anni Sessanta essi hanno subito un regresso nella loro relativa competitività proprio nel settore delle industrie ad "alta tecnologia".

Per tutti questi motivi, la prospettiva della capacità di ricerca, sia essa interna all'azienda, sia acquisita da altra fonte, nei confronti di un possibile investimento industriale, merita particolare attenzione nel quadro della determinazione dei parametri dei nuovi investimenti. Ciò è vero anche se la componente, per la ricerca, della spesa totale è ridotta al 2-3% delle vendite nette previste per determinati prodotti. Infatti, anche un così modesto fattore può esercitare un effetto determinante sulla duratura vitalità degli investimenti industriali.

- Il processo di programmazione. Quando gruppi comunitari, sindacati, organizzazioni professionali ed altri gruppi mostrano interesse alla conversione di un'azienda industriale operante nel settore militare essi possono fare affidamento su varie fonti di assistenza in materia di programmazione economico-industriale. In ogni Stato, in ogni principale centro urbano esistono università con dipartimenti di economia e di programmazione regionale e con scuole di amministrazione. Molti governi statali dispongono di dipartimenti per lo sviluppo economico. Banche e consulenti privati, specializzati nella valutazione di nuovi investimenti industriali, possono fornire la propria consulenza in materia. Oltre alle risorse delle parti direttamente interessate, tra cui i dipendenti delle ditte dell'industria militare, i programmi di nuovi investimenti possono avvalersi dell'appoggio delle Camere di commercio, dei Dipartimenti per lo Sviluppo dei vari Stati, dell'Amministrazione per lo Sviluppo economico del governo federal

e. Quest'ultimo ente, che opera in seno al Dipartimento del Commercio, è istituzionalmente preposto all'incoraggiamento in questo settore di attività.

La presente, breve identificazione dei fattori che intervengono nel processo di conversione industriale non pretende di essere una guida all'esecuzione del lavoro di programmazione che è necessario svolgere. Si tratta di un'elencazione che può riuscire utile alle collettività ed agli altri gruppi interessati che hanno necessità di avvalersi di esperti in materia di consulenza professionale. Tale elencazione, peraltro, non contiene alcuna indicazione di priorità: ciascun fattore ha la sua importanza. In altre parole, la conversione industriale ben riuscita è un prodotto misto che consegue all'oculato impiego di ciascuno dei fattori anzidetti.

Strutture di ricerca

A partire dalla seconda guerra mondiale, l'espansione delle forze armate statunitensi e del sistema industriale militare di supporto ha comportato un elaborato sviluppo di strutture di ricerca che impiegano più della metà dei ricercatori degli Stati Uniti.

Esse sono situate presso le aziende industriali, nelle istituzioni educative e presso speciali enti ed organizzazioni che non perseguono fini di lucro, operanti all'interno dell'apparato militare. L'"industria" delle ricerca è divenuta essa stessa un'importante datrice di lavoro in molte località.

La Tabella 9 reca l'indicazione dei contratti di ricerca, per i vari Stati, in migliaia di dollari, assegnati dal Dipartimento della Difesa nell'esercizio finanziario 1971.

Per quanto concerne gli Stati Uniti nel loro complesso, nel 1971 sono stati assegnati contratti per nuove attività di ricerca per un ammontare di 5.452.000.000 di dollari. Oltre 250.000 persone altamente specializzate sono state impiegate nell'esecuzione del lavoro di ricerca e la loro attività si è svolta prevalentemente in alcuni Stati. Gli Stati della Nuova Inghilterra, dall'Atlantico centrale e del Pacifico hanno fatto la parte del leone in materia, con in testa la California con 1.569.000.000 di dollari, seguita dallo Stato di New York con 849.000.000 di dollari e dal Massachussets con 431.000.000 di dollari.

TABELLA 9

Contratti per commesse superiori a 10.000 dollari per attività di ricerca, collaudo e valutazione, per regione e Stato e per tipo di istituzione

Esercizio finanziario 1971

Tipo di istituzione

----------------------------------------------------------------------------

Regione Totale Istituzione Altre istit. senza Società

e educative fin. di lucro (a) commerciali

Stato ---------------- -------------- ------------------ ----------------

$ 000 % $ 000 % $ 000 % $ 000 %

Totale USA 5.452.359 100.0 336.160 100.0 281.010 100.0 4.835.189 100.0

Nuova Inghilterra

Connecticut 74.564 1.4 1.596 .5 86 * 72.882 1.5

Maine 164 * 29 * * 135

Massachussets 431.511 7.9 97.578 29.0 36.340 12.9 297.593 6.2

New Hampshire 22.839 .4 118 * * 22.775 .5

Rhode Island 3.039 .1 2.068 .6 * 971

Vermont 11.026 .2 209 .1 1.311 .5 9.506 .2

Totale 543.197 10.0 101.598 30.2 37.737 13.4 403.862 8.4

Atlantico Centrale

New Jersey 287.633 5.3 2.914 .9 412 .1 24.307 5.7

New York 849.226 15.6 13.260 3.9 28.999 10.3 806.967 16.8

Pennsylvania 155.357 2.8 14.990 4.5 1.134 .4 139.233 2.9

Totale 1.292.216 23.7 31.164 9.3 30.545 10.9 1.230.507 25.4

Centro Nord-Est

Illinois 38.029 .7 15.361 4.6 5.933 2.1 16.735 .3

Indiana 15.883 .3 674 .2 1.431 .5 13.778 .3

Michigan 60.081 1.1 7.574 2.3 62 * 52.445 1.1

Ohio 153.181 2.8 6.744 2.0 12.453 4.4 133.984 2.5

Wisconsin 18.345 .3 884 .3 115 * 17.346 .4

Totale 285.419 5.2 31.237 9.3 19.994 7.1 234.288 4.9

Centro Nord-Ovest

Iowa 4.212 .1 1.455 .4 * .1 2.757 .1

Kansas 12.146 .2 255 .1 * * 11.891 .2

Minnesota 48.750 .9 1.326 .4 167 .1 47.257 1.0

Missouri 338.257 6.2 1.973 .6 921 .3 335.363 6.9

Nebraska 127(2) * 36 * * 163b *

North Dakota 394 * 394 .1 * * *

South Dakota 43 * 46 * * 3 *

Totale 403.675 7.4 5.485 1.6 1.088 .4 397.102 8.2

Atlantico Meridionale

Delaware 1.845 * 260 .1 * 1.585

District of Columbia 37.029 .7 4.216 1.3 8.982 3.2 23.831 *

Florida 327.734 6.0 3.901 1.2 72 * 323.761 .3

Georgia 15.639 .3 1.241 .4 1.094 .4 13.304 6.7

Maryland 202.909 3.7 72.468 21.6 8.137 2.9 122.304 2.5

North Carolina 39.949 .7 5.093 1.5 791 .3 34.065 .7

South Carolina 501 * 411 .1 * 90 *

Virginia 76.796 1.4 9.326 2.8 5.986 11.5 35.178 .7

West Virginia 6.556 .1 * 5.986 2.1 570 *

Totale 708.958 13.0 96.916 28.8 57.354 20.4 554.688 11.5

Centro Sud-Est

Alabama 33.959 .6 1.276 .4 5.836 2.1 26.847 .6

Kentucky 891 * 861 .3 * 30 *

Mississippi 276 * 93 * 99 * 84 *

Tennessee 47.902 .9 1.093 .3 170 .1 46.639 1.0

Totale 83.028 1.5 3.323 1.0 6.105 2.2 73.600 1.5

Centro Sud-Ovest

Arkansas 229 * * * 229 *

Louisiana 2.349 * 1.047 .3 138 * 1.302 *

Oklahoma 4.819 .1 1.640 .5 138 * 3.041 .1

Texas 141.237 2.6 7.160 2.1 6.690 2.4 127.387 2.6

Totale 148.634 2.7 9.847 2.9 6.828 2.4 131.959 2.7

Montagne

Arizona 35.894 .7 3.062 .9 747 .3 32.085 .7

Colorado 36.445 .7 3.360 1.0 744 .3 32.341 .7

Idaho 118 * 83 * * 35 *

Montana 1.499 * 62 * 766 .3 671 *

Nevada 2.196 * 173 .1 262 .1 1.761 *

New Mexico 34.947 .6 6.328 1.9 5.005 1.8 23.614 .5

Utah 9.365 .2 3.306 1.0 35 * 6.024 .1

Wyoming 77 * 77 * * *

Totale 120.541 2.2 16.451 4.9 7.559 2.7 96.531 2.0

Pacifico

Alaska 3.335 2.490 .7 462 .2 383 *

California 1.569.385 28.8 29.545 8.8 112.387 40.0 1.427.453 29.5

Hawaii 15.189 .3 1.846 .5 32 * 13.311 .3

Oregon 2.022 * 1.668 .5 261 .1 93 *

Washington 276.660 5.1 4.590 1.4 658 .2 271.412 5.6

Totale 1.866.591 34.2 40.139 11.9 113.800 40.5 1.712.652 35.4

[a) Comprende i contratti stipulati con altre agenzie governative.

b) Il valore negativo è dato dall'annullamento di contratti superiori alle nuove commesse.

* Inferiori allo 0.05%

Nota: Le percentuali possono non corrispondere ai totali regionali a causa di arrotondamenti.

Fonte: Dipartimento della difesa USA. Direzione operazioni informative: "Commesse militari, per regione e Stato, esercizi finanziari 1969-'70-'71", Washington, D.C., 1971, pp. 72-74.]

Le università e le istituzioni senza fini di lucro fanno la ricerca "basica" mentre le aziende pongono l'accento sulla creazione, sul collaudo e sulla valutazione dei prodotti. Parte del lavoro scientifico svolto per conto del Dipartimento della Difesa spesso è assai vicina alla ricerca basica che può esser condotta ovunque nel mondo come parte dell'indagine fondamentale sulla natura dell'universo. All'altra estremità, ditte operanti nel settore dell'industria militare svolgono attività strettamente attinenti alla progettazione di armi particolari e di altri prodotti atti a soddisfare le esigenze specifiche del Dipartimento della Difesa. I gruppi di ricercatori che svolgono quest'ultimo tipo di attività sono, come tali, i meno "trasferibili" ai fini dell'industria civile. Ciò è dovuto alle caratteristiche dell'industria militare dianzi citate.

Gli esperti nel settore della creazione di prodotti militari costituiscono il punto dolente del problema della conversione nel campo più tecnico e nelle relative occupazioni. I fondi per la ricerca in campo scientifico vengono stanziati da vari enti governativi e privati. Pertanto sono possibili diverse opzioni per ottenere i fondi per una ricerca scientifica di base.

Il lavoro di creazione del prodotto militare sta in un'altra classe. Le persone che sono dei buoni esecutori in campi in cui il costo ha relativamente scarsa importanza, non possono venire impiegate in un'industria che mira alla minimizzazione del costo. Per queste persone esiste prima di tutto un problema di conversione professionale (indirizzare la loro specializzazione verso un uso civile) ed in secondo luogo un problema di ridistribuzione.

In diverse regioni a concentrazione industriale militare i progettatori del prodotto ed i relativi tecnologi di supporto costituiscono una percentuale della forza lavoro che eccede la richiesta di industria civile. Di conseguenza, la prospettiva di conversione della ricerca e dello sviluppo dell'industria militare deve necessariamente includere una più ampia componente di conversione occupativa o di ridistribuzione in nuovi campi industriali o addirittura di entrambe. (L'argomento della conversione degli impieghi viene trattato qui di seguito).

 
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