di Marco PannellaSOMMARIO: In sette punti gli obiettivi politici della lotta contro lo sterminio per fame nel mondo. La necessità di organizzarsi sulla priorità assoluta di una politica di vita.
(NOTIZIE RADICALI n. 8, 15 giugno 1982)
1) Lottiamo per imporre il rispetto di un principio: quello della priorità assoluta e diretta di una politica di vita, e di organizzazione della vita e della pace. Una "politica": quindi non una sola, per grande che sia, azione, praticamente e concettualmente isolata.
Ma poiché una politica di sterminio e di guerra è in atto, occorre anche che sia combattuta immediatamente e puntualmente, occorre disarmare gli sterminatori, salvare gli sterminandi, a qualsiasi costo la ragione ci suggerisca e implichi. Occorre - quindi - fondare la politica di vita e di pace su azioni dirette e puntuali, commisurate all'entità dello sterminio e della guerra in atto. E' questo il principio da imporre, cioè l'avvio necessario, anche se di per sé non sufficiente, di questa politica di principio di vita.
2) Occorre organizzarsi per questo e su questo. E quanto postula il manifesto degli 81 premi Nobel. Ed è quanto il partito ha deciso formalmente di fare, di essere; con tre decisioni congressuali, con l'iscrizione di un preambolo allo statuto, che è dunque norma ordinaria per il partito stesso.
E prioritariamente su e per questo che il partito che nel 1982 si è costituito, opera, si organizza, e intende crescere. E per questo che, in dieci settimane estive le iscrizioni si sono incrementate del 50% mostrando la potenzialità rivoluzionante per l'edificazione di una nuova forza, per un nuovo ordine fondato sulla vita, sulla pace, sul dialogo, sulla ragionevolezza.
3) Deve esserci ben chiaro e ben proprio il principio politico per cui "affermare un principio", un dover e voler essere, comporta davvero il far principiare, iniziare, la concreta vita di un'idea per perseguirne e proseguirne l'azione; nel concreto dei giorni e delle ore, a partire dall'immediato, o più precisamente nell'immediato. Dobbiamo quindi battere, innanzitutto in noi quella cultura politica e personale per cui "in linea di principio", significa "in astratto", "non la pratica"; per affermare invece che "in linea di principio" deve significare l'inizio concreto ed immediato di una teoria dei fatti, cioè di una prassi che si persegue e cui si attende prioritariamente; cui si dà, insomma, non solo formale espressione, ma realtà politica e personale, parola e corpo, pregiudiziale, davvero prioritaria.
4) E' quanto hanno cominciato a fare, creare, coloro che, in queste 10 settimane estive hanno deciso di costruirsi con noi in partito nuovo, in partito altro, innovando nella loro vita, innovando la loro vita perché questo nuovo abbia forma e durata, organizzazione e potenziamento politico, storico, e di impedire che continui altrimenti a consumarsi come sentimento inespresso o impotente, o individuale ricerca e conquista di buona coscienza a buon mercato. E' quanto hanno contribuito a fare anche le centinaia di compagne e compagni già iscritti che hanno ripreso e irrobustito la pratica della non violenza, con i digiuni, gli scioperi della fame e della sete, approfondendola, arricchendola anche sul piano teorico.
Nei due casi v'è la dimostrazione della possibilità e della necessità, della utilità e della convenienza, che fra fini e mezzi non vi sia programmata contraddizione ma anzi volontà di idoneità, di pre-figurazione, di anticipazione nell'oggi di quel che si vuole e sarà capace di assicurare per domani. Ancora una volta, e anche qui, vivendo la differenza fra la misera pressoché bestiale procreazione di quel che si destina poi alla morte e l'umano (e "divino") concepire vita, e vivi per la vita.
Questa politica che salva, salva anche se stessa. Non quella "realistica" di tutti gli altri, che sta consumando tutto il possibile, anziché crearlo.
5) E perché si è creduto (e costoro hanno creduto) al carattere pregiudiziale dell'attività quotidiana di costruzione del partito, e del carattere assolutamente prioritario della lotta contro lo sterminio e "per i tre milioni di vivi per lo sviluppo e la pace", che si sta conquistando una linea e una posizione esplicite e generali di alternativa radicale, di profonda nuova proposta di integrità cristiana e di integrità socialista, prefigurare di un metodo e di un progetto di un concreto governo della crisi della società (non solo italiana), attraverso il passaggio dall'assioma del disarmo, alla politica di conquista o di restituzione delle risorse alla vita, e alla qualità della vita e dello sviluppo delle nostre generazioni e della nostra società.
L'individuazione dei "centomila miliardi" da destinare alla riforma qualitativa e quantitativa delle pensioni, al rilancio dell'occupazione, al diritto di abilitazione, ha in fatto valore testuale ma anche contestuale. Si tenta in tal modo per la prima volta nella storia del nostro paese di consentire al gioco democratico e alla volontà dell'elettorato la scelta motivata di una nuova politica, che consenta ed esiga la conversione delle strutture e delle spese militari armate in investimenti di progresso e di pace, fondata dalla soddisfazione di alcuni diritti umani e civili teoricamente acquisiti dalle nostre generazioni, dalla società e dalle persone.
Ma guai se facessimo in questo campo una facile e illusoria fuga in avanti! Sarebbe oltretutto mistificatoria. Infatti solamente dalla vittoria, dal raggiungimento dell'obiettivo di milioni di vivi contro lo sterminio, potremo assicurarci forza reale ed adeguata (e non meramente elettoralistica e demagogica) a questa rivoluzionaria prospettiva di ordine e di nuovo benessere.
Tutt'ora viviamo in troppi e troppo la lotta per i milioni di vivi come lotta magari fondamentale, assolutamente necessaria ma di settore, ma particolare. La maggior parte del gruppo parlamentare, nei fatti, si trova comprensibilmente ad operare in tal modo; e noi stessi, nel partito, facciamo spesso altrettanto.
6) Per questo motivo, gli iscritti del 1982, nella loro maggioranza, costituiscono la maggior forza anche obiettiva della politica radicale, com'è venuta crescendo negli ultimi anni, in particolare da quel congresso straordinario di Roma del marzo 1980, che ha assicurato la scelta irreversibile di un partito davvero "altro" e davvero "nuovo", imponendo al centro delle scelte elettorali e dello scontro politico radicali il tema della vita e della pace, della ricerca di sbocchi politici alle drammatiche questioni sociali oltre che culturali e civili del nostro paese.
La maggior parte degli iscritti del 1982, quindi il partito, costituiscono il primo episodio di riuscita di organizzazione conseguente comune con i destinatari primi delle delibere di quel congresso. Che questo sia stato reso possibile grazie all'attività del partito in questi mesi di questa soluzione di continuità è forse opportuno ricordato e sottolinearlo.
7) Per sei congressi, per quattro anni, il partito radicale sembrò battuto perché l'obiettivo del "divorzio subito", della "proposta di legge Fortuna approvata entro l'anno" veniva mancato. Per altri cinque congressi si dovette attendere per quel referendum che si tenne già nel 1974, invece che nel 1972.
Anche per l'obiettivo dei "tre milioni di vivi del 1982" dobbiamo constatare che - pur se riuscissimo a vincere in autunno lo scontro politico parlamentare come dobbiamo tentare di fare - questo obiettivo è mancato.
Ma possiamo e dobbiamo idealmente e rettamente riconoscere che il rapporto di forza in campo è mutato, ed è mutato a nostro favore; che abbiamo mancato di molto poco, a due riprese, nel dicembre 1981 e nel luglio di quest'anno, una prima, clamorosa vittoria. Prova ulteriore che la decisione congressuale era giusta e doveva essere presa.
Come per i referendum, è necessario confrontarsi anche duramente per comprendere il valore delle cifre che non parlano mai da sole. Vittoria o sconfitta è anche coscienza ragionevole e razionale dell'una e dell'altra è anche intenzione e nuova decisione.
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Ora abbiamo più forza
Già centinaia di adesioni al nuovo appello del Comitato per le iniziative contro lo sterminio per fame nel mondo raccolte al 27.8.82
Alla vigilia della decisione finale del Parlamento sulla legge contro lo sterminio per fame nel mondo, presentata da 1.300 sindaci, ci appelliamo ai parlamentari e alle forze politiche perché al più presto sia approvata una legge adeguata all'obiettivo di salvare almeno tre milioni di vite umane nelle zone dove più atroce infierisce la fame e di legare questa azione di soppravvivenza ad una efficace politica di autosufficienza e di sviluppo.
Sarebbe invece se la grande spinta morale e politica esercitata in questi mesi da 80 premi Nobel, da centinaia di autorità religiose, dal Parlamento europeo, da sindaci, parlamentari e financo ministri della nostra Repubblica fosse dispersa e non utilizzata per un'azione straordinaria di vita e di pace da parte del nostro paese.
Le adesioni dei sindaci
Roma PCI
Arcinazzo (RM) Sin. Ind.
Lariano (RM) DC
Attila (RM) MSI
Civitavecchia (RM) PSI
Monteromano (VT) PSI
S. Marinella (RM) PSDI
Tarquinia (VT) PSI
Tolfa (RM) PCI
Allumiere (RM) PSI
Contigliano (RI) DC
Guidonia (RM) PSDI
Campo di Mele (LT) L. Civica
Bassano Romano (VT) DC
Arsoli (RM) PCI
Calcata (VT) DC
Concerviano (RI) L. Civica
Velletri (RM) PRI
Rocca Prora (RM) DC
Colle Ferro (RM) PCI
Colle Giova (RI) L. Civica
Lubriano (VT) PCI
Nepi (VT) PCI
Genazzano (RM) PCI
Fiano (RM) PCI
Carpinato R. (RM) DC
Genzano (RM) PCI
Cave (RM) PRI
Bomarzo (VT) PSI
S. Oreste (RM) PCI
Roviano Romano (RM) PCI
Marino (RM) PSI
Zagarolo (RM) PSI
Colle Vecchio (RM) PCI
Turania (RI) PSI
Norma (LT) PCI
Gradoli (VT) PCI
Colonna (RM) PSI
Montelanico (RM) DC
Valmontone (RM) V. sindaco
Mentana (RM) PSI
Colle di Tora (RI) Sin. Ind.
Cantalica (RI) Sin. Ind.
Cerveteri (RM) DC
Ladispoli (RM) PSI
Cassino (FR) DC
S. V. del Lazio (FR) DC
Pontecorvo (FR) DC
Piedimonte S. Germano (FR) PSDI
Pescosolido (FR) PCI
Campoli Appennino (FR) DC
Sora (FR) DC
Poggio Catino (RI) L. Civica
Vallerano (VT) PCI
Grattignano (VT) Ind. PCI
Civita Castellana (VT) PCI
LOMBARDIA
Brescia DC
Rezzato (BS) DC
Paitone (BS) DC
Roncadelle (BS) PCI
Briosco (MI) DC
Sesto Calende (VA) PSI
S. Benedetto Po (MN) PCI
Torrazza a Costa (PV) DC
S. Genesio (PV) PCI
Busto Garolfo (MI) DC
Lazzata (MI) PSI
Abbadia Cerreto (MI) DC
S. Giulietta (PV) PSI
Lanata PCI
Pizzighettone (CR) PSI
Colare (BG) DC
Bornago (MI) DC
Borgonovo (MI) DC
Mantova PCI
Argolo Terme (BS) DC
Borno (BS) DC
Calcinato (BS) DC
Cerveno (BS) Ind.
Mazzano (BS) DC
Marone (BS) DC
Ceto (BS) PSI
Bovezzo (BS) PSI
Castel Mella (BS) PCI
Malonno (BS) DC
Malegno (BS) DC
Botticino (BS) DC
Berzo Demo (BS) DC
Montichiari (BS) DC
Castegnato (BS) DC
Cantù (CO) PSI
Cremona PSI
Trovo (PV) DC
Caravate (VA) PSI
Pianengo (CR) PCI
Delebio (SO) DC
Casatenovo (CO) DC
Ciserano (BG) DC
Semiana (PV) PCI
Busto Arsizio (VA) DC
LIGURIA
Celle Ligure (SV) DC
Stella (SV) PSI
Sanremo (IM) DC
Ventimiglia (IM) DC
Castelvittorio (IM) DC
Dolcedo (IM) DC
Stellanello (SV) DC
Camporosso (IM) DC
Rapallo (GE) DC
Genova PSI
Lavagna (GE) DC
Sori (GE) PSI
Camogli (GE) PSI
S. M. Ligure (GE) PSDI
CALABRIA
Canna (CS) PSI
Castrovillari (CS) PSI
S. Lorenzo Bellizzi (CS) PSI
Scalea (CS) PSI
Torre Vecchia (CS) PSI
Mormanno (CS) PSI
Rossano (CS) PSI
S. Sosti (CS) PSI
Francavilla M. (CS) PSI
Cirò Marina (CS) Sin. Ind.
Paludi (CS) PSI
Montegiordano (CS) PSI
Nocara (CS) PSI
Crosia (CS) PSI
Plataci (CS) PSI
Laino Castello (CS) PSI
Lattarico (CS) PSI
Belvedere Marittimo (CS) PSI
Catnzaro DC
Sellia (CZ) DC
Carlopoli (CZ) PCI
Panietteri (CS) PSI
Pentone (CZ) PCI
Mangone (CS) PSI
S. Basile (CS) PSI
Cosenza PSI
Paola (CS) PSI
Tortora (CS) DC
CAMPANIA
S. Salvatore Telesino (BN) DC
Caiazzo (CE) DC
Galluccio (CE) DC
Giano Vetusto (CE) DD
Gioia Sannitica (CE) L. Civica
San Pontino (CE) L. Civica
Pesco Sannita (BN) DC
Summonta (AV) PSDI
Benevento DC
Caserta DC
Napoli PCI
Calabritto (AV) PSI
Cappaloni (BN) PSDI
Morcone (BN) DC
Nusco (AV) DC
S. A. dei Lombradi (AV) DC