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Pannella Marco - 16 giugno 1982
Sterminio per fame nel mondo
Intervento di Marco Pannella al Parlamento europeo

SOMMARIO. L'opera della Comunità nei confronti della fame nel mondo è "inconcludente" e "irrilevante". E' falso far credere che vi sia una "ragione del cuore" del parlamento, contrapposta alla "linea della ragione" fatta propria da Commmissione e Consiglio. In realtà sono i fatti a parlare, i quali ci parlano di progetti di società che, in nome di fanatismi di vario genere, hanno condannato alla morte "qui ed oggi"...Così nel suo intervento, il Commissario sembra riprendere alcune delle proposte dei Nobel, ma senza dare vere garanzie di realizzazione. Nel documento di azione concreta della Comunità non è stata riportata nemmeno una parola delle analisi del Rapporto Nord-Sud di Brandt. Parlare di "nuovo ordine internazionale" senza farsi carico dei "problemi concreti del fondo giuridico", ecc. è menzogna.

(DISCUSSIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO, 16 giugno 1982)

Pannella. Signor Presidente, il collega Israel ha parlalo di »celebrazione di una messa , di un rito. Credo che il nostro collega abbia profondamente ragione, signor Presidente. Credo però che si tratti, e sempre di più quanto più lo si nega, di una messa ai defunti e di una celebrazione per meglio sotterrare non solo coloro che si lascia morire, ma anche coloro che sono agonizzanti e che si fa finta di non vedere.

La collega Focke e il collega Ferrero hanno già per l'essenziale detto quello che io penso dell'inconcludenza e dell'irrilevanza, o dell'inadeguatezza, dell'opera della Comunità per congiunte responsabilità del Consiglio e della Commissione. E questo tentativo fraudolento di far passare, da una parte, il Parlamento come quello che ha affermato la »dolce linea del cuore e, dall'altra parte, la Commissione e il Consiglio come coloro che, invece, agiscono secondo moralità di scienza e di coscienza in quanto possiedono il sapere e la responsabilità di amministrare, viene semplicemente mi pare da chi sta dimostrando un'arroganza intellettuale che gli toglie la capacità concreta di vedere, di criticare e quindi di operare.

Qui non ci sono delle pascaliane »ragioni del cuore che si contrappongono a delle cartesiane ragioni di natura o di aspetto geometrico o di finezza meno cartesiana. Qui abbiamo dei fatti! Qui si celebra, signor Commissario, un rito vecchio purulento! Solo dei grandi retori, o gli epigoni di grandi retori, possono continuare a dire altro! Un tempo e a lungo in nome di progetti di società, di progetti di uomini, si sono sterminate società ed uomini con la ferocia di rivoluzionari, o di conservatori capaci solo di mandare in putrefazione la loro superbia, nemmeno luciferina. Questa è la tragedia della nostra storia, quando fanatismi religiosi e fanatismi politici hanno fatto dire: in nome di questo progetto di società ignoriamo coloro che pagheranno qui e oggi, con lo sterminio, l'edificazione di questo modello di sviluppo! Ciò vale per il Volga-Don degli anni '30, vale per alcune economie giacobine di impostazione, vale per le illusioni centralizzatrici che, a destra o a sinistra, sempre hanno fatto parte

di una certa politica di classe, chiusa e battuta dalla storia.

Signor Commissario lei, che ha parlato già 26 minuti, è forse più propenso ad un monologo che ad un dialogo; ma noi, in questo Parlamento, rivendichiamo attraverso la relazione Ferrero, la relazione Focke, attraverso, oggi, la relazione Michel di avere detto sin dal luglio 1979, ridetto, scritto più volte anche quello che oggi permette a lei di venire a fare le sue quattro proposte operative che, in realtà, sono iscritte nei nostri documenti da due anni. Non abbiamo da felicitarci del fatto che finalmente le comprendiate! Abbiamo da chiedervi quali garanzie ci date quanto alla loro rapida realizzazione!

Il vero problema, quindi, è che il Parlamento Europeo ha toccato il cuore del problema strutturale: lo 0,7 è la politica organica di sviluppo. Ma noi vi contestiamo il diritto di dire ai 77 premi Nobel, di dire ai parlamenti nazionali, di dire ad esempio alla democrazia cristiana italiana, al partito socialista italiano, che noi, signor Commissario, ci siamo concessi il lusso di essere generosi con il danaro suo o sotto la sua responsabilità.

Signor Commissario, l'arroganza intellettuale che permea la Commissione non le consente nemmeno di rendersi conto che non una sola parola delle analisi che figurano nel rapporto Nord-Sud di Brandt è stata inserita nel documento sull'azione concreta della Comunità! Non una parola, signor Commissario e signor Presidente del Consiglio! Non vi è traccia degli indirizzi che possono riguardare, da una parte, il commercio delle armi, dall'altra, la creazione di fondi straordinari per un'azione straordinaria strutturale, ma con una struttura non spettacolare! C'è un solo spettacolo, ed è lo spettacolo tremendo di questi grandi cimiteri sotto la luna, di 30 milioni di persone che, non essendo né spagnoli né italiani, non hanno nemmeno l'onore di trovare il loro Bernanos e il loro Pisani! Nemmeno questo!

Quindi noi pensiamo che una politica degna di questo nome debba anche riprendere a suo carico i problemi concreti del fondo giuridico, debba tener conto delle impostazioni dei 77: in mancanza di ciò, parlar di »nuovo ordine internazionale o di »negoziati globali è stupida e velleitaria menzogna.

Signor Presidente, l'unica cosa che mi premeva di dire è che noi cerchiamo di creare il possibile, facendo un millimetro al giorno nella direzione giusta. C'è chi, in nome del possibile che noi creiamo e lui consuma, pretende qui di dare lezioni di realismo. Di tutto questo realismo sono pieni i cimiteri del mondo.

Spero che il Parlamento, unito oggi come è stato unito in passato, sappia trovare la giusta risposta. Purtroppo oggi i detentori del potere della Comunità non vogliono la nostra unità. Qui si vuole, signor Commissario, signor Presidente del Consiglio, che questa sera il Parlamento esca diviso fra i dolci sostenitori delle utopie dei Nobel e i ferrei possessori di creatività concreta! No! Questo schema è menzogna!

(Applausi)

 
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