SOMMARIO: Informa che il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza, Mauro Bubbico, ha inviato "una seconda lettera ai dirigenti della Rai sul tema dell'informazione sulla lotta per lo sterminio per fame": questo è il "quarto atto formale proveniente dal parlamento" su questo problema, mentre proseguono da 40 giorni gli scioperi della fame di Spadaccia, Negri e Vecellio. Segue il testo della lettera.
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(COMUNICATO STAMPA, 23 maggio 1982)
Il presidente della commissione parlamentare di vigilanza, Mauro Bubbico, ha inviato una seconda lettera ai dirigenti della Rai sul tema dell'informazione sulla lotta allo sterminio per fame. Si chiede alla Rai di diffondere nelle ore di maggiore ascolto delle reti e delle testate spazi per inchieste e dibattiti sull'argomento.
Questo è il quarto atto formale proveniente dal Parlamento, nei confronti della Rai: sia le due delibere del 29 luglio 1981 e del 13 maggio 1982 che le due lettere di Bubbico del 10 giugno scorso e di oggi, sono state approvate all'unanimità (le delibere all'unanimità della Commissione e le successive prese di posizione all'unanimità dell'ufficio di presidenza).
Al di là del merito, il "caso fame" sta diventando profondamente emblematico del rapporto fra Parlamento e servizio pubblico radiotelevisivo. Dopo 40 giorni, continuano gli scioperi della fame dei radicali Spadaccia, Negri e Vecellio, mentre ancora milioni di italiani non hanno potuto avere informazione, dibattito politico, confronto sulle precise proposte di lotta allo sterminio per fame e per la sopravvivenza di milioni di esseri umani avanzate da Premi Nobel, sindaci italiani, autorità religiose e ciò nel momento in cui il Parlamento si appresta a dibatterle. Se alcune testate radiofoniche hanno agito nella direzione richiesta dalla Commissione di vigilanza, il settore televisivo appare chiuso.
Auspicando un costruttivo dialogo con la Rai, non si può non porre una domanda: come può un servizio pubblico creare dibattito, informazione, servizi senza limiti, programmati nelle massime ore di ascolto televisivo per esempio sulle commemorazioni garibaldine e continuare a non farlo in presenza di uno dei più vasti schieramenti nazionali e internazionali di lotta per la vita, per determinare la sorte di milioni di agonizzanti per fame?
In allegato, la lettera del presidente della commissione parlamentare di vigilanza al presidente della Rai.
Dott. Sergio ZAVOLI
Presidente della RAI-
Radiotelevisione Italiana
R O M A Roma, 23 giugno 1982
Caro Zavoli,
nella riunione dell'Ufficio di Presidenza della Commissione - allargato ai rappresentanti dei gruppi - del 17 giugno scorso, ho dato lettura della tua lettera del giorno precedente con la quale, fra l'altro, dai conto delle notizie diffuse negli ultimi mesi dalle testate radiotelevisive sul problema dello sterminio per fame nel mondo.
All'unanimità l'Ufficio di Presidenza, nel prendere atto delle tue comunicazioni, ha rilevato come le prese di posizione ufficiali dell'organo parlamentare sull'argomento hanno inteso impegnare la Concessionaria ad adottare una linea informativa nell'ambito dell'intera programmazione della RAI, e non quindi nei soli notiziari delle testate. Poichè con la risoluzione adottata il 13 maggio scorso ("... invitandola a riservare adeguati spazi e specifica opera di ideazione e programmazione - in coerenza con la funzione del servizio pubblico - per una costante azione di formazione e informazione sulle proposte e sulle iniziative volte a combattere uno dei fenomeni più drammatici della nostra epoca") era chiaramente rivolto l'invito alla Concessionaria a diffondere, nelle ore di maggiore ascolto dei programmi delle reti e delle testate, spazi per inchieste e dibattiti sull'argomento in discorso, è stata, sempre all'unanimità, giudicata insufficiente l'informazione resa e, pertanto, è stato ritenuto che la Con
cessionaria avesse fino ad allora parzialmente disatteso le indicazioni dell'organo parlamentare al riguardo, formulate il 29 luglio 1981 ed il 13 maggio 1982.
Ti invito, pertanto, a sottoporre senza indugio al Consiglio di Amministrazione e al Direttore generale della RAI le suddette valutazioni.
Con i migliori saluti (Mauro Bubbico)