di Marco PannellaSOMMARIO: Campagna "Sopravvivenza 1982": il Partito radicale è mobilitato perché i governi dei paesi membri della Cee diano piena attuazione alle prese di posizione, nobili e ferme, del Parlamento europeo a sostegno degli obiettivi enunciati contro lo sterminio per fame da Premi Nobel e autorità civili e religiose, ai massimi livelli, in Europa e nel mondo intero. Il Parlamento europeo, pur capace di nette petizioni di principio, è tuttavia meno adeguato ad esercitare concretamente pressione sugli esecutivi. Nei resoconti che sulla stampa appaiono sui dibattiti di Strasburgo, i cronisti tendono ad accreditare la tesi dell'irrealizzabilità delle proposte radicali, piuttosto che mettere in luce la difficoltà di creare schieramenti effettivamente capaci di conseguire gli obiettivi indicati dalle solenni prese di posizione della stessa assemblea, di fronte alla forza preponderante delle burocrazie governative espressa dai membri della Commissione esecutiva della Comunità e in particolare dal Commissario Pisani.
Operazione che, riuscendo, sgonfierebbe la mobilitazione nei singoli paesi, e in quel momento, in Italia, per ottenere precisi impegni di almeno un Governo per la concreta salvezza di milioni di persone.
(LA STAMPA, 26 giugno 1982)
Il radicale Marco Pannella polemizza con il resoconto del dibattito a Strasburgo sul problema della fame nel mondo, pubblicato sulla "Stampa" del 23 giugno, a firma di Paolo Patruno. Pannella, fra l'altro, dice: »Si tratta di un falso grossolano, violento, totale. In ogni sua parte.
»"a") A Strasburgo non ho presentato alcun progetto, di alcun tipo. Era dunque difficile ``rifiutarlo''. Non solamente non sono stato ``battuto'' nella richiesta, ma lo stesso documento approvato, e cioè un rapporto della commissione sviluppo presentato dal democristiano belga Michel, denuncia il fatto che: ``Le risoluzioni e le richieste del Parlamento europeo sono state disattese e le realizzazioni sono molto al di sotto di quanto stabilito''. Il Michel ha dichiarato formalmente di essere inoltre in totale accordo con i miei obiettivi, ed ha richiesto a brevissimo termine un nuovo dibattito in proposito, non essendo quello di questa sessione relativo ad essi. Non era assolutamente possibile che il commissario Pisani mi rimproverasse l'ipotesi di un'operazione che avrebbe fatto scattare un rialzo improvviso dei prezzi agricoli, per l'ottima ragione che, avendolo fatto nel dicembre scorso, nel gennaio Pisani presentò pubblicamente le sue scuse, riconoscendo che la mia posizione non riguarda se non marginalme
nte l'aumento degli aiuti alimentari.
»"b") Vero invece è che a Strasburgo è stato presentato, senza la mia firma, senza il mio sostegno, senza un solo mio intervento in aula in proposito, un progetto di risoluzione d'urgenza da parte di Bruno Ferrero, già relatore sulla fame nel mondo (con un rapporto che noi radicali fummo allora i soli a non votare), comunista, di Guido Fanti, presidente del gruppo comunista, di Pietro Lezzi e Carlo Ripa di Meana, socialisti, di Jan Gabrowski, repubblicano, di Altiero Spinelli, indipendente di sinistra, di Emma Bonino, radicale, cui successivamente giunse anche l'appoggio scritto di Simone Veil, e di Michel Poniatovski e quello della democristiana Maria Luisa Cassamagnago. Con tale risoluzione si chiedeva che il Consiglio europeo del 27 giugno riprendesse in considerazione un appello firmato da Willy Brandt e da altri centocinquanta deputati europei a sostegno dell'immediata realizzazione della decisione del Parlamento europeo. Con un colpo di mano si decideva di rifiutare l'urgenza del voto su tale documento
, anche in considerazione che la famosa risoluzione del Parlamento europeo restava e resta giuridicamente e politicamente in vigore anche per il consiglio. Che il commissario Pisani, che porta quasi da solo la responsabilità del sabotaggio della commissione alle delibere del Parlamento europeo, sia stato fra quanti hanno fatto pressioni per arrivare a questo colpo di mano, dimostra che si era certi che, nel caso si giungesse a un voto, esso sarebbe stato per l'ennesima volta favorevole ai sostenitori della tesi che "La Stampa" si affanna a dichiarare battuta .
Alla smentita di Pannella così risponde Paolo Patruno: »Con un colpo di mano, come sostiene l'onorevole Pannella, o con un regolare dibattito, il Parlamento europeo ha respinto un progetto di risoluzione d'urgenza sulla fame nel mondo firmata dalla radicale Bonino che si riallacciava alle tesi sostenute in precedenza dallo stesso Pannella. Il Parlamento ha approvato invece con 112 voti a favore, 2 contro, 33 astensioni, fra cui quella del leader radicale, la risoluzione del dc belga Michel. Questi ha dichiarato, secondo il resoconto della sessione diffuso dalla direzione generale dell'informazione e delle relazioni pubbliche del Parlamento europeo, versione francese, pagina 14, che »tra lui e Pannella non esistono divergenze sull'obiettivo da raggiungere ma che ci sono divergenze sui mezzi . Pannella, come risulta dallo stesso bollettino, è intervenuto personalmente nel dibattito (pagina 13 del resoconto) e nella successiva dichiarazione di voto (pagina 14). L'unica imprecisione che ha commesso riguarda la p
aternità della risoluzione respinta, che è stata firmata dalla compagna di partito di Pannella, la radicale Emma Bonino .