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Pannella Marco - 13 luglio 1982
Ma oltre alla fame uccide il silenzio
di Marco Pannella

SOMMARIO: Migliaia di sindaci, sostenuti da altrettanti prelati e parroci, hanno presentato alle Camere un progetto di legge d'iniziativa popolare contro lo sterminio per fame che rivoluziona l'approccio al problema, impegnando il Governo non a maggiori, generici stanziamenti in favore dei paesi sottosviluppati, ma a realizzare un intervento pilota in un'area determinata e in un tempo prestabilito volto ad assicurare la sopravvivenza di almeno tre milioni di persone, altrimenti destinate a sicura morte per fame, sete, malatttia. Marco Pannella guida la campagna impegnandosi in uno sciopero della fame e della sete, diretto soprattutto ad attivare con la massima urgenza le volontà politiche dei segretari dei maggiori partiti di governo e di opposizione. Centinaia di cittadini in vario modo sostengono, con lettere, telegrammi, altre concrete forme di pressione, l'azione nonviolenta di Pannella, che incontra, fra gli altri, il segretario del Pci Berlinguer, il quale dichiara "l'accordo del Pci con le linee fonda

mentali del progetto dei sindaci e l'impegno perché questo progetto sia approvato nei temp più rapidi". Nell'articolo che segue, Marco Pannella fa il punto sull'azione nonviolenta sua e sui risultati conseguiti dallo sciopero della fame intrapreso da Negri, Spadaccia e Vecellio con l'obiettivo di precisi riscontri d'informazione circa la campagna "Sopravvivenza 1982".

(LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, 13 luglio 1982)

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

C'è un diritto alla propria identità, alla propria storia, alla propria vita che dovrebbe essere in democrazia inalienabile.

Ho posto in essere l'estrema arma della non violenza di fronte al rischio di sterminio in atto aggravato di decine di milioni di persone, non per polemica verso chicchessia, non per convincere chi ha le altre convinzioni, ma per sostenere in questo modo le tante, prevalenti speranze e intenzioni del mondo politico e istituzionale italiano in sintonia e concordia con ministri dello Stato, ministri della Chiesa, oltre che gli 80 premi Nobel, la stragrande maggioranza di parlamentari europei, i sindaci italiani presentatori della proposta di legge di iniziativa popolare.

Ho detto, ripetuto, tentato di gridare questa semplice verità: è per contribuire a rafforzare moralmente, nelle ore decisive, questo inedito e prestigioso, possente fronte della vita, contro i pericoli di una politica disavvezza a sperare e a credere in se stessa che ho compiuto e sto compiendo il mio dovere di non violento e di radicale. I mass-media sono ancora una volta riusciti a stravolgere il senso di questa azione e di questo messaggio, che - in altro modo - era lo stesso di quello di Spadaccia, Vecellio, Negri.

Spadaccia e Vecellio sono riusciti ad ancorarsi al cuore stesso del problema; le istituzioni dovevano riuscire a rispettare le intenzioni e gli annunci tante volta dati, in uno scadenzario di decisioni finalmente precisato e acquisito. Senza questa loro lotta, la mia non sarebbe stata nemmeno tentabile.

Giovanni Negri è - per suo conto - riuscito a realizzare un'azione di straordinario valore politico e civile: il fronte che ha unito e unisce in questi giorni la commissione parlamentare di vigilanza (cioè il Parlamento), il consiglio di amministrazione della Rai-Tv, una parte rilevante dei giornalisti e degli operatori radiotelevisivi delle più diverse famiglie politiche in una presa di coscienza senza precedenti dei limiti e dei pericoli che gravano sul funzionamento del servizio di Stato dell'informazione radiotelevisiva deve molto alla sua iniziativa di dialogo, di collaborazione, di disarmata quotidiana scelta di attiva fiducia e di speranza verso coloro che da sempre non apparivano che come avversari e nemici. Questa azione ha portato ad almeno questi risultati:

1. si è isolata con ogni evidenza l'area, ristretta anche se potentissima, di coloro che erigono un muro deliberato fra Paese e politica democratica, fra diritto alla conoscenza come fondamento del gioco democratico e sistematica violenza dell'inganno; quest'area ha reagito quasi con disperata determinazione a violare la legge, i regolamenti, ogni principio morale e professionale;

2. si è ottenuto che in margini significativi e consistenti della informazione, e in gran parte di quella radiofonica, circolasse una informazione inedita sulle lotte contro lo sterminio per fame nel mondo, preziosa per queste ore.

E, infine, ha consentito alla teoria e alla pratica delle lotte non violente radicali un prezioso passo in avanti, per il quale lo ringrazio in modo particolare, così come ringrazio tutti e ciascuno gli impareggiabili compagni del Partito radicale, quelli

che stanno consentendo più che mai, a questa organizzazione di poco più di 1.500 cittadini europei, di dar corpo, letteralmente, a una politica di pace, di vita e di speranza.

Ma era ed è necessario, vitale, in queste ore sempre drammatiche e di straordinario segno, ricordare e chiedere il diritto alla propria identità, che m'è parso spesso crudelmente stravolto per quanto riguarda Negri e me stesso, e negato ai parlamentari e ai militanti che hanno in questi giorni (e su questo dovremo presto tornare) operato e operano con forza, intelligenza e dedizione strenue, censurati e abrogati dalla stampa scritta e parlata.

A qualche ora dalla ripresa del mio digiuno, sappiano quanta forza ed amore per la vita ed i nostri ideali essi mi danno e devo loro.

Siamo ormai sul punto di farcela; sono ormai sul punto di vivere milioni di persone già iscritte all'anagrafe dello sterminio.

Sarà ancora tremendamente difficile, ma ce la faremo, dobbiamo farcela.

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Berlinguer promette il »sì alla legge

ROMA - Marco Pannella si è incontrato ieri con il segretario del Pci, Berlinguer, per analizzare la situazione politica e parlamentare in relazione all'iniziativa legislativa dei sindaci contro la fame nel mondo. Per il Pci era presente Mario Pochetti, per il gruppo radicale, Emma Bonino e Marcello Crivellini. Il colloquio è durato circa un'ora e mezzo.

Dopo l'incontro Berlinguer ha rilasciato una dichiarazione a Radio Radicale, »Abbiamo confermato l'accordo del Pci - ha detto - con le linee fondamentali del progetto di legge dei sindaci e l'impegno nostro perché questo progetto sia approvato nei tempi più rapidi possibili e in tempi straordinari dal parlamento .

»Le azioni dell'on. Pannella per una immediata iniziativa sulla fame nel mondo meritano grande rispetto, soprattutto per il contenuto umanitario che esse tendono a riaffermare ha dichiarato dal canto suo, l'on. Costa, sottosegretario agli Esteri, liberale. Dopo aver lamentato le carenze della »rete estera della nostra pubblica amministrazione il sottosegretario Costa ha sottolineato che »non sarà soltanto dei problemi della cooperazione con i paesi in via di sviluppo che governo e parlamento dovranno occuparsi per una migliore esplicitazione esterna del nostro paese .

»Basti pensare alla necessità dell'impegno, in molta parte da rilanciare, per allargare il mercato dei nostri prodotti all'estero, ovvero quello per meglio proteggere la collettività di emigranti, ovvero per venire incontro alle disgraziate condizioni di migliaia di insegnanti precari all'estero, spesso costretti a vivere con miseri stipendi .

»Una più efficace presenza dello Stato italiano all'estero, anche in tema di lotta alla fame nel mondo - ha concluso Costa - sarà possibile soltanto attraverso una più razionale dotazione di mezzi e di risorse che favoriscano in primo luogo una migliore professionalità degli agenti destinati ad utilizzare, anche, tecnologie più adeguate .

 
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