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Pannella Marco - 16 luglio 1982
PANNELLA: RESTIAMO IMPEGNATI A DIFENDERE LA PROPOSTA DEI SINDACI PERCHE' SU DI ESSA SI VOTI, SUBITO. IL DECRETO DI STERMINIO E IL "PROBLEMA DELLA FAME".

SOMMARIO: Sconcerto perché la legge. sulla fame nel mondo arriverà al voto solo "a fine luglio". La gravissima dilazione va imputata allo stesso Craxi, che ha imposto questa nuova "soluzione olocausto" al problema della fame nel mondo, dopo aver perso la "centralità nel dibattito politico italiano". Per quanto lo riguarda, continuerà "a contendere millimetro per millimetro il terreno a questa politica" fallimentare e "di sfascio".

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(COMUNICATO STAMPA, 16 luglio 1982)

Il "problema della fame nel mondo" sarà affrontato a fine luglio! La maggioranza ha dunque deciso di respingere seccamente la proposta di legge di iniziativa popolare presentata dai Sindaci italiani per contrarre nel 1982 di alcuni milioni di esseri lo sterminio in corso nel mondo. Craxi, che non ha ottenuto la Presidenza del Consiglio, che non ha ottenuto nuove elezioni, che non ha più nessuna centralità nel dibattito politico italiano ha ottenuto - dopo la dilapidazione di somme folli in folli armamenti a scapito della ripresa economica e dei più bisognosi italiani - la responsabilità di questo nobile e severo decreto di sterminio. Affar suo, ma dubito ormai che sia capace anche in affari. Naturalmente non ha fatto che apporre la sua firma - in mancanza d'altra funzione possibile - alla conferma della politica fallimentare e di sfascio. Un supplemento d'adipe per i profittatori del disordine stabilito anzichè un supplemento d'anima e di vita per gli sterminandi. "Il problema della fame" è servito, ancora u

na vota, ad accettare e produrre "la soluzione olocausto". Attendo ora di conoscere le reazioni di partiti e personalità - politiche, ministeriali, civili, religiose - che hanno manifestato in proposito decisioni e speranze comuni alle nostre: milioni di vivi nel 1982, anzichè milioni di morti sull'altare della "serietà" farisaica e dello "sviluppo" strutturale.

Quanto a noi continueremo, in queste ore, giorni, settimane, mesi a contendere millimetro per millimetro il terreno a questa politica, e a questa decisione.

Quanto a noi, in Comitato ristretto, in Commissione Esteri, se opportuno in aula, in questi giorni, non meno che nel paese, continuiamo a chiedere che la proposta di legge dei sindaci sia votata: non è decente, non è parlamentarmente ammissibile che una proposta che impegna il Governo ad agire immediatamente possa essere elusa. Si voti a favore o contro. Chi non vuole votare offende costituzione, democrazia, parlamento.

La riunione informale che avrebbe deciso altrimenti non ci riguarda. E il Governo, la maggioranza, le altre "opposizioni" si preparino all'appuntamento del 31 luglio: non mancherà loro il da fare.

 
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