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Pannella Marco - 22 luglio 1982
PANNELLA: LA COMMISSIONE ESTERI, I PARTITI, I SINGOLI DEPUTATI, STANNO DI NUOVO OPERANDO NELLA DIREZIONE DELLO "STERMINIO 82"?
Il Segretario del Partito Radicale, che passerà di nuovo, da domani sera, dallo sciopero della fame a quello della sete, ha scritto per Notizie Radicali il seguente editoriale.

SOMMARIO: Analisi pessimistica della "posizione intellettualmente e politicamente aberrante" che si è determinata nei lavori della Commissione Esteri della Camera, dove si cerca di dirottare l'attenzione dalla Legge dei Sindaci ad altri scopi ed obiettivi. "Tutta la difficoltà - afferma Pannella - è politica. Non si vuole compiere una scelta chiara", mentre si erogano alla Somalia, per una politica di armamenti, 90 miliardi.

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(COMUNICATO STAMPA, 22 luglio 1982)

Nei lavori della Commissione Esteri della Camera assistiamo al prevalere e dilagare di una posizione intellettualmente e politicamente aberrante.

Noi diciamo, con i Nobel, il P.E., il progetto dei Sindaci che è in discussione: occorre acquisire il principio che, contro lo sterminio per fame, si debba precisare quante vite, in quanto tempo, con quanto denaro intendono salvare.

I Sindaci sono chiari: "almeno tre milioni di persone, nel 1982, con tre mila miliardi".

Come corvi, su questo progetto si sono precipitati i soliti ignoti. Si aspetta di sapere, dal Governo!, contro le cui inadempienze i Sindaci hanno proposto la legge, quanto danaro è disposto a destinare... ad un altro scopo.

A quella politica di sviluppo, cioè, che è l'altare e l'alibi sul quale si immolano trenta milioni di persone l'anno, si stanno letteralmente distruggendo sconfinate terre, intere società, la maggior parte degli Stati del Terzo e del Quarto mondo.

Abbiamo dimostrato, con i Nobel, con il Parlamento Europeo, con l'intero Sistema delle Agenzie delle Nazioni Unite, che la lotta contro l'olocausto, la salvezza degli sterminandi, costituiscono la sola leva possibile, politica, morale, tecnica, per assicurare e vita e sviluppo. Abbiamo cercato di far comprendere che, per il Quarto Mondo, più ancora che il Terzo, è necessaria quella politica di intervento che ha alla base la concezione di territorio di Leontieff, non a caso l'economista, premio Nobel, che, con Tinbergen e Myrdall, suoi colleghi, forniscono l'essenziale della nostra impostazione. Lo si sta comprendendo, pare, per il Sud dell'Italia; ma lo si rifiuta per questa operazione.

La verità è che tutta la difficoltà è politica. Non si vuole compiere una scelta chiara: quella contro l'olocausto. Come negli anni trenta. In nome del "realismo" (nelle loro mani divenuto la più squallida, mortale e temeraria delle utopie, che consuma anzichè creare il possibile) si liquida ogni ideale, ogni tensione religiosa o civile, ogni responsabilità politica ed umana.

Intanto Colombo e il "Dipartimento" regalano, come "aiuto al bilancio" somalo, per oltre il 50% destinato a spese di guerra e militari da una classe dirigente corrotta (anche da noi), 90 miliardi: "contro la fame", beninteso, ma solo nel senso che questi soldi sono rapinati dal bilancio a ciò destinato dal nostro Stato. Più o meno - guarda caso - la Somalia ha acquistato armi italiane per 100 miliardi. Nell'Ogaden (somalo e etiope) si decreta così, anche a Roma, lo sterminio. E' questo che vogliono i Sindaci, i partiti, i parlamentari (anche quelli del PCI), la Commissione Esteri?

 
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