SOMMARIO: Pannella annuncia la decisione di passare dal "digiuno della fame a quello della sete", in difesa di un "preciso progetto", quello della proposta dei Sindaci. Lo sciopero è dedicato ai Ministri che hanno chiesto l'approvazione della proposta di legge, ai membri comunisti della Commissione esteri e a sostegno della positiva decisione assunta dal loro partito, ai membri democristiani della stessa Commissione "perché siano tutti presenti" ai lavori. Questa legge potrebbe essere di modello ad "altre per il Sud d'Italia"...
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(COMUNICATO STAMPA, 23 luglio 1982)
Dalle ore 24 di stanotte passo dal digiuno della fame a quello della sete. Non ingerirò dunque più alcun solido e liquido, medicine comprese. Il nostro digiuno non è di protesta ma di proposta. Non di generico impegno per la "fame", ma contro questo generico impegno generale e fallimentare, per un preciso progetto, quello contenuto nella proposta dei Sindaci italiani. E' un'iniziativa di dialogo, che intende convertire in noi, innanzitutto, e negli altri, ostilità in concordia, a partire da quanto molti hanno dichiarato volere e non riescono per circostanze oggettive e soggettive a realizzare.
Dedico la mia sete e la mia fame:
a. Ai dieci Ministri, tutti e ciascuno, che hanno chiesto la approvazione della proposta di legge dei Sindaci italiani, perchè siano salvi almeno tre milioni di persone altrimenti sterminate per fame nel 1982. O, se non più ritenuto possibile, nei dodici mesi successivi alla approvazione della legge.
b. Ai membri comunisti della Commissione Esteri della Camera, a sostegno della decisione del loro partito, ufficialmente ribadita dal Segretario Nazionale Enrico Berlinguer il 12 luglio, perchè onorino questo impegno votando martedì prossimo per quanto costituisce nello stesso tempo la causa petendi e il petitum della proposta di legge: 3000 miliardi per tre milioni di vivi in un anno.
c. Ai membri democristiani della stessa Commissione perchè siano tutti presenti e tutti votino davvero secondo coscienza o, nel dubbio, abbiano l'onestà di pubblicamente astenersi.
E' quindi in sostegno della forza morale di questi interlocutori che noi operiamo. Martedì pomeriggio sarebbe non solo possibile, ma probabile, che il decreto di vita ed una legge che potrebbe ispirarne altre per il Sud d'Italia, siano approvati in sede referente e nelle ore successive in sede legislativa."