SOMMARIO: Denuncia i comportamenti del Ministro E. Colombo sul tema della fame nel mondo, i suoi "usi ed abusi", il "disprezzo con cui elude le forme di controllo e di indirizzo del parlamento", le sue iniziative demagogiche e "a fini pubblicitari personali" in Angola, il suo silenzio "sugli episodi di corruzione e di affarismi" connesse con i fondi per lo sviluppo, ecc.
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(COMUNICATO STAMPA, 30 luglio 1982)
Gli usi e gli abusi ormai consolidati da parte del Ministro degli Esteri Colombo in tema di politica Nord-Sud, di politica della cooperazione allo sviluppo e di lotta contro la fame nel mondo, il disprezzo con cui elude le forme di controllo e di indirizzo del Parlamento, la sua azione politica volta comunque a monopolizzare senza controllo ogni forma di aiuto e di intervento contro l'Olocausto, costituiscono un insieme di fatti che sono intollerabili e che ne esigono le dimissioni.
Con cinismo e irresponsabilità il Ministro Colombo sta saccheggiando il patrimonio politico ed ideale, e non solo questo, del nostro paese e dell'opinione pubblica su questo fronte.
Dal modo con cui, demagogicamente, ha affermato e assicurato pubblicamente di aver assicurato, con cento miliardi di lire, la vita di un milione di bambini nei prossimi tre anni, a fini pubblicitari personali; fino alla fornitura, ad un paese impegnato con il 23% del suo prodotto nazionale lordo in spese di guerra e militari mentre zone intere del paese sono sottoposte a tassi di mortalità superiori al 50 per mille, di 90 miliardi come semplici "aiuti al bilancio"; alle operazioni e gli usi pubblicitari di viaggi come quello in Angola, con l'indecorosa pubblicizzazione televisiva, immediatamente seguita, dell'invio di "aiuti"; al silenzio che oppone a interrogazioni e interpellanze su gravi episodi di corruzione e di affarismi connesse all'aiuto pubblico allo sviluppo; alla incapacità di gestione di questi fondi, che quest'anno risultano spesi per il 15%, mentre ora si gonfiano irresponsabilmente gli impegni di spesa per mantenere il controllo e la disposizione finale del resto del danaro: questo ed altro ci
inducono a chiedere le sue dimissioni da Ministro degli Esteri, e per questo il Partito radicale inizia una campagna di informazione nel paese.