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Pannella Marco - 4 agosto 1982
PANNELLA: SI CENSURA IL MIO SCIOPERO DELLA SETE, LA SUA REALTA' E I SUOI RISCHI, MA SOPRATTUTTO I SUOI SPECIFICI MOTIVI. UNA VIOLENZA CONTRO LA LEGGE E IL DIRITTO ALL'INFORMAZIONE, E AL DIRITTO ALLA PROPRIA IMMAGINE.

SOMMARIO: Polemico, lungo comunicato con il quale Pannella deplora l'assoluto silenzio sulle "ragioni, la proposta e l'obiettivo del Partito radicale" e suo personale in tema di lotta contro lo sterminio per fame. Quando "informa", la TV è falsa, dando immagini contrastanti con la drammatica realtà dello sciopero della sete in atto. E, quel che è peggio, la TV non informa nemmeno sui contenuti dell'iniziativa, con una scelta che è "di difesa della politica di sterminio, di deliberato rifiuto di ottemperare ai dettati della legge".

Dà infine notizie degli accertamenti compiuti e dei dati rilevati dal collegio dei medici che seguono il suo sciopero della fame e della sete, giunto ad un momento in cui è possibile anche "il superamento imprevedibile della soglia di rischio".

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(COMUNICATO STAMPA, 4 agosto 1982)

Tranne eccezioni, nessuno informa sulle ragioni, la proposta e l'obiettivo del Partito Radicale e mio personale in tema di lotta contro lo sterminio per fame e miseria in atto nel mondo.

Qualcuno dà "notizie"ma in realtà sono contro notizie e non-informazione: lo stesso TG2 che genericamente informa che sono in sciopero della sete e dà atto dell'allarme dei medici, contemporaneamente mostra una mia foto assolutamente contradditoria, d'archivio, paffuta e tranquillante, quasi ironica. Questo dopo che da settimane ho denunciato questa vera e propria offesa al diritto all'immagine di ciascuno. D'altra parte, stranamente, anche ci dà notizie del bollettino medico, omette di tradurlo in termini comprensibili: i 7 kg di perdita di peso in due giorni e mezzo e i precisi rischi delle prossime ore lo sono evidentemente troppo per essere riferiti.

Intanto la RAI-TV continua a tenere in scacco Parlamento, legge, regolamenti: quanto più la richiesta viene precisata e riguarda grandi dibattiti e grande informazione (anche di recupero) nelle fasce di massima informazione, tanto più queste restano ferocemente chiuse. Prova di una provocatoria, tetragona scelta di ostracismo, di difesa della politica di sterminio, di deliberato rifiuto di ottemperare ai dettati della legge, del Parlamento, della deontologia professionale. Che nessun editorialista, nessun direttore di giornale in Italia, su questo abbia pensato di scrivere qualcosa, di intervenire, anche solamente di informare i propri lettori, mostra a quale punto ormai si è giunti di "siprizzazione" della informazione scritta, di processo di regime.

Ribadisco, allora, che continuo il mio sciopero della sete e della fame, dedicando questa sete e questa fame a coloro che così agiscono, perchè siano aiutati ad ascoltare la voce della loro coscienza e dei loro doveri di legge e professionali, e per difendere in queste ore quel "bene" costituzionale e fondamentale della informazione del paese, che è presupposto necessario di nonviolenza e di civiltà della vita sociale. Perchè la gente sia informata sugli appelli e le iniziative in atto a favore del salvataggio di milioni di persone, sul fatto che in Parlamento e nel Paese lo scontro fra sostenitori dello statu quo, della non resistenza contro lo sterminio, e coloro che chiedono "che si passi dalle parole ai fatti" - secondo quanto richiesto da Giovanni Paolo II la scorsa domenica - lungi dall'esser terminato con il voto della Commissione Esteri, s'incardina e diventa sempre più duro e ampio, ed esige e presuppone che lo stesso scontro nel paese sia continuato, così come continua, anche se censurato.

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Il collegio medico, costituito dal Prof. Roberto VIOLA e dai dott. Francesco VENTOLA e Luigi DEL GATTO, che alle 13,00 del giorno 3.8.1982 ha visistato Marco PANNELLA ha constatato lo stato afebbrile e di buona vigilanza psichica con pressione arteriosa di 120/80, polso regolare alla frequenza di 90 p/m (tachicardia), respiro regolare con frequenza di 24 a/m (tachipnea), secchezza delle congiuntive, delle mucose visibili, della cute e annessi, difficoltà alla deglutizione e la severa condizione di disidratazione, di circa il 9% del peso corporeo, nell'arco di 60 ore, pari alla perdita di peso di 7,3 chilogrammi, correlata all'oliguria di circa 11 cc. per ora.

I parametri bioumorali mostrano tendenza all'aumento progressivo dell'emoconcentrazione, tendenza all'elevazione della natriemia, acidosi e aumento della osmolarità urinaria.

Permanendo la situazione di disidratazione i dati bioumorali tenderanno al deterioramento graduale fino al superamento imprevedibile della soglia di rischio.

Il collegio medico fa presente all'interessato che il proseguimento dell'astensione dall'assunzione dei liquidi comporta i seguenti rischi:

danno tubulare, a livello dei reni fino alla necrosi acuta per la contrazione progressiva della diuresi al disotto della quota obbligatoria di 500 cc. al giorno;

danno da disidratazione cellulare soprattutto dell'S.N.C.;

rischio di coagulazioni intravasali.

Il collegio medico prescrive l'immediata e graduale reidratazione con soluzione glucosata isotonica al 5%.

 
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