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Pannella Marco - 5 agosto 1982
PANNELLA: I MOTIVI DI SPERANZA - I MOTIVI DI PERICOLO
CONTINUO IL DIGIUNO DELLA SETE MA NEL PAESE STA ESPLODENDO UNA FORZA CHE PUO' SOSTITUIRLO - SE CI SARA' SACRIFICIO CHIEDO CHE LA RESPONSABILITA' ANCHE PENALE, DOLOSA, CHIARA, SIA PERSEGUITA.

SOMMARIO: Informa di aver "parzialmente ottemperato all'ordine del collegio dei medici" di reidratarsi, cioè di "sospendere in pratica lo sciopero della sete". Può farlo sopratutto grazie al "successo" del "nuovo appello dei sindaci, intellettuali", ecc., e "all'esplodere di un nuovo, forte 'sì' alla legge dei Sindaci" sulla fame nel mondo.

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(COMUNICATO STAMPA, 5 agosto 1982)

In omaggio alla nonviolenza, al suo spirito, alle sue speranze, per marcare anche l'incommensurabile distanza con quanti usano da violenti tecniche nonviolente, per riconoscenza all'esplodere di un nuovo, forte "sì" alla legge dei sindaci, in polemica con il voto della Commissione Esteri della Camera, all'azione senza precedenti di migliaia di donne e di uomini che partecipano a questa lotta istituzionale per un decreto di vita anziché di sterminio, per gratitudine e doverosa corrispondenza alle centinaia di persone che, iscrivendosi in queste ore al Partito Radicale, configurando la nascita imprevista in Italia di un movimento fabiano, di radicalità cristiana e di radicalità socialista, assicurano allo stesso obiettivo del mio digiuno della fame e della sete maggior forza, per tutti questi motivi dunque, ho la notte scorsa parzialmente ottemperato all'ordine del collegio dei medici di reidratarmi, di sospendere - in pratica - lo sciopero della sete. Ho quindi bevuto circa 200 cc. di bevanda.

Purtroppo, questo non sembra essere stato sufficiente per guadagnare un consistente miglioramento delle mie condizioni, che continuano a peggiorare. Ne sono consapevole, ma rivendico al proseguire della mia azione il carattere di speranza, di riflessione e di ascolto maggiore delle proprie coscienze da parte di coloro che hanno imposto in sede referente il voto di una legge-truffa e dei troppi, nel paese e in Parlamento, restati inerti, con pilatesca irresponsabilità.

Il successo del nuovo appello di sindaci, intellettuali, uomini e donne di cultura e dello spettacolo, se confermato dalle prossime ore; il rafforzamento e la crescita cristiana, socialista, internazionalista e umanitaria del Partito Radicale, se in queste ore sarà accentuata, mi consentono di sperare che in questa lotta contro il cronometro ingaggiata per la vita e contro lo sterminio, la mia iniziativa possa terminare prima che fallisca divenendo sacrificio.

Ma se questo dovesse accadere, io so che la responsabilità prima, determinata, voluta è di coloro che, abusando della radiotelevisione di Stato, hanno in queste ore portato il loro attacco alla legge, alla deontologia professionale, al Parlamento, al diritto fondamentale del paese, con un ostracismo ed una censura senza precedenti, a difesa dello sterminio e della morte di coloro che lo combattono. Sia chiaro.

 
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