Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 03 mag. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Partito radicale,Gruppo Parlamentare Radicale - 13 agosto 1982
PIATTAFORMA CHE VERRA' ILLUSTRATA NEI COMIZI ODIERNI DEL PARTITO RADICALE (PANNELLA PARLA A MILANO IN PIAZZA DUOMO)

SOMMARIO: Elencazione dei dieci punti che dovrebbero costituire la piattaforma del PR e che verranno illustrati nei comizi radicali già annunciati. 1) Denuncia della "bancarotta fraudolenta" dello Stato, conseguente previsione di "caos, lotte e rivolte sociali"; 2) Le "riforme istituzionali richieste", specialmente dal PSI, "accentuano la partitocrazia"; 3) Il popolo "perde sempre più il suo diritto-dovere a conoscere per deliberare"; 4) "Le pretese riforme istituzionali non sono altro che cortine fumogene"; 5) "La lotta contro il nuovo olocausto è lotta e impegno antinazista"; 6) Occorre andare alle elezioni per discutere "in termini di posti-lavoro...", ecc.; 7) Recupero degli oltre 100.000 miliardi impegnati per acquisti di sistemi d'arma; 8) Proposte: una scelta energetica alternativa,la smilitarizzazione della guardia di finanza, ecc.; 9) Rilancio della proposta di unità, rinnovamento e alternativa della sinistra e rafforzamento del PR; 10) Richiesta di un nuovo grande "processo contro il regime".

-----------------------

(COMUNICATO STAMPA, 13 agosto 1982)

1.

Alla bancarotta fraudolenta di uno Stato che si trova a nascondere la realtà di oltre seicentomila miliardi di indebitamento pubblico; che pagherà per soli interessi passivi sui BOT 45 mila miliardi di lire nel 1983; che ipoteca inoltre centomila miliardi (in lire '86 ed a dollaro fermo) per acquisti di nuovi sistemi d'arma e per incremento delle spese militari; che propone "stangate" che colpiscono in modo assai insopportabile oltre 15 milioni di italiani ufficialmente classificati come poveri, non può che corrispondere una previsione di caos, di lotte e rivolte sociali, o di alternativa democratica di classe se il gioco democratico venisse rispettato.

2.

Per questo le riforme istituzionali che vengono richieste, in realtà non sono che aggiustamenti autoritari e antirepubblicani, per accentuare il carattere partitocratico del regime, per colpire quanto della costituzione repubblicana è stato realizzato, usando a fondo strutture, metodi, strumenti del precedente regime, non a caso restati in vigore e difesi dai partiti post-fascisti.

Il Psi guida con sciagurata incoscienza della maggioranza dei suoi esponenti questo tentativo di normalizzazione reazionaria della situazione, che la stessa DC non aveva avuto il coraggio di concepire o di tentare. Inoltre il Psi e la Dc appaiono oggi come strettamente uniti nel tentativo di impedire che gli scandali di regime (che con la P2, il caso Sindona, le decine di altri sepolti con la violenza di una disinformazione pubblica organizzata, non risparmaino più alcun settore e livello della vita pubblica) siano perseguiti; la "questione morale" è bandita, e banditi sono dal gioco democratico, con la violenza di un ostracismo e di una censura che sono letteralmente fascisti, coloro che la agitano e cercano di imporla nella politica italiana.

3.

Come durante il fascismo i mendicanti e i poveri venivano espulsi dalla vista dei cittadini, così - oggi - soggetti sociali (pensionati, disoccupati, senza casa, lavoratori dipendenti) e politici non graditi vengono espulsi dall'informazione di Stato, dal gioco democratico, dal semplice diritto alla propria immagine.

Il popolo italiano sempre più perde il suo diritto-dovere a conoscere per deliberare e scegliere.

4.

Le pretese riforme istituzionali non sono altro che cortine fumogene per imporre al paese un gioco politico che ne ignora violentemente i problemi e che soprattutto non vuole essere democraticamente controllato ed inspirato. Il Psi pensa ad elezioni perchè ritiene di essersi assicurato il loro carattere truffaldino grazie alla manomissione della lealtà dello scontro elettorale, al bavaglio posto ad ogni opposizione che sia effettivamente democratica, laica, socialista, pacifista e moralizzatrice. Il Pr non è affatto contrario a serie riforme anche istituzionali: sbarramenti elettorali del 5%, abolizione del voto segreto e via dicendo, ma a condizione che "queste" riforme garantiscano maggior libertà e resonsabilità ai partiti ed ai parlamentari. Il Processo formativo della volontà popolare e di quella parlamentare (e dei gruppi parlamentari) deve cioè essere tutelato e non esser più liberamente rimesso a metodi e violenze di pretto stampo fascista.

5.

La lotta contro il nuovo olocausto, contro lo sterminio in atto nel mondo è lotta e impegno anti nazista, contro una politica che rovescia a livello planetario la sua crisi facendo proprie le "soluzioni finali" praticate dal nazismo.

6.

Occorre, in queste condizioni, che la scelta sull'avvenire del Paese, sulla ricostruzione dell'Italia, sia rimesso al giudizio ed alla scelta elettorale. Occorre che si discuta in termini di posti-lavoro, del loro costo e dell'investimento per rilanciare una politica di pieno impiego, di recupero delle casse integrazioni alla loro funzione mentre oggi servono per finanziare il profitto e la proprietà di imprese fallimentari e bancarottiere, turbando definitivamente l'economia di mercato a due settori, con la complicità del sindacato, creando un vero abisso di spesa per l'intero paese. Occorre che il diritto alla casa, ed il diritto alla salute, il diritto ad una pensione equa e dignitosa per tutti siano assicurati; e assicurati nel solo modo possibile: con un programma di governo impegnativo in questa direzione, e con lo stravolgimento della legge finanziaria e dei criteri di spesa dello Stato.

7.

In questo quadro il partito radicale ribadisce che al centro della sua campagna elettorale, e di tutta la sua iniziativa politica, pone il recupero degli oltre cento mila miliardi di spese per acquisti di sistemi d'arma e parassitarie che sono ipotecati dall'attuale impostazione della legge finanziaria, e in particolare per l'azione riarmista e militarista del Psi, che cerca di rendere l'Italia del tutto subalterna al complesso militare-industriale, oltre che a quello agro-alimentare che - come è noto - si oppone all'impostazione terzomondista e antinazista dei Nobel, del P.E., dei sindaci italiani, del Partito radicale e impone al Sud d'Europa una politica selvaggia di sfruttamento del mondo rurale e degli agricoltori.

8.

Il Partito radicale propone inoltre nella sua campagna elettorale le seguenti misure:

a) scelta energetica alternativa, contro il nucleare all'uranio e quello al plutonio;

b) smilitarizzazione e professionalizzazione della guardia di finanza, condizione necessaria per realizzare qualsiasi grande riforma fiscale in Italia e farla rispettare nel tempo;

c) abolizione dei codici fascisti e approvazione della proposta di riforma del codice di procedura penale sulla base della "riforma Conso-Pisapia" e dei principi delegati precedenti ai governi di sfascio giuridico e istituzionale, noti come di "unità nazionale";

d) abolizione della caccia, o quanto meno moratoria quinquennale;

e) abolizione dell'ergastolo;

f) abolizione del porto d'armi per altri che non siano membri delle forze dell'ordine repubblicano;

g) abolizione della legge sui pentiti;

h) conversione dell'industria militare in industria non parassitaria e tecnologicamente trainante dei nuovi processi di progresso sociale e post-industriale;

i) tassa sull'esportazione delle armi, sulla linea delle proposte Brandt, per la costituzione di un fondo internazionale contro la fame nel mondo.

9.

Al centro della proposta di unità, rinnovamento e alternativa della sinistra, di governo di alternativa democratica, con un progetto di radicalità laica, cristiana socialista, pacifista e nonviolenta, da un partito radicale sempre più nuovo che ha visto in trenta giorni accrescere del 25% i suoi iscritti e militanti, su una proposta concreta di valori, provenienti da tutti i settori della vita politica italiana, dall'estrema destra all'estrema sinistra. Il fallimento del post-fascismo non antifascista, in tutte le sue componenti, dal Msi ai Gruppi extra parlamentari di estrema sinistra, dalla Dc al Psi, vede così rilanciata con rigore la speranza antifascista, come condizione essenziale per realizzare una alternativa sociale, morale, civile, politica. Questo è l'unico partito dell'autofinanziamento, l'unico partito, attraverso radio radicale, di servizio pubblico alla democrazia ed alle sue istituzioni; l'unico partito che può rivendicare i titoli di partito della vita, della pace, della democrazia onesta e

leale.

10.

Il partito radicale ritiene che, ormai, la classe dirigente si trova a dover rispondere, più e più gravemente di qulla fascista, di essersi posta fuori-legge, di aver posto lo Stato stesso fuori-legge, facendo strage di legalità, di giustizia, delle stesse regole che ha imposto al Paese.

Occorre che un nuovo, grande processo contro il regime sia chiesto, preparato e posto come obiettivo politico e giudiziario concreto di quanti davvero decidano di lottare per una radicale alternativa democratica di governo, e di lottare da subito e davvero in questa direzione.

 
Argomenti correlati:
armi
informazione
nonviolenza
elezioni
stampa questo documento invia questa pagina per mail