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Consiglio Federale Pr - 3 settembre 1982
Il documento del Consiglio Federale del Partito Radicale sulla marcia Milano-Comiso

SOMMARIO: Denunciando la "pericolosa doppiezza" dei promotori delle manifestazioni pacifiste che mentre chiedono lo smantellamento della base missilistica di Comiso, nel Parlamento consentono l'approvazione di bilanci di riarmo, il Partito radicale invita i suo militanti al massimo impegno nelle azioni contro lo sterminio per fame.

(Suppl. a NOTIZIE RADICALI n. 33, 3 settembre 1982)

Il Consiglio Federale del Partito Radicale riunito a Chianciano il 19, 20 e 21 novembre 1982, profondamente preoccupato per l'ipoteca di sconfitta che grava sulla lotta contro l'installazione dei missili a Comiso, per la scarsa responsabilità e capacità politica di quanti hanno scelto di farne il fronte principale di scontro fra militanti disarmisti, democratici, e forze riarmiste internazionali e nazionali;

nel denunciare la gravissima responsabilità - non di rado dolosamente e politicamente assunta - di lasciare totalmente sguarnito il vero principale fronte di lotta anche per questa vicenda, che è quello istituzionale parlamentare, politico, di scelte annuali di bilancio riarmiste o disarmiste, di proposta e non di protesta, di dura speranza e non di coltivata, disperata paura;

nel rilevare e denunciare la pericolosa doppiezza di chi sta organizzando grandi demagogiche manifestazioni di massa, e lo scontro necessariamente finale, sul terreno di Comiso mentre ha lasciato passare e lascerà passare in Parlamento un nuovo Governo, il nuovo Bilancio dello Stato Italiano per paura di andare alle elezioni anche su questo punto, e su questa scelta pregiudiziale e prioritaria far pronunciare il Paese;

nel deplorare la sciatta, corriva pseudo-mobilitazione di intellettuali a favore di questa politica, riedizione incredibile dei comportamenti frontisti degli anni 50 o meccanica e caricaturale ripetizione delle lotte nonviolente anti-nucleari del CND agli inizi degli anni 60;

rilevato che sin dal primo momento il PR propose la via non violenta, politico-parlamentare e quella referendaria per aiutare la lotta dei cittadini di Comiso e siciliani, semmai consentendo loro di aver forza a Roma, a Bruxelles, in Parlamento e nelle strade delle città europee;

sottolineato il deliberato, costante rifiuto opposto alla proposta radicale di combattere questa lotta in nome della vita e della sopravvivenza di milioni di agonizzanti, vera sola alternativa presente ed immediata facendo quindi della lotta di Comiso e dei suoi abitanti la rappresentanza dei diritti alla vita ed alla pace di chi sta già scomparendo per uno sterminio in corso, e non per un altro, futuro;

rilevato che la forza propagandistica del PCI, e della maggioranza dei comitati operanti, di altre forze politiche e sindacali - si è così imposta non solamente in Italia, ma purtroppo - a scapito della verità - a livello europeo;

approvando di conseguenza la linea enunciata dal Segretario

impegna il PR tutto, ogni suo militante ad ogni livello di responsabilità ad operare immediatamente - pur nella imparità attuale di forza di espressione e di comunicazione politica -

perché si operi accentuando l'informazione e il dibattito sui veri terreni della lotta contro l'installazione dei nuovi missili in Europa, nella lotta e nelle azioni in corso contro lo sterminio per fame nel mondo, nell'azione parlamentare e di sostegno ad essa, nella lotta per destinare a finalità di vita e qualità della vita in Italia le risorse che l'Italia sta invece destinando alla politica di riarmo, e particolarmente i 74 mila miliardi di lire 1986 già ipotecati per l'acquisto di nuovi sistemi d'arma, sia in occasione della fiducia al Governo, sia nella discussione del Bilancio o della legge Finanziaria, sia per l'approvazione della proposta di legge dei Sindaci per assicurare, "subito", la vita ad "almeno 3 milioni di agonizzanti".

("approvato all'unanimità").

 
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