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Cicciomessere Roberto - 29 settembre 1982
Commercio armi: lettera di Roberto Cicciomessere ad Emma Bonino

SOMMARIO: Il deputato radicale Cicciomessere comunica ad Emma Bonino, presidente del Gruppo Parlamentare Radicale l' "impossibilità" ad esercitare il suo mandato nella "Commissione Difesa in ordine alla delicatissima questione del commercio delle armi italiane all'estero": la Presidente della Camera, on. Jotti, da otto mesi evita infatti di concedere l'autorizzazione all'audizione delle personalità indicate dalla Commissione.

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Roma, 29.9.1982

EMMA BONINO

Presidente

Gruppo Parlamentare Radicale

SEDE

Cara Presidente,

ho il dovere di comunicarti la mia impossibilità di esercitare compiutamente il mio mandato nella Commissione Difesa in ordine alla delicatissima questione del commercio delle armi italiane all'estero.

Cerco di riepilogare sinteticamente i fatti:

1) dopo molte traversie, tentativi di insabbiamento, rivendicazioni pretestuose di competenza primaria da parte di altre Commissioni, le Commissioni Difesa ed Esteri riescono a convocarsi il 21 gennaio 1982 per discutere sulle proposte di legge concernenti la riforma delle norme sul commercio delle armi all'estero. In quella seduta, dopo il dibattito generale, viene deciso di costituire un Comitato Ristretto per la predisposizione di un testo base unificato.

2) Il Comitato Ristretto decide, nella seduta del 21 gennaio, di procedere all'audizione dei rappresentanti del Comitato per l'esame delle questioni attinenti alla esportazione di materiali strategici e dei dirigenti dei servizi segreti, della pubblica sicurezza, delle Dogane, dell'IRI e dell'EFIM, nonchè dei rappresentanti della FLM. I Presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa, Andreotti e Biondi, inviano a questo proposito, in data 25 gennaio 1982, una lettera alla Presidente della Camera Iotti per richiedere l'autorizzazione, ai sensi dell'art.143 del Regolamento, di procedere alle citate audizioni.

3) Nonostante le mie continue sollecitazioni avanzate nel corso di tutte le riunioni dell'Ufficio di Presidenza della Commissione Difesa, ad oltre otto mesi dalla richiesta formale della Commissione nessuna risposta è pervenuta dalla Presidente della Camera.

Devo a questo proposito rilevare che precisi settori politici e soprattutto gruppi industriali hanno mostrato con chiarezza la loro ostilità pregiudiziale al varo di una qualsiasi normativa relativa al commercio delle armi, auspicando il sostanziale affossamento della discussione parlamentare. Ma se ritengo legittimo che forze industriali o politiche manifestino la loro contrarietà ad una legge, meno legittimo, anzi intollerabile, mi appare il comportamento di chi, omettendo atti dovuti, ostacola il normale iter legislativo sin dalla fase istruttoria.

A questo stato dei fatti devo amaramente dichiarare la mia assoluta impotenza politica di fronte a forze più o meno occulte che riescono a condizionare le scelte della Presidenza della Camera e la mia impossibilità ad esercitare correttamente il mandato nella Commissione Difesa anche solo al fine di ottenere il rispetto delle decisioni adottate dalla unanimità dei Commissari.

Per queste ragioni rimetto nelle tue mani le mie dimissioni dalla Commissione Difesa.

Fraterni saluti.

Roberto Cicciomessere

 
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