AI CITTADINI NON FAR SAPERE...SOMMARIO: Il tesoriere del PR, M. Crivellini, deplora il modo con cui la Presidente della Camera, on. Jotti, ha motivato la scelta compiuta "nell'adottare modelli di bilanci incompleti e senza stato patrimoniale per i partiti". Se la legge non la obbligava - osserva Crivellini - nemmeno glie lo "impediva"...
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(COMUNICATO STAMPA, 9 ottobre 1982)
Dichiarazione di Marcello Crivellini, tesoriere del Partito Radicale
La Presidente della Camera ha ieri motivato la scelta da lei compiuta nell'adottare modelli di bilanci incompleti e senza stato patrimoniale per i partiti politici.
Tre in sintesi le motivazioni:
1) la legge non obbligava la Presidente ad inserire stati patrimoniali, partecipazioni azionarie e situazioni debitorie;
2) la Presidente della Camera può comunque chiedere chiarimenti ai responsabili amministrativi dei partiti;
3) la conoscenza completa di tutti gli aspetti economico-finanziari potrebbe "disorientare i lettori dei bilanci dei partiti" oltre che "mettere in imbarazzo alcuni partiti nei confronti dell'opinione pubblica".
Di fronte a tali motivazioni non si può che rimanere sconcertati.
Come cittadino mi aspettavo che dalla Presidente della Camera venisse un impulso alla chiarezza e alla pulizia della vita politica e non un atteggiamento di oggettiva complicità: la Presidente non era obbligata a scegliere modelli di bilancio completi, è vero; ma è anche vero che la legge non lo impediva: per questo la Camera dei Deputati ha un Presidente e non un Notaio.
Come cittadino non mi interessa se nel chiuso delle stanze del Palazzo la Presidente "chiederà chiarimenti" di cui fuori, nel Paese, nulla è dato sapere.
Come cittadino non sarei "disorientato" a conoscere realmente la situazione patrimoniale dei partiti. Sono disorientato ora che non so, che mi si impedisce di sapere o che mi si fa sapere con il metodo delle indiscrezioni, dei dossier, dei ricatti.
Questa vicenda è molto grave: vengono usate istituzioni e poteri democratici contro i cittadini, perchè essi non sappiano, perchè essi non giudichino.