SOMMARIO: Marco Boato replica alle osservazioni fattegli da Pannella circa i suoi rapporti con il PSI di Craxi, e avverte che forse Pannella "si sente assediato, unico eroe incontaminato in mezzo alla barbarie dilagante". Esprime "rammarico" nonché preoccupazione "per la porecipitosa china discendente" di una figura "dal passato dignitoso e significativo". Denuncia quanto sta accadendo nel gruppo dirigente radicale e difende le "scelte politiche e umane" sue e di Mimmo Pinto.
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(COMUNICATO STAMPA, 21 ottobre 1982)
Marco Pannella mena colpi a dritta e a manca, comportandosi con lo spirito rabbioso e incontinente di chi si sente assediato, unico eroe incontaminato in mezzo alla barbarie dilagante. Questo suo comportamento mi sembra segno di una grande insicurezza interiore, oltre che di una sconcertante mancanza di chiarezza e di lealtà politica.
Quando intervengo, mi risponde querelandomi. Quando taccio, mi insulta, insieme a Mimmo Pinto. Come faccio ormai da molti mesi, anche in questa occasione avrei preferito tacere, per un forte senso di pena e rammarico per questa degenerazione del dibattito e del dissenso politico. Ma il silenzio potrebbe essere equivocato, e sono inoltre sinceramente preoccupato per la precipitosa china discendente che sta percorrendo un uomo anche da me stimato per il suo passato dignitoso e significativo di leader politico. C'è davvero da chiedersi: che cosa sta succedendo nel partito radicale? dove è finita la sua vocazione libertaria e anti-integralista? perchè questo impressionante rigurgito di intolleranza in chi predicava la tolleranza, di disprezzo della dignità umana e politica altrui in chi predicava i valori della vita e dell'uomo?
Le mie scelte politiche e umane, come del resto quelle di Mimmo Pinto, sono sempre state fatte e continuano ad esserlo alla luce del sole. In chi ha combattuto fin dall'inizio e con la massima coerenza il terrorismo, clandestino o no, in tutte le sue forme, Pannella vede una linea "omogenea e coessenziale alle peggiori tendenze violente e antidemocratiche annidate nel regime". Mai, neppure dai peggiori avversari, un simile regalo gratuito era stato fatto ai terroristi e ai violenti.
In chi riflette, apertamente e pubblicamente, da anni sulle contraddizioni e gli errori del gruppo dirigente radicale, e cerca al tempo stesso di stimolare una presa di coscienza diversa nell'esperienza radicale insieme ad un diverso spirito di dibattito e di confronto con le altre forze della sinistra, socialisti compresi, Pannella vede una politica "omogenea, oggi come allora, alle peggiori forze che operano nel regime".
Marco Pannella, ancor prima di offendere impunemente me e Mimmo Pinto, offende prima di tutto se stesso e i radicali, se non altro per una ormai lunga esperienza di comune impegno politico e civile, al di là dei dissensi e delle divergenze, che dovrebbero stupire tutti fuorchè un partito che a parole si proclama libertario. Si tratta veramente di una penosa nemesi storica per un uomo come Marco Pannella che aveva tuonato in passato contro le "demonizzazioni" altrui. Qualcosa di molto grave e di assai profondo deve essere accaduto dentro di lui perchè tutto questo possa verificarsi in modo così sconcertante.