SOMMARIO: In vista del Congresso [che si terrà, nei giorni fissati statutariamente, a Bologna, e che vedrà l'uscita dal partito radicale di G. Rippa, F. De Cataldo ed altri, n.d.r.] Pannella, mentre dichiara di "non appassionarsi molto" alle tesi "di opposizione" di F. De Cataldo e di G. Rippa, segnala (anche alla stampa, perché non la ignori) la "antologia di scritti e di dichiarazioni" di esponenti radicali di opposizione ma non legati a De Cataldo e Rippa la cui pubblicazione su "Notizie Radicali" egli stesso, in qualità di Segretario politico, ha curato.
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(COMUNICATO STAMPA, 21 ottobre 1982)
Porto alle tesi di "opposizione" ed alle proposte, quando ci sono, di Franco De Cataldo e di Geppi Rippa, l'attenzione che devo loro istituzionalmente, quale Segretario uscito più che uscente. Ma, non riesco, francamente, come persona e cittadino, ad appassionarmici molto. Spero che così non sia per tutti, ed è anche per questo che cerco di diffonderne la conoscenza e sollecitarne l'espressione ufficiale.
Clamorosa invece, e stimolante per la stampa, dovrebbe essere l'antologia di scritti e dichiarazioni che oggi pubblica l'organo ufficiale del Partito, Notizie Radicali, e che ho in buona parte tenuto a curare personalmente. A me paiono di appassionante chiarezza. Sono accuse precise e responsabili, assolutamente legittime: sia quindi chiaro che per quanto mi concerne non consentirò che il Partito, e i suoi oppositori di grido, se ne sbarazzino come dell'espressione di deprecabili eccessi di militanti di secondo piano, comprensibilmente esasperati e frustrati. Si tratta dell'addetto stampa del Partito, da anni "cooptato" in Segreterie Nazionali, alla direzione dell'organo ufficiale, unico notista e editorialista di Radio Radicale, e sicuramente il più attivo pubblicista radicale in Italia, o del Segretario delle Associazioni del Lazio; o di vecchi radicali di storica opposizione; o di un Seminario di anonimi ma tutelati dalla malleveria di "Quaderni Radicali", che ci assicura trattarsi di parlamentari, dirige
nti, compagni senza macchia e senza paura. E non abbiamo motivo di dubitarne.
Rivolgo un appello all'onestà personale e professionale dei colleghi della stampa perchè questa valanga di disperate denunce e di insuperabili distanze di convinzioni e di giudizi sia adeguatamente raccolta e fatta conoscere. Comprendo che i De Cataldo, i Rippa facciano finta di niente o riducano tutto all'espressione pregnante ma subalterna di stati d'animo e di impoliticità questo schieramento di giudizi organici e coerenti fra di loro al di là delle personali vicende individuali. Ma di fronte al merito di queste accuse si ha il dovere di prendere puntualmente posizione: a meno di credere davvero che la storia e il futuro del partito sia roba di poche persone.