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Pannella Marco - 4 novembre 1982
PANNELLA SU CONFERENZA STAMPA DI RIPPA

SOMMARIO: Controbatte alle dichiarazioni fatte da Geppi Rippa in una conferenza stampa, in cui si è detto contrario alla "montematicità" dell'azione del PR. Dà quindi notizia di incontri avvenuti tra Rippa e Craxi prima del Congresso radicale. Infine, contesta le cifre fornite da Rippa circa il seguito ottenuto dentro il partito dalla sua azione di rottura [alla fine del congresso, come si ricorderà, Rippa lasciò il PR, n.d.r.].

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(COMUNICATO STAMPA, 4 novembre 1982)

Da quel che apprendo - poco - della conferenza stampa di Geppi Rippa, fatta nella sede del Gruppo Radicale, trasmessa in diretta da Radio Radicale, ricavo le seguenti conferme:

1) Rippa resta contrario alla "monotematicità" dell'azione del Partito. Conferma la sua contrarietà, quindi, alla mozione congressuale. Rippa stesso avrà ripetuto migliaia di volte che il Partito Radicale si associa, ogni anno, sulla base del consenso alla mozione approvata dal Congresso e che gli obiettivi del Partito devono essere quelli della mozione e non altri. Le ragioni associative costituiscono - per qualsiasi associazione - la discriminante fra i suoi membri e chiunque altri. In queste condizioni non ho capito bene se Rippa non si iscriverà, o si iscriverà avendo dichiarato e operato contro l'indicazione fondamentale dello Statuto o del Congresso. Politicamente, per me, si tratta della stessa cosa.

2) Rippa ha incontrato, all'Hotel Raphael, Craxi, nei giorni precedenti il Congresso e se ne sa qualcosa solamente perchè la notizia l'ho data io. Un incontro fra un esponente radicale e il Segretario del Psi meritava ben altra pubblicità, se fosse stato un incontro politico, responsabile.

3) Il Congresso di Bologna ha riscontrato il massimo numero di iscritti votanti della storia del Partito. Preciso che gli iscritti registrati in Congresso sono stati 867, e che cifro - ma è una valutazione - a non più di trenta-trentacinque coloro che hanno seguito De Cataldo e Rippa.

Rippa sostiene di rappresentare, con il "movimento" Ernesto Rossi e affini, circa 300/350 iscritti su 2300 circa del 1983. Credo che il calcolo sia veramente rabelaisiano, pantagruelico: diciamo che 130/150 è già una cifra ottimistica. Comunque, anche se la cifra data da Rippa fosse meno arbitraria, le dimensioni sono quelle e non il 40%!

4) Quanto alle iniziative politiche "altre" da quella centrale per il Partito, nel 1982 (così come accadrà nel 1983) ve ne sono state ben più che in qualsiasi altro anno della vita del Partito, come ho dimostrato e documentato in Congresso. In Campania e in Puglia ci si è mossi bene in questa direzione: ma il risultato della flessione di oltre 50% degli iscritti e di oltre il 70% dei vecchi iscritti costituiscono un elemento di valutazione politica che non può essere celato e non giustifica certo autosoddisfazioni e costituzioni in esempio di capacità di aggregazione e di vittoria.

 
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