SOMMARIO: Fornisce una serie di informazioni, estremamente pesanti, sulle molteplici attività di Licio Gelli, dal "doppio gioco" del 1945 all'"immenso 'gioco' delle esportazioni fraudolente", ai "legami con mafia della droga e delle armi", ecc., tutte coperte, nel periodo tra il 1975 e il 1980, da una politica di "unità nazionale" e non di "alternativa democratica".
(COMUNICATO STAMPA, 30 novembre 1982)
"Fra i "ministri-ombra" che chiedo formalmente e pubblicamente - ancora una volta - vengano insediati dalla sinistra d'opposizione, nel quadro della politica di alternativa democratica, ve n'è uno sui problemi dello Stato, per incardinare formalmente un processo penale contro la criminalità di regime; senza sanzionare i delitti è inutile pretendere di instaurare uno Stato di diritto.
Il recente convegno di Arezzo del PCI, sulla P2, dovrebbe costruire una prova ulteriore di questa urgenza. Nei confronti della P2, in tutti questi anni, attraverso un forte impegno per omettere interventi - soprattutto fra il 1975 e il 1980 - si è condotta una politica da "unità nazionale" e non da alternativa democratica. La soddisfazione degli avvocati di Licio Gelli, e la loro stessa ostentata presenza al convegno di Arezzo, non è finzione né solo ostentazione di serenità. E' vero che si continua ad evitare la "criminalizzazione" del Gelli. E' vero che se non si indaga a fondo nelle attività e nella vita di costui si rischia di non comprendere e valutare fino in fondo in quale contesto una persona come lui abbia potuto sul filo dei lustri edificare una realtà così potente e mostruosa.
E' allora opportuno e necessario - se la si ha - affermare la certezza che Licio Gelli ha operato nella sua vita, a partire dal 1944, in connessione con ambienti e servizi dei paesi del comunismo reale, e che questo rapporto non ha mai cessato totalmente di esistere. Dal "doppio gioco" concesso per cui gli fu fatta salva la vita nel 1945, all'immenso "gioco" delle esportazioni fraudolente di derrate dall'Argentina all'Est dei quali molti non smentiti hanno parlato o scritto, ai legami con mafia della droga e delle armi, questo ospite della Casa Bianca, complice di ferro dei regimi sanguinari dell'America Latina, ha continuato a godere sicuramente della protezione di quanti anche all'Est hanno giocato e puntato sulla carta della destabilizzazione mediterranea. Ed è problema tutto da chiarire il fatto che il periodo dell'unità nazionale abbia coinciso con quello di maggior espansione della sua forza nel paese e nel mondo."