Pannella scrive a Berlinguerdi Marco Pannella
SOMMARIO: Il testo di una lettera inviata dal segretario del Partito radicale Marco Pannella al Segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer, con la quale si chiedono iniziative comuni dell'opposizione per battere la politica economica e riarmista del governo Fanfani e per costruire una seria alternativa.
(NOTIZIE RADICALI N. 1, 10 gennaio 1983)
Caro Berlinguer,
con lunedì 10 gennaio inizia il suo itinerario parlamentare il primo dei decreti sui quali si fonda la politica economica del governo Fanfani.
E' ormai chiaro, al PCI ed a noi, che si tratta di una strategia e di una manovra politica che proseguono, ripetono e aggravano quelle linee di governo che sono causa di dissesto non solamente economico del paese.
Ma il fallimento della classe dirigente e della politica che persegue si estende ad ogni settore di rilievo della vita del paese: la politica internazionale, non meno di quella militare costituiscono un tutt'uno, anche morale, culturale, ideale con la politica economica e sociale prescelta. In politica internazionale e militare si è passati da una posizione di marginale rassegnazione ad una attiva e ostentata politica di riarmo, e di allineamento con i peggiori settori multinazionali e della stessa NATO. E' gran tempo che questa politica sia finalmente battuta, e non solamente ritualmente combattuta con il rischio di assegnare ad una disanimata e velleitaria e reticente politica di opposizione il ruolo di copertura politica alle responsabilità maggiori della vera pericolosa e propria crisi di regime che stiamo vivendo.
E' politicamente, tecnicamente agevole batterla con una lotta democratica in Parlamento.
L'impegno congiunto del PCI e delle altre forze democratiche di opposizione, a cominciare da quella radicale, può bloccare senza speranza la realizzazione di questa politica sciagurata, il protrarsi e aggravarsi delle iatture che provoca.
Le remissione delle scelte all'elettorato può e deve essere operata, se la maggioranza si ostina a non mutare obiettivi, metodi, strumenti, in una parola politica.
Oltretutto, questa prova elettorale è comunque probabile o possibile ed è notoriamente preparata in modo tale da porre al centro della attenzione del paese e dell'elettorato nebbie fumogene, pseudo problemi e contro-verità.
Da tempo, quindi, il partito radicale si è assunto la responsabilità di sollecitarla e di fornire indicazioni programmatiche alternative di governo e di sviluppo al nostro paese.
Consentitemi di ricordare che anche per evitare che si giungesse, in tal modo e a tale punto, a questa crisi non abbiamo mancato per anni ed a ritmo quasi mensile, di proporre al PCI metodo e programma di governo-ombra, o anche solo di ministri-ombra o di sottosegretari-ombra, della opposizione di sinistra democratica. Purtroppo non abbiamo mai in proposito ricevuto, come sai, nemmeno la cortesia di una risposta di riscontro.
Nel corso del loro seminario ancora in atto, i parlamentari radicali mi hanno illustrato la necessità ultimativa in relazione alla gravità ed all'urgere delle scadenze e delle decisioni, di una iniziativa unitaria. Il che - con la presente - mi affretto a proporti o riproporti.
Mi auguro dunque che questa volta sia possibile parlare con l'urgenza necessaria, onde concordare eventuali iniziative comuni, parlamentari e nel paese, per battere la politica del governo Fanfani, e lo stesso governo, già in occasione dei decreti e dei lavori relativi alla discussione del bilancio e della legge finanziaria, dei dibattiti che provocheremo di politica internazionale e militare in difesa della pace, contro lo sterminio per fame e miseria nel mondo, di una scelta disarmista in luogo di quella riarmista in atto.
Sottolineo di nuovo che la prima scadenza significativa e in qualche misura preliminare è data dalla conferenza dei capigruppo della Camera, lunedì 10 gennaio.
Si tratta, come vedi, davvero di ore.
Ti invio i migliori saluti.