di Angiolo BandinelliSOMMARIO: Resoconto da un convegno di "Testimonianze" sul tema Nord-Sud. Il dibattito a senso unico: l'adesione alla richiesta di referendum contro i missili Cruise. Il paravento del Partito comunista. Il confronto che il movimento pacifista vuole evitare: quello con la proposta radicale contro lo sterminio per fame.
(NOTIZIE RADICALI N. 4, 5 febbraio 1983)
Si è svolto a Firenze, il 12 e 13 febbraio, il Congresso nazionale di "Testimonianze" sul tema "Nord" e "Sud/Armi e Fame". "Il movimento per la pace è chiamato a ricomporre le sue linee strategiche attorno alla oggettiva centralità della contraddizione Nord-Sud; e, senza regredire ad un terzomondismo emotivo e sterile, deve porsi con urgenza alcune domande decisive". Questo, il dichiarato obiettivo: e le domande sembrano aprire prospettive positive: si investivano di una dura analisi gli equilibri economici centrati sul commercio delle armi e quindi di per sé forieri di guerra; si denunciava l'equivoco di una interpretazione della crisi internazionale che abbia come chiave determinante il confronto Ovest/Est e l'escalation nucleare, occultando "la stessa realtà del Sud", e rendendo impossibile così uno sbocco positivo; si poneva il problema del "che fare" per liberare il mondo dalle politiche di potenza. Vi era insomma, nell'impostazione del Convegno, ogni presupposto di buon lavoro, al quale l'elenco degli
invitati dava garanzia di successo; accanto ai nomi gravitanti attorno alla cultura di "Testimonianze" si impegnavano i Garin, i Lombardi e Cassola, Napoleoni, Castellina, Spini, Boato. Era stato richiesto un intervento radicale. Il dibattito poteva aprirsi, arricchirsi e arricchire tutti.
Il risultato è stato altro, diverso. Si è visto subito che gli amici di "Testimonianze" si erano posti un obiettivo molto specifico ed esclusivo. All'attenzione dei partecipanti non è stata offerta scelta al di là dell'indicazione che è stata presentata in calcolata sequenza dagli interventi dei deputati della Sinistra indipendente - Anderlini, Ossicini, La Valle, Gozzini, Carettoni - presenti in forze; aderire alla richiesta di referendum popolare contro l'installazione dei missili Cruise a Comiso, già da tempo annunciata da quel settore politico.
Vi sono ambienti "culturali" che hanno un loro significato e una loro specificità, nel panorama italiano, ma che propio in questa specificità rischiano a volte di consumare, per stanchezza e mancanza di coraggio o di lucidità, le ragioni della loro esistenza. Particolare spessore hanno, in questo senso, alcuni ambienti di credenti, di cattolici - come appunto è quello fiorentino che attorno alla rivista "Testimonianze" cerca di sviluppare il "messaggio" lapiriano - i quali ritengono di esprimere i valori che portarono alla stagione del "dissenso" antiistituzionale e postgiovanneo. Non vi è dubbio che il tema del mondo cattolico sia attuale e importante; ma è possibile pensare che i punti di riferimento del confronto, del dialogo, siano, in questi anni, mutati. Nel suo intervento conclusivo, Raniero La Valle ha riproposto una visione dell'imperialismo che appariva perfettamente centrata sui temi, e del clima, della guerra nel Vietnam. La chiesa cattolica, in altri interventi, era "tutta" collocata all'interno
del "Panottico" (secondo l'espressione di Balducci), la torre di guardia carceraria dall'interno della quale il "Palazzo" spia controlla, punisce, minaccia di distruggere l'umanità con la bomba nucleare.
Questa cultura dei credenti del "dissenso", che resta disperatamente legata ai suoi motivi prediletti, rischia di perdere i suoi valori, e di diventare strumento di indirizzi e di schemi non chiari. E' possibile che i promotori del convegno non sapessero che il referendum proposto dalla sinistra indipendente, da Anderlini e La Valle è costituzionalmente impossibile, improponibile, fuori di ogni attuabilità reale? E' possibile che una mistificazione di tale grandezza e irresponsabilità possa essere stata accettata e fatta propria, senza capire a quale rischio di andava incontro, di travolgere dietro di essa le speranze - possibili e necessarie - di un dialogo serio sul tema della presenza dei credenti, dei cattolici, dello loro legittime attese nello scontro in atto su Nord e Sud? E' possibile che si sia abbandonato il Movimento della pace ad una avventura perdente, solo per tentare di strapparlo dalla conoscenza dei dati reali, e magari dal confronto con l'iniziativa radicale, dei sindaci, dei Nobel?
E' possibile, chiediamo ai credenti di "Testimonianze", non aver visto muoversi, dietro l e quinte del Convegno, spettri oscuri e torbidi; interessi estranei al problema reale del "che fare" per la fame nel mondo e contro l'Olocausto; complicità inaccettabile? Che La Valle e Anderlini possano, con la loro inconsistente e ridicola richiesta di referendum, gettare fumo negli occhi, e insieme screditare ancor più l'istituto referendario, dovrebbe essere affare che riguarda solo loro e i loro equivoci. Che il Partito Comunista possa utilizzare in funzione di copertura del proprio immobilismo, nelle scuole, tra i giovani, la prevedibile raccolta di firme è quasi certo; ma fin troppo certo è che dietro l'iniziativa di scorgono certi ambienti legati alla nuova gestione del quotidiano "Paese Sera", torbida e irresponsabile, nutrita di ideologismi settari e di nostalgie della unità nazionale tra Chiesa e rivoluzione.
No. Il problema del mondo cattolico ruota intorno ad altri interrogativi, amici di "Testimonianze". I radicali sono pronti a discuterne, ma subito, se la speranza deve avere un domani.