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Pannella Marco - 2 maggio 1983
Non ci saranno eletti del popolo
Le elezioni del 26 giugno saranno elezioni truffa

di Marco Pannella

SOMMARIO: Le determinazioni del Partito radicale di fronte alle elezioni truffa: il deposito di liste necessario sotto il profilo tecnico - politico per far conoscere ad alcuni milioni di cittadini la valutazione del Pr sul sequestro di ogni diritto politico e costituzionale; ogni mezzo sarà usato per propagandare e organizzare il boicottaggio nonviolento di elezioni volte a preparare il terreno per una svolta autoritaria e militarista che il regime vede come unica soluzione per succedere a se stesso e far pagare al paese i conti dello sfascio. Il massimo impegno del Partito sul programma delle sei petizioni per la vita e la qualità della vita. Allo stato degli atti del 26 giugno, il Partito radicale non eleggerà comunque rappresentanti della nazione quali previsti dalla Costituzione. Eventuali eletti radicali opereranno nel quadro della politica del Partito radicale come militanti nonviolenti della democrazia. Il deposito delle liste consente anche, con la candidatura di Toni Negri, uno strumento a quanti v

ogliano, con l'elezione e liberazione di Toni Negri, privilegiare l'attacco ad una tra le più degradanti e incivili vicende anticostituzionali e lesive dello Stato di diritto in Italia. Il Segretario del Pr prosegue ad oltranza il suo sciopero della fame.

(NOTIZIE RADICALI N. 8, 2 maggio 1983)

(Deposito delle liste radicali e campagna per il "voto di proposta": il consiglio federale del partito ha così rafforzato all'unanimità, con due astensioni, le decisioni congressuali)

In conformità e a difesa delle ragioni e degli obiettivi del 28· Congresso che ha mobilitato il Partito contro elezioni-truffa di un Parlamento costituzionalmente degradato e privato delle sue prerogative e dei suoi diritti, per un'alternativa democratica e per assicurare elementari difese del diritto della vita, alla qualità della vita, e del diritto stesso, negati dalla partitocrazia che occupa lo Stato, il Partito radicale ha definito le seguenti misure.

1. Constatato che ogni residuo diritto politico e costituzionale è stato ulteriormente sequestrato riservandone l'esercizio solamente alle forze politiche che abbiano depositato liste elettorali e che solamente in tal modo, quindi, il Partito radicale potrà tentare di rovesciare il fine di consolidamento partitocratico e di liquidazione costituzionale, per cui le elezioni sono state indette, organizzando per qui ed oggi la risposta democratica, informando almeno milioni di cittadini - poiché è vietato farlo con l'intera nazione - dei propri obiettivi e delle proprie analisi, il Pr ha stabilito di depositare le sue liste, quale strumento tecnico-politico pregiudizialmente necessario a questi fini;

2. ogni mezzo sarà dunque usato per propagandare, organizzare, affermare il boicottaggio nonviolento di una gravissima operazione volta a imporre nei prossimi mesi in Italia il compiersi della "grande riforma", dell'"amministrazione controllata", della svolta autoritaria e militarista, che il regime ai suoi ultimi colpi di coda ha in fase di avanzata realizzazione per succedere a se stesso e far pagare ai cittadini l'insopportabile peso dello sfascio istituzionale, economico, produttivo, sociale, morale e civile che ha provocato;

3. il Partito radicale potrà in tal modo illustrare, già nell'immediato, la specifica, totale fiducia che può e deve esser fatta all'arma del rifiuto del voto valido il 26 giugno da parte del maggior numero di elettori, e la necessità di altre forme di lotta nonviolenta di disobbedienza civile e di non-collaborazione, di obiezioni di coscienza da parte dei democratici.

Potrà in tal modo potenziare, com'è vitalmente necessario, la sua lotta per assicurare la vita di almeno tre milioni di persone condannate da una politica folle e suicida allo sterminio per fame nel 1983; quella per un'immediata imposizione alla partitocrazia e ai suoi organi (governo e Parlamento in primo luogo) della riforma pensionistica, dell'aumento dei minimi pensionistici a 400 mila lire. Il massimo sforzo sarà compiuto per utilizzare ogni mezzo derivante dall'aver depositate le liste, a sostegno delle sei petizioni già sottoscritte da oltre duemilionitrecentomila cittadini, per il processo contro i profitti e i crimini del regime partitocratico, per scelte energetiche alternative, per colpire il commercio di Stato e del parastato di armi e di droga, per rovesciare il rapporto fra investimenti di risorse per la ricostruzione produttiva, economica e sociale del Paese, oltreché ottenere l'approvazione della legge dei 3.200 sindaci italiani contro lo sterminio per fame, e le sue misure pensionistiche già

citate;

4. il Partito radicale, infine, ribadisce che allo stato "degli atti" del 26 giugno "non" si procederà in alcun caso all'elezione di rappresentanti della nazione e del Parlamento quali previsti dalla Costituzione, legittimi e legali, anche se continuerà a lottare perché la situazione muti. Di conseguenza eventuali eletti radicali non assumeranno nessun impegno tra quelli derivanti dalle indicazioni costituzionali, appunto perché violate. Essi opereranno nel quadro della politica del Partito radicale come militanti nonviolenti per la democrazia, e della democrazia, e per il raggiungimento degli obiettivi statutari in tema di vita e di qualità della vita. Il deposito delle liste potrà anche consentire di offrire una subordinazione a quanti intendessero, con l'elezione e al liberazione di Toni Negri, privilegiare l'attacco a una fra le più degradanti e incivili vicende anticostituzionali e lesive dello Stato di diritto e dei diritti umani e civili in Italia;

5. così stando le cose, è in tal modo che il Partito radicale parteciperà dunque ai cosiddetti comizi elettorali. Ma la lotta per mutare queste condizioni sarà condotta avanti con assoluta decisione e con ragionevole speranza, ed è anche per questo che tra l'altro, come annunciato, il Segretario del Partito radicale continuerà lo sciopero della fame iniziato il 12 maggio, ad oltranza.

 
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