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Pannella Marco - 16 giugno 1983
Elezioni: Pannella risponde a Rebibbia
di Marco Pannella

SOMMARIO: Un ringraziamento ai detenuti di Rebibbia per aver compreso l'importanza della candiadtura di Toni Negri nelle liste radicali. Con l'elezione di Toni Negri i l popolo italiano può decretare la scarcerazione per decorrenza termini che è prescritta dalla Costituzione, con l'opposizione di Pci, Psi e Dc. La proposta radicale di non avallare il regime con un voto bianco, nullo di obiezione e affermazione di coscienza, o di votare per il potenziale di lotta e di speranza rappresentato dalle liste radicali. La stampa di regime continua a presentare solo la prima opzione come l'unica proposta radicale, per annullare il rischio di un'affermazione di queste liste. La lotta non termina con il voto, ma prosegue nell'organizzazione di un partito adeguato alla sua continuazione.

(IL MANIFESTO, 16 giugno 1983)

("Il segretario radicale ci ha chiesto di ospitare questa sua risposta alla lettera inviatagli da 516 detenuti del carcere romano di Rebibbia".)

Caro Buzzi, a te ed ai 516 detenuti dei raggi G9 e G11 devo un ringraziamento ed una risposta. Il ringraziamento è per l'aver voi compreso ed il vostro sostenere la gravità e la portata della nostra decisione di candidare nelle nostre liste Toni Negri, fra capilista delle tre circoscrizioni più popolose e prestigiose del paese, con la ferma intenzione di farlo eleggere, a preferenza di qualsiasi di noi, esponendoci al linciaggio dell'intero arco partitocratico e della stampa e mass media italiani. Lo ripeto: intendiamo far decretare al popolo italiano, in nome del quale la giustizia è amministrata, quella libertà provvisoria e quella scarcerazione per decorrenza dei termini che è prescritta dalla Costituzione, e negata dalle leggi inique imposte contro la nostra sola piena opposizione dal Pci, dalla Dc e dai loro complici parlamentari e politici.

Voi potete ben constatare la viltà o comunque l'assenza anche da questa battaglia dell'intero ceto intellettuale, »garantista quando non costa nulla e anzi consente di esser ben remunerati per la propria prestazione pubblicistica, cosiddetto »di sinistra che vale né più e né meno di quello cosiddetto »liberale . Se si eccettuano Rossana Rossanda e Franco Fortini, il gruppo con Agamben e Masi, gli altri sono dediti all'elezione del 340· o del 350· parlamentare del Pci, in nome di un'»alternativa che è quella della menzogna e della continuità con la linea delle leggi eccezionali e dell'unità con ladri, piduisti, riarmisti, corporativisti di ogni segno e provenienza. Compito svolto all'insegna di elezioni truffaldine, piene di violenza contro il diritto del paese di conoscere prima di deliberare, contro il Partito radicale, a favore di chiunque gli sia ostile.

Hanno perfino accattato Giorgio Almirante, arruolandolo su tutti i giornali »borghesie per meglio sparare contro la nostra ``diserzione'', contro la nostra ``pederastia'', contro la scheda bianca, nei confronti della quale quella comunista è certamente migliore .

Da venti giorni ci affanniamo a spiegare, in tutte le occasioni, quale sia la nostra posizione: chi ritiene che non sia possibile per un democratico avallare la truffa elettorale e la violazione dei principi costituzionali, si astenga, voti nullo o bianco, per obiezione - o affermazione - di coscienza contro la violenza del potere, contro il porsi fuori-legge delle istituzioni sequestrate dalla partitocrazia; chi invece ritenga di dover normalmente votare, voti radicale, per l'immenso patrimonio di lotte, di speranze, di obiettivi, di forza potenziale che le nostre liste rappresentano. Tre milioni di vivi invece che di sterminati per fame; quattrocentomila lire al mese subito per i più miseri e affamati dei pensionati e il voto immediato della riforma, rispetto della legge fondamentale, abrogazione dei codici fascisti e delle leggi eccezionali di stampo "pcista" e partitocratico, alternativa di sinistra e democratica fondata su valori e obiettivi di radicale chiarezza in termini di diritto, di pace, di vita,

di qualità della vita.

La stampa ed i mass-media continuano invece a trasmettere solamente il primo segnale: l'astensione. Contro questa mobilitano tutto il loro armamento di censura, di violenza fascista. Contro la possibilità stessa del voto radicale la censura è di allucinante unanimità. Basta scorrere i giornali di oggi, e delle due ultime settimane.

Non potete davvero chiederci di più. Se dovessimo dirci di aver sbagliato, prima che per il decreto di libertà provvisoria per Toni, di liberazione della giustizia italiana da questa vergogna e da questo delitto, lo faremmo per i tre milioni di assassinandi che possiamo e vogliamo vivi per il 1983. Son certo, so che Toni ed i compagni del 7 aprile, e tutti voi, non solamente lo comprendete ma non potete non esser d'accordo.

Lottiamo, dunque, compagni e amici, detenuti e no, fino allo spasimo se necessario in questi giorni residui. Moltiplicate le vostre iniziative, informate i vostri familiari e amici, lanciate altri documenti, che ve li censurino o no. Possiamo farcela. E comunque la lotta non termina il 26 giugno. Occorre che vi sia un partito per tutto questo. Non illudiamoci, non illudetevi: o questo, o la sconfitta.

Un abbraccio e un grazie; »un coraggio! e un »liberi per libertà di tutti, anche dei nemici . Ciao.

 
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