di Francesco RutelliSOMMARIO: Il Partito Radicale, pur essendo stato sempre attivo collaboratore di tutte le iniziative promosse dagli amministratori locali, non intende surrogare le responsabilità delle forse politiche impegnate per salvare tre milioni di vivi nel 1983. I sindaci hanno già presentato al Presidente della Repubblica l'appello firmato da 800 illustri personaggi, e alla Camera le prime 400.000 raccolte nella petizione popolare contro lo sterminio per fame.
(NOTIZIE RADICALI, 23 giugno 1983)
Nuove iniziative del movimento dei sindaci italiani, promotore della legge contro lo sterminio per fame, in occasione dell'apertura della IX legislatura. Il partito radicale, che di tutte le iniziative dei sindaci e degli amministratori locali (convegni, digiuni simbolici, manifestazioni) è stato attivo collaboratore, aveva confermato fina dalla fase di avvio dell'attività parlamentare la propria intenzione di non surrogare le responsabilità delle forze politiche e degli altri soggetti impegnati nell'azione per i tre milioni di vivi entro il 1983.
Nessuna manifestazione radicale, dunque, a Montecitorio, né la ripresentazione a firma degli eletti del Pr del progetto di legge contro lo sterminio per fame, snaturato l'anno scorso dall'intervento partitocratico attraverso il tentativo della "legge Bonajello".
Una fitta ed importante serie di iniziative pubbliche è stata dunque assicurata dal portavoce del movimento dei sindaci. Martedì 12 luglio, dopo una breve riunione preparatoria, una decina di sindaci si sono recati dal presidente Pertini al Quirinale. Al Presidente hanno consegnato l'appello a sostegno della legge per la sopravvivenza di tre milioni di agonizzanti per fame sottoscritto da oltre ottocento intellettuali, scrittori, musicisti, professori universitari, persone di scienza, di sport e spettacolo: uno degli appelli più prestigiosi - anche perché specifico, non generico né declamatorio - che sia stato reso pubblico in Italia negli ultimi anni. Nella conferenza stampa tenuta la mattina successiva a Montecitorio, Diego Novelli - il sindaco di Torino a capo delle delegazioni - informava i giornalisti della grande attenzione confermata un messaggio alle Camere che avesse possibilità di non essere lasciato cadere dai partiti in Parlamento. Sempre Novelli - affiancato nella conferenza stampa del 13 dal si
ndaco di Milano, Tognoli e dai rappresentanti di quei sindaci del Lazio che, su sollecitazione dell'Associazione contro lo sterminio per fame, hanno intrapreso iniziative nei mesi scorsi - ha espresso un duro giudizio nei confronti delle forze politiche che hanno mostrato di aderire solo strumentalmente alle iniziative contro lo sterminio, senza dare alcun seguito alle adesioni della prima ora.
Nel pomeriggio del 13, infine, sono state consegnate alla Presidente della Camera, la comunista Nilde Jotti, le prime 400.000 firme (raccolte pressoché interamente dal Partito radicale) nella petizione popolare contro lo sterminio per fame. L'intera gamma dell'iniziativa parlamentare e popolare rivolta alle Camere è stata così attivata, in questi due anni e la legislatura che nasce riceve dalle centinaia di migliaia di sottoscrittori delle petizioni radicali una prima sollecitazione per l'affermazione di una politica di vita. A conclusione di queste prime due giornate di impegno politico, i sindaci si sono congedati con un'agenda già fitta di nuovi programmi di lotta: una giornata di manifestazione con i Gonfaloni davanti a Montecitorio per settembre (proposta Novelli), l'assunzione di responsabilità degli enti locali nel reperimento dei fondi per finanziare la legge contro lo sterminio (500 miliardi di lire, secondo la proposta dell'Associazione contro lo sterminio per fame, già raccolta da 52 sindaci del L
azio).