Appunti e spunti sul caso Toni NegriUna giornata dolorosa
di Marco Pannella
SOMMARIO: Di fronte alla reazione indignata della gente per l'elezione e la scarcerazione di Tony Negri, Marco Pannella spiega che la candidatura di Tony Negri era un atto dovuto, l'ultimo nel tempo per continuare a lottare contro codici e leggi peggio che fasciste.
(NOTIZIE RADICALI, 23 giugno 1983)
Ascolto Radio Radicale, le interviste di Dentamaro, la gente che parla, che è furente e indignata contro di noi, per la liberazione e l'elezione di Toni Negri.
A Toni, un anno fa, quando mi recai per annunciargli la nostra determinazione, dissi subito: "costerà centinaia di migliaia di voti, il linciaggio, la criminalizzazione...". Ma era un atto dovuto, l'ultimo per ora nella ventennale lotta contro codici e leggi peggio che fasciste, come quelli degli "scandali" del divorzio, dell'aborto, della libertà sessuale, del diritto della vicenda Braibanti, della riaffermazione dura della scelta nonviolenta all'interno e contro il '68, dell'obiezione di coscienza, dell'iniziativa sulla droga, della "legge Valpreda", dei referendum sul Concordato o sull'ergastolo, della denuncia contro l'alleanza fra P2 e P38 per affossare democrazia e repubblica, per assassinare Moro e Giorgiana Massi, i carabinieri di Peteano, la gente senza nome che nella morte nelle stragi dalla Banca dell'Agricoltura all'Italicus, o a Brescia, o a Bologna...
Ieri, 12 luglio, è stata giornata dolorosa: doveva essere, per noi quella del rilancio della lotta e della speranza contro lo sterminio per fame nel mondo contro la miseria e l'angoscia dei pensionati, contro la criminalità partitocratica. E' stata invece quella in cui hanno conquistato i mass-media il teppismo di una parte della Dc e del Msi, e elezioni-designazioni di Jotti e di Cossiga, bel ritorno.
Ma la storia del Partito Radicale è storia profonda, ancorata come nessun'altra forza politica in questi decenni, in Europa non meno che in Italia, al rigore della speranza, dell'intelligenza, dell'integrità socialista e cristiana, della cultura della tolleranza e della civiltà giuridica. E' storia scandalosa e sola alternativa politica in atto, in cammino.
E' naturale che ieri si siano censurate, istintivamente, ferocemente, e l'iniziativa dei Sindaci guidati da Diego Novelli e quella dei radicali eletti presso i Procuratori Generali della Corte d'Appello. Trenta milioni di agonizzanti, salvabili con poco; milioni di vite in Italia affrancabili dall'angoscia e dalla miseria, con una miseria; tutto serve per cancellare l'immagine stessa.
Occorre non rassegnarci, sperare, operare, concepire e creare la vita, giustizia, libertà, democrazia, pace. E' difficile, forse impossibile. Ma l'alternativa è solo quella di passare politicamente nel campo del caos, della violenza, della disperazione, dell'impotenza e della morte. Mi sembra che non ne valga, letteralmente, la pena.