SOMMARIO: Prendendo atto del successo elettorale sia della campagna per lo sciopero del voto che delle liste radicali, delibera una mobilitazione straordinaria per la salvezza di tre milioni di sterminandi per fame, per l'aumento dei minimi pensionistici e per le sei petizioni popolari.
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Il Consiglio Federale riunito a Roma il 2 e 3 luglio 1983,
RILEVATO innanzitutto che il 25% degli italiani aventi diritto al voto ha in vario modo rifiutato di votare per la partitocrazia, dall'MSI al PCI, il 19% obiettando in coscienza con lo sciopero del voto o astenendosi o votando scheda bianca o nulla, gli altri o votando radicale o Partito Nazionale Pensionati, Partito Sardo d'Azione, Liga Veneta, altre forze diverse e anche fra loro opposte, ma tutte di chiaro rifiuto della partitocrazia,
RILEVATO che il chiaro successo elettorale e politico del partito é unanimemente riconosciuto e che il partito riscontra in pari tempo una crescita senza precedenti, più che raddoppiando gli iscritti alla stessa data dell'82 e oltrepassando del 40% gli iscritti dell'intero anno precedente,
RILEVATO che dai militanti iscritti e sostenitori non iscritti sono stati finora versati contributi per 600 milioni, cifra e prova d'impegno e forza civile e politica senza possibili confronti,
RILEVATO che lo scontro elettorale ha confermato vistosamente il carattere violentemente truffaldino delle elezioni e il persistente carattere istituzionalmente degradato e vanificato del Parlamento partitocratico,
RILEVATO che in tali condizioni la lotta per la legalità e la democrazia e contro la partitocrazia assume sempre più carattere di lotta per un'alternativa storica anche sul piano istituzionale oltre che nei contenuti e negli obiettivi politici,
RILEVATO che gli obiettivi congressuali e statutari del partito esigono l'accelerazione dell'iniziativa politica, fin dai prossimi giorni, con una forza adeguata all'ultimatività delle scadenze,
APPROVA le relazioni e le indicazioni del Segretario e del Tesoriere del Partito,
DELIBERA la mobilitazione straordinaria ed immediata di tutto il Partito con tutte le iniziative politiche e nonviolente per:
a) raggiungere gli obiettivi prioritari per la salvezza di tre milioni di sterminandi per fame, l'aumento dei minimi pensionistici a 400.000 lire al mese, la riforma pensionistica;
b) rilanciare la raccolta delle firme e la campagna politica per le sei petizioni;
c) assicurare come avvio della nuova legislatura una prima risposta positiva alle esigenze manifestate dal Paese il 26 giugno, attraverso l'approvazione di riforme senza spese di chiaro segno antipartitocratico già indicate dal segretario: limitazione dell'immunità parlamentare, riforma dell'Inquirente, riforma del finanziamento pubblico ai partiti, disciplina giuridica dei partiti nonché dell'informazione scritta e televisiva.