Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 22 nov. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Pannella Marco - 15 agosto 1983
Corvi, sciacalli, cannibali.
I primi avvertimenti mafiosi. Intanto sono dovuti uscire allo scoperto

di Marco Pannella

SOMMARIO: "Il giorno", pagato anche con i soldi del contribuente, promuove campagne di "impeachment" che coprono il paese di guano. Zucconi responsabile di settarietà partitiche, vicino ad ambienti tra i più corrotti del regime Dc, complice nell'azione volta a screditare Pertini per eliminare un nemico pericoloso dei nemici della Costituzione repubblicana. Il Presidente Pertinio deve essere il primo candidato alla sua successione.

(NOTIZIE RADICALI n. 34, 15 agosto 1983)

"N.R. 31 agosto 1983"

"Una massoneria ha fermato Pertini", titolo a piena prima pagina. dopo due giorni di cagnara, su "otto colonne" in seconda pagina: "In Parlamento la caviglia di Pertini". Per il resto, colonne e colonne di piombo sparate tutte contro lo stesso obiettivo: immagine di Pertini.

Titoli, dunque, da "impeachement". Cronisti spediti alla ricerca del presidente latitante, fuggito, mentitore. "Lui è buono, poverino. Ma una massoneria lo controlla, lo comanda". "La P2 non è sconfitta, anzi domina il Quirinale". Ecco la valanga di guano che il giornale dei servizi di parastato riversa in questi giorni sul paese.

Il suo direttore è virtuoso dell'uso dei titoli, dei sommari, degli occhielli, delle foto e delle firme come editoriali, e degli editoriali come francobolli per far passare, spedire e sparare il resto. E oggi ce lo conferma con esultanza, puntando l'indice verso la meraviglia di un editoriale pubblicato ieri, che andrebbe nella direzione opposta alla valanga di guano.

Ma questo Dumini del potere Dc, che rischia di mettere nei guai i suoi capi ed i suoi uomini con i suoi eccessi di zelo, è anche proterva quanto imprudente testimonianza di impunità di regime. Quando spara e si fa cogliere con la carabina in mano prende plausi e promozioni, magari alla Rai-Tv.

Zucconi afferma oggi che Buttiglione è una persona "responsabile" e che per questo una sua affermazione, che se vera dovrebbe indurre il presidente a dimettersi o ad esser dimesso, va ripresa dai giornali con un rilievo che viene riservato ai massimi rappresentanti dello Stato e politici in rarissime occasioni.

Zucconi precisa che - per lui - non è "responsabile", invece, il segretario di un partito cui una parte del Paese affida la propria rappresentanza, con funzioni che la stessa malaugurata "costituzione materiale" (imposta dalla partitocrazia contro quella "scritta") indica come di rilievo costituzionale.

Dunque con danaro anche mio, di tutti i contribuenti, il Giorno promuove rappresentatività, importanza e responsabilità politica e civile, per conto terzi, contro quelle iscritte e determinate e dalla Costituzione e dal popolo.

Buttiglione stia dunque attento. Zucconi lo ha eletto a massimo responsabile nelle vicende istituzionali del Paese. E gli elettori e i lettori lo sappiano: i loro voti e le loro opinioni non contano. Le responsabilità le assegna Zucconi ed è verso di lui che si è "responsabili". Lo tengano ben presente anche i redattori del giornale a cominciare da quelli "socialisti", dal Ronfani, detto Cuor di leone. Egli sappia che Zucconi ritiene che la vicenda della "caviglia" può riaprire le guerre di religione nel Paese.

Accuso Zucconi di far parte di quanti, per settarietà partitica e vicinanza ad ambienti tra i più corrotti del potere DC e partitocratico, convergono con le varie massonerie, atee o vaticane che siano, nell'azione volta a screditare, colpire, eliminare l'immagine del Presidente Pertini, per eliminare un nemico pericoloso dei nemici della Costituzione repubblicana, della Repubblica. Accuso Zucconi di usare il suo giornale, oggi, per falsare il gioco democratico, per usare l'editoria para-pubblica due volte sovvenzionata, a fini inconfessabili ma evidenti.

Ci sono volute due polemiche chiare, due assunzioni di responsabilità difficili, per costringere a uscire allo scoperto chi deve sgombrare il campo dalla presenza politica e civile di Sandro Pertini, dal suo prestigio e dalla sua determinazione, per affermarsi, o salvarsi. Hanno sparato subito piombo, anche se per ora "solo" di giornale, anche se "solo" contro la sua immagine.

Lo ripeto: Dalla Chiesa sarebbe forse ancora vivo, e lo Stato impegnato con possibilità di vittoria, se coloro che ne hanno "sgombrato il campo" avessero avuto ragione di temere una sua successione per loro pericolosa.

Fin quando in troppi possono "sperare" che si liberi in un modo o nell'altro il campo da Pertini e quel che rappresenta, incomberanno corvi, sciacalli e cannibali: gli stessi che mostrano alta, come bottino, per ora, una... caviglia, e la mostrano dal "Giorno" al Paese e al Parlamento. Credono di mostrarla. E invece sono loro che cominciano ad essere finalmente in mostra.

Per la verità non è la prima volta: già contro l'immagine di Aldo Moro, quando era divenuto inerme e grande come non mai in passato, mentre era prigioniero delle infami BR, sotto questa gloriosa testata, si spararono colonne ignobili, vili e feroci.

Occorre che si sappia che il Presidente Pertini è il migliore, necessario candidato alla successione di sé stesso, che occorre operare per imporre anche candidature subordinate, che diano corpo e speranza alla sua stessa linea ideale, politica, civile, repubblicana: contro i candidati non solo dei Gelli, ma degli Zucconi.

 
Argomenti correlati:
il giorno
stampa questo documento invia questa pagina per mail