Perché il PR non ha partecipato alla manifestazione di Romadi Francesco Rutelli
SOMMARIO: Il pacifismo contro gli euromissili in sostanziale continuità con quello vecchio e sconfitto degli anni 50 e 60. Manifesteremo alla frontiera austro-cecoslovacca nella speranza di poter raggiungere Praga per affermare la richiesta di smantellare gli SS20 e non installare missili Cruise e Pershing, per l'applicazione degli accordi di Helsinki.
(NOTIZIE RADICALI n. 41, 22 ottobre 1983)
"Roma, 19 ottobre"
Si è tenuta questa mattina presso la sala stampa di Montecitorio una conferenza stampa nella quale Francesco Rutelli ha illustrato, a nome del Partito Radicale, l'iniziativa del PR in occasione del 22 ottobre, e particolarmente l'azione dei radicali in direzione della Cecoslovacchia.
"Per almeno due anni - ha affermato Rutelli - abbiamo tentato di modificare con il dialogo e proposte costruttive le posizioni e gli obiettivi del `movimento per la pace' italiano. Dobbiamo ora prendere e dare atto che questo movimento esprime nei suoi atti politici una linea di sostanziale continuità con il pacifismo vecchio e sconfitto degli anni '50 e '60: è fondato sulla paura atomica, riesce ad essere solo movimento del `No', non sa e non vuole divenire promotore di un'alternativa al riarmo, di una politica propositiva.
Lo abbiamo verificato anche per ciò che riguarda la lotta allo sterminio per fame nel mondo.
Quanto poi ai riflessi verso l'URSS e la sua politica di riarmo, la differenza fra questo movimento e quello degli anni '50 è che si è infranto il mito, ma rimane largamente in piedi il tabù della superpotenza comunista. Soprattutto, mancano una percezione del pericolo strutturale che viene da quel sistema di potere totalitario, e la consapevolezza che un'alternativa alla brutale contrapposizione in termini militaristici può venire solo da una politica attiva per i diritti umani, in attuazione dell'Atto Finale di Helsinki".
Rutelli ha poi ricostruito le fasi dell'iniziativa radicale per manifestare "in modo diverso" il 22 ottobre "per far sì che in quella giornata non ci si muova solo, e a milioni e milioni, in Occidente, ma si apra anche uno spiraglio di pace e democrazia ad Est": la proposta radicale è stata presentata il 6 ottobre all'ambasciata cecoslovacca ed una settimana dopo a quella polacca; ieri si è avuto il "NO" ufficiale del Governo di Praga, motivato dallo svolgimento già previsto di manifestazioni ufficiali "per la pace".
"I radicali - ha spiegato Rutelli - avevano già organizzato un pullman che aveva in programma di essere a Praga sabato in concomitanza con le marce della pace occidentali.
Riteniamo di non dover desistere da questo proposito, e rilanciamo la proposta di dialogo e civile confronto con le autorità cecoslovacche.
In questo senso ci troveremo sabato alle ore 12 alla frontiera austriaca per Praga nella speranza che questo diniego sia rimosso e le finalità dell'iniziativa (un dialogo effettivo con i cittadini praghesi, l'affermazione della richiesta di smantellamento degli SS20 e di non installazione di Cruise e Pershing, oltre che in favore del disarmo convenzionale e della piena applicazione degli accordi di Helsinki) siano attuate".