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Pannella Marco - 24 dicembre 1983
Resto a Napoli
di Marco Pannella

SOMMARIO: Dopo le elezioni politiche, il Partito radicale prosegue alle elezioni amministrative di Napoli a proporre e organizzare lo "sciopero del voto" dei cittadini quale possibile, efficace risposta di fronte allo scempio di diritto e di legalità perseguito e realizzato dal sistema partitocratico, prima, durante e dopo il momento elettorale. Si assiste a ogni tipo di traffico e commercio di voti, si violano impunemente e continuativamente anche le più semplici ed elementari regole, ad esempio circa l'affisione murale; oltre al sistematico sequestro di informazione. Il Partito radicale proclama la necessità di organizzare lo sciopero del voto, così come, letteralmente, si organizza lo sciopero del lavoro; il deposito della lista di candidati è atto dovuto tecnicamente, senza il quale sarebbero vieppiù impraticabili i pur minimi spazi di presenza e di parola. Marco Pannella risulta eletto, ma è un altro il dato che a lui e ai radicali preme di sottolineare: un quarto degli elettori napoletani non si è reca

to a votare, ha annullato la scheda o votato scheda bianca, in un enorme movimento di protesta che pure è ancora lontano dal costituire un'organizzata manifestazione di sciopero del voto antipartitocratico. Giornali e televisione, peraltro, trascurano deliberatamente questo particolare, limitandosi ad enunciare i risultati in base ai voti validi, senza menzione per il rapporto con gli aventi diritto. A circa un mese dalle elezioni, in questa lettera a "Il Mattino" Pannella analizza i risultati ufficiali e definitivi del voto napoletano, secondo cui il "partito dello sciopero del voto" (astenuti, bianche, nulle) è il primo partito della città. Tutto questo non va messo nel conto di un meccanico e squalificante "assenteismo", ma secondo Pannella è una presa di coscienza democratica e di dignità umana e civile che Napoli e i napoletani hanno saputo dare. Panella annuncia che in base a questi risultati, resterà come consigliere comunale a Napoli, privilegiando questo su altri impegni nazionali e internazionali.

(IL MATTINO, 24 dicembre 1983)

(Marco Pannella in una lettera al direttore de »Il Mattino così documenta il primo posto al »Partito dello sciopero del voto :

"»Caro direttore,

consentimi di tornare ancora una volta - ma questa, spero, davvero ultima - sulla questione della graduatoria nel campionato elettorale, testé concluso a Napoli. Sono ora in grado di allegare le cifre, i risultati, definitivi, dai quali risulta finalmente chiaro che il partito dello sciopero del voto, il partito ``bianco'', è scattato nettamente in testa, rovesciando qualsiasi precedente classifica non solamente napoletana ma italiana.

Prima di passare a questi dati, tramite il tuo giornale, vorrei anche annunciare di aver preso la decisione di restare, per il momento, a Napoli come Consigliere Comunale. Dovrò per questo rinunciare ad altri impegni, nazionali ed internazionali. Ma devo a Napoli, in primo luogo a quel 25% di elettori che - come noi radicali - hanno rifiutato di rassegnarsi a votare per la politica partitocratica, oltre che ai nostri non richiesti ma graditi elettori, questa decisione.

Passiamo dunque ai dati elettorali. In queste elezioni il ``Partito dello sciopero del voto'' (Astenuti + Bianche + Nulle) ha riportato 206.542 voti. Secondo partito è il Pci, con 181.743 voti, terza la Dc, con 163.784, quarto il Msi con 140.541 voti. In percentuali: Partito dello sciopero del voto 23,5%, Pci 20,6%, Dc 18,6%, Msi 16,0%, se rapportiamo i voti agli elettori iscritti; o, se li rapportiamo ai voti validi, Partito dello sciopero del voto 30,6%, Pci 27%, Dc 24,3%, Msi 20,8%.

Rispetto alle ``politiche'' di pochi mesi fa il Pci passa da 42.823 voti di vantaggio rispetto al ``partito'' bianco, a 24.808 voti di svantaggio, perdendo quindi nel confronto, in 24 settimane, ben 77.631 punti. E così via...

Mi sembra giusto rendere a Napoli quel che è di Napoli, caro Direttore, visto anche lo scempio di interpretazioni e di rimozioni che la stampa ``nazionale'' ha, senza altra eccezione di ``Il Mattino'', compiuto ai danni della verità e dell'identità vera della Napoli civile e politica.

E che tutto questo vada messo sul conto di un meccanico e squalificante ``assenteismo'', ma di una presa di coscienza democratica e di dignità umana e civile, è dimostrato dalla tendenza ``oggettiva'' ad una maggiore partecipazione elettorale negli altri Comuni in cui si è votato, e da quel che i pretesi ``esperti'' sanno bene, ma dimenticano in questa occasione, sulla maggiore partecipazione al voto sollecitata dalle amministrative rispetto alle politiche, specie quando - come ora a Napoli - v'erano diverse migliaia di candidati a causa delle circoscrizionali.

Ecco perché, senz'enfasi, possiamo esclamare: Viva Napoli, Grazie Napoli! ".

 
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