di Roberto Cicciomessere e Francesco RutelliSOMMARIO. Le ragioni delle dimissioni del Segretario e del Tesoriere del Pr: di fronte ad un impegno congressuale di tre miliardi di autofinanziamento sono stati raccolti fondi solo per circa seicento milioni.
(LETTERA RADICALE, 9 gennaio 1984)
Roma, 1· gennaio. Il Segretario del Partito radicale e il Tesoriere hanno dichiarato:
"La mozione congressuale ci ha impegnati ad assicurare tre miliardi d'autofinanziamento per il 1984, di cui uno entro il 31 dicembre 1983.
La risposta del partito è stata sotto ogni aspetto eccezionale. Al 31 dicembre gli iscritti per il 1984 hanno raggiunto la cifra di 1500, quasi il triplo rispetto al 31 dicembre 1982; le quote d'iscrizione sono mediamente raddoppiate; i fondi raccolti quadruplicati. Complessivamente la cifra raggiunta è di 565 milioni.
Dobbiamo prendere atto drammaticamente, proprio nel momento in cui registriamo un successo politico ed organizzativo senza precedenti nella storia del partito, della sproporzione allo stato attuale delle nostre forze finanziarie rispetto ai progetti e agli obiettivi straordinari che si è dato il Pr per il 1984: lotta contro lo sterminio per fame per strappare alla morte almeno tre milioni di persone, aumento delle pensioni ai minimi vitali e riforma previdenziale, lotta alla partitocrazia, partecipazione delle liste radicali alle elezioni del Parlamento europeo.
Non possiamo non trarre le conseguenze di questa situazione. Per questo abbiamo deciso di presentare al Consiglio federale, organo vicario del Congresso, le nostre dimissioni. Queste dimissioni non sono una fuga dalle nostre responsabilità, ma un atto di lealtà e di prudenza; nei dodici giorni che ci separano dal Consiglio federale saremo totalmente impegnati per modificare l'attuale situazione e colmare la distanza dall'obiettivo congressuale.
Ci auguriamo che le scelte drammatiche, ma di speranza, che sono davanti a noi diventino tali anche per altre migliaia di cittadini. Siamo sicuri che avremo accanto la mobilitazione e il concorso dei radicali già iscritti e che, sia pure in "zona Cesarini", potrà venirci dai nostri elettori, dal paese l'aiuto che chiediamo".