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Irdisp - 1 marzo 1984
Le forze americane in Italia (1) - Quello che i russi già sanno e gli italiani non devono sapere

SOMMARIO: La completa analisi della consistenza, della composizione, della distribuzione e delle dottrine operative delle forze Nato e americane in Italia.

(Irdisp, MARZO 1984)

LE FORZE AMERICANE IN ITALIA

William M. Arkin e Richard Fieldhouse

Negli ambienti militari l'Italia viene sempre descritta come un paese avente una parte di rilievo nel sistema difensivo della NATO. Tuttavia, situata come essa è ai margini della regione centrale della NATO e senza frontiere in comune coi paesi del Patto di Varsavia, il suo ruolo nell'ambito della difesa terrestre è di scarsa importanza. Le armi nucleari campali dislocate nel nord della penisola sono inutili come difesa o come deterrente contro un attacco attraverso l'Austria. Le bombe nucleari per gli aerei, destinate a missioni di lungo raggio, vengono in misura sempre maggiore rivolte verso lo scacchiere greco-turco. Trovandosi al centro del "fianco" sudeuropeo della NATO, le forze NATO-americane presenti in Italia servono prevalentemente a fini di coordinamento delle operazioni, dei piani e dei supporti logistici militari della NATO in Grecia, Turchia e Mediterraneo.

Il ruolo militare chiave dell'Italia è quello di centro principale delle operazioni navali nel bacino del Mediterraneo. Le basi protette della costa occidentale e della Sicilia si trovano nella migliore posizione per effettuare operazioni navali e antisommergibili. La presenza navale sovietica nel Mediterraneo ammonta normalmente a 45 unità, di cui una dozzina sono navi da guerra di superficie, 7-8 sono sommergibili da caccia e 2 sono sommergibili dotati di missili da crociera. La stragrande maggioranza di queste unità gravita nel Mediterraneo orientale, il che fa sì che l'attività navale condotta dalle basi italiane sia orientata verso operazioni a lungo raggio. La presenza militare degli Stati Uniti in Italia è imperniata su cinque funzioni principali: guerra navale, guerra nucleare, difesa dell'Italia del nord e rafforzamento veloce dello scacchiere turco e mediorientale, raccolta di informazioni, e comando, controllo e telecomunicazioni (C3).

I mutamenti di strategia militare introdotti dall'amministrazione Reagan stanno portando ad una sensibile rivalutazione dell'importanza delle forze armate americane e italiane nella scia di una politica più aggressiva e bellicosa nei confronti dell'Unione Sovietica. Nel corso di una recente ristrutturazione, l'unica unità da combattimento dell'esercito americano di stanza in Italia, il 4th Battalion 325th Infantry (Airborne) (l'unica unità di paracadutisti dell'esercito di stanza in Europa) da unità autonoma è passata ad elemento di attacco della 82a Divisione Paracadutisti, componente di punta delle "Rapid Deployment Forces" statunitensi. A questo elemento di prima linea del US Central Command (USCENTCOM) sono attualmente affidate missioni in tutto il Medio Oriente e nel sudovest asiatico. L'attenzione dei responsabili dei piani della NATO e delle forze armate statunitensi si è inoltre spostata su una politica di rafforzamento della potenziale minaccia nei confronti delle forze sovietiche che si trovano in

tempo di pace nel Mediterraneo e nello scacchiere meridionale della NATO, allo scopo di stornare l'attenzione dei sovietici dalla regione centrale durante le operazioni belliche.

Guerra navale

L'importanza delle forze navali, alle quali viene sempre più riconosciuto il ruolo di principale mezzo per tener testa all'Unione Sovietica in tempo di pace e la necessità di mantenere la superiorità marittima hanno aumentato l'importanza del Mediterraneo agli occhi degli strateghi statunitensi. Ciò può essere avvertito dalla recente ristrutturazione delle forze navali statunitensi in Europa, che ha portato al trasferimento della sede del Comandante in capo delle forze armate statunitensi in Europa (CINCUSNAVEUR) da Londra a Napoli. Le responsabilità del comando di tutte le forze armate statunitensi in Europa e delle forze nello scacchiere meridionale sono state unificate con il conglobamento del Comandante in capo delle forze alleate nell'Europa del sud (CINCSSOUTH). Precedentemente il CINCUSNAVEUR era un comando esclusivamente americano senza giurisdizione sulle forze NATO e il CINCSOUTH era un comando NATO senza competenza sulle forze americane. L'unificazione dei comandi statunitense e NATO per il Medite

rraneo e il rafforzamento delle "interrelazioni tra i due comandi" attraverso l'affidamento del comando di tutte le forze armate dello scacchiere meridionale e dell'Europa ad un ammiraglio americano, sono un segno del crescente interesse della NATO per regioni che esulano dalla sua tradizionale sfera di competenza. Le forze alleate del sud dell'Europa si stanno vieppiù orientando verso operazioni e piano strategici aventi a che fare con le aree vulnerabili della sfera meridionale sovietica, spostando gli obbiettivi in zone sempre più lontane dall'Italia.

Napoli è il quartier generale della 6th Fleet statunitense, con porto a Gaeta. Napoli è la più importante base navale del Mediterraneo, ora sede dei comandi chiave della NATO (CINCSOUTH) e americano (CINCUSNAVEUR). Normalmente la 6th Fleet comprende almeno due gruppi navali portaerei con oltre 150 aerei, circa 14 navi da guerra di superficie, quattro sommergibili da caccia, un gruppo anfibio di allerta (marines), 12 unità ausiliarie, nonché un numero consistente di unità di sorveglianza e antisommergibili. I sommergibili con missili Poseidon e i sommergibili da caccia che li accompagnano normalmente sono pure presenti nel Mediterraneo. A Napoli c'è la sede del comando. Col loro organico di 15.000 uomini, i due gruppi di navi portaerei da battaglia possono portarsi in qualunque punto del mediterraneo e svolgere qualsiasi funzione, da quella di mera "presenza" fino agli attacchi nucleari a lungo raggio contro obiettivi del Patto di Varsavia.

L'attività antisommergibili è uno degli elementi della guerra nel Mediterraneo che stanno più a cuore agli Stati Uniti. In Italia tre principali basi antisommergibili. Napoli è sede della "Task Force 69", formata da sommergibili da caccia. Come quartier generale del Comando della 6th Fleet, Napoli ha il compito di dirigere il normale funzionamento delle operazioni navali statunitensi e NATO, ivi comprese le operazioni antisommergibili condotte da mezzi aerei, di superficie o sottomarini. La finzione prioritaria della Sesta Flotta è quella di tenere sotto stretta sorveglianza gli schieramenti e il traffico marittimo dei sovietici. Le altre due basi che svolgono compiti antisommergibili di rilievo sono Sigonella presso Catania e La Maddalena al largo della costa nordorientale della Sardegna. Sigonella è una base aerea della Marina statunitense che alloggia gli aerei da perlustrazione marittima Orion P3C che vengono fatti rotare fra le varie basi statunitensi e un gruppo di rifornimento navale (VR-24) che forni

sce supporto logistico alla 6th Fleet, ivi compreso il trasporto delle navi nucleari da terra alle navi. Gli Orion effettuano missioni di perlustrazione aerea in tutto il Mediterraneo per l'avvistamento di sommergibili e navi di superficie sovietiche. Le informazioni sugli schieramenti navali sovietici vengono inviate a Sigonella e a Napoli dove vengono correlate.

Nella base di Catania sono anche presenti degli aerei da perlustrazione marittima Atlantic appartenenti alla Marina italiana che sono abilitati a sganciare le medesime bombe antisommergibili B-57.

In aggiunta agli aerei antisommergibili ad ala fissa, sulle grandi navi da guerra di superficie e sulle portaerei della Sesta Flotta si trovano degli elicotteri e dei piccoli aerei antisommergibili. Gli elicotteri SH-3 e gli aerei Viking S-3 che si trovano a bordo delle portaerei sono abilitati a portare bombe nucleari antisommergibili B-57. Anche i sommergibili da caccia della Task Force 69 costituiscono un validissimo complemento degli aerei in operazioni antisommergibili. La Maddalena è l'unica base per sommergibili di attacco che gli Stati Uniti hanno nel Mediterraneo e funge da base portuale per una nave appoggio addetta alla manutenzione dei sommergibili che operano nel Mediterraneo.

Guerra nucleare

Le armi nucleari hanno una parte di rilievo nelle attività delle forze armate americane in Italia e sono sempre al centro di ogni discussione sul ruolo dell'Italia nell'ambito delle strategie militari e dei livelli di presenza nel Sud dell'Europa delle forze americane e NATO. L'America fornisce testate nucleari oltre che alle proprie forze armate anche a quelle italiane. Le migliori stime fanno ascendere a 576 le testate nucleari presenti in Italia:

200 bombe in dotazione agli aerei statunitensi;

50 bombe in dotazione agli aerei italiani;

16 testate per i missili Cruise lanciati da terra (ne sono provvisti 112);

50 testate per i missili Lance in dotazione all'esercito italiano;

70 testate per i missili Nike-Hercules superficie-aria in dotazione all'Aeronautica italiana;

22 ADM (mine atomiche) in dotazione all'esercito USA;

40 granate nucleari da 203mm per cannoni in dotazione all'esercito italiano;

15 granate nucleari da 155mm per cannoni in dotazione all'esercito USA;

43 bombe nucleari antisommergibili per gli aerei (e probabilmente anche per gli elicotteri) della Marina USA;

20 bombe nucleari antisommergibili per gli aerei della Marina italiana;

50 testate nucleari per i missili antisommergibili della Marina USA.

Tutte le armi nucleari presenti in Italia sono affidate in custodia ai militari statunitensi, vuoi presso depositi americani se destinati alle forze USA, vuoi presso basi italiane ma sotto controllo americano. La stragrande maggioranza di queste armi si trova nell'Italia settentrionale. Trattati e convenzioni segrete fra gli Stati Uniti ed i governi e le forze armate italiani consentono l'impiego comune delle testate e ne definiscono le modalità d'uso. Le unità militari e le attrezzature italiane (singoli velivoli o rampe lanciamissili, per esempio) devono ricevere dai militari statunitensi una "abilitazione" che ne certifica la corrispondenza ai requisiti della guerra nucleare.

Alcune unità dell'esercito USA alle dipendenze del Comando del 559th Field Artillery Group provvedono alla manutenzione, alla messa in opera e alla custodia dei tre tipi di armi nucleari impiegate dalle forze armate italiane:

_ teste nucleari per i missili antiaerei bivalenti Nike-Hercules italiani di Bovolone, Ceggia, Chioggia, Conselve, Cordovado, Monte Calvarina, Montichiari e Zelo;

_ proiettili nucleari per cannoni per il gruppo italiano di artiglieria pesante bivalente da 203mm di Verona.

Nel deposito di Longare gli americani dispongono di 22 ADM (mine nucleari terrestri) per la loro 62nd Engineer Company, alla quale sono assegnate qualcosa come 24 "squadre", ciascuna delle quali è in grado di far esplodere una mina nucleare. Le mine nucleari verrebbero piazzate sulle montagne e sui passi dell'Italia settentrionale dove gli americani tenterebbero di creare delle barriere per ostacolare le forze terrestri attaccanti. La 62nd Company potrebbe anche essere schierata in altre zone come elemento della ACE Mobile Force.

L'Aeronautica americana dispone di diverse bombe nucleari presso tre basi aeree italiane: Aviano, Ghedi-Torre e Rimini.

Aviano, base dell'USAFE 40th Tactical Group, tiene in stato di allerta permanente un certo numero di aerei americani atti all'attacco nucleare. Questi aerei tengono perennemente a bordo il loro armamento nucleare e sono pronti a decollare nello spazio di 15 minuti. Al 40th Combat Support Squadron (CSS) del gruppo è affidata la responsabilità delle scorte di armi nucleari di Aviano, che comprendono anche le bombe nucleari per gli aerei di stazza in Spagna ( il governo spagnolo non consente lo schieramento di armi nucleari nel suo territorio) e per eventuali rinforzi provenienti dagli Stati Uniti.

Gli aerei F-104 abilitati a portare armi nucleari (in corso di sostituzione con i Tornado) di Rimini e Ghedi-Torre sono dotate di bombe nucleari americane e dipendono da appositi stormi: il 7401st e il 7402nd Munitions Support Squadron (MUNSS). Quattro aerei italiani si trovano in stato di allerta permanente a Ghedi e Rimini, mentre le restanti bombe nucleari si trovano affidate alla custodia dei MUNSS. A Ghedi sono in servizio aerei Tornado in grado di trasportare armi nucleari . Da queste località è possibile colpire obiettivi situati all'interno dell'Unione Sovietica.

L'Italia sta anche assumendo il nuovo ruolo di base per i GLCM, i missili Cruise basati a terra, temporaneamente schierati a Sigonella in attesa del completamento della base di Comiso. Questi missili dotati di testata nucleare, con la loro gittata di 4500 Km e potenza esplosiva di 150 chiloton, dischiudono alla NATO nuove possibilità in termini di obiettivi colpibili e capacità offensive. Assieme agli aerei americani di Aviano, e ai nuovi aerei Tornado di Ghedi, i missili Cruise, per la prima volta dallo schieramento di missili Jupiter a Gioia del Colle nei primi anni '60, consentono di minacciare, dall'Italia, obiettivi situati direttamente all'interno dell'Unione Sovietica.

I missili Cruise non sono le prime armi nucleari situate in Sicilia. A Sigonella sono immagazzinate delle bombe nucleari antisommergibile destinate agli aerei di pattugliamento antisommergibili statunitensi Orion P-3 e agli italiani Atlantic che decollano rispettivamente da Sigonella e da Catania. Una delle principali unità d'appoggio di Sigonella, il Fleet Logistic Support Squadron 24th (VR-24), è incaricato del trasporto dei rifornimenti, ivi comprese le armi nucleari, alle navi della 6th Flotta che si trovano nel Mediterraneo.

Altre armi nucleari navali americane sono immagazzinate e tenute in efficienza a La Maddalena, base portuale della nave appoggio che effettua la manutenzione e la riparazione dei sommergibili nucleari da caccia statunitensi che operano nel Mediterraneo. Parecchi di questi sommergibili "Hunter-Killer" (anti unità d'attacco) sono dotati di razzi nucleari antisommergibili SUBROC. Mentre la 6th Fleet dispone di proprie scorte di armi nucleari a bordo di diversi tipi di navi, una scorta di testate destinate alla flotta si trova anche a bordo delle navi rifornimento e delle portaerei che fanno scalo a Gaeta e a Napoli e nei depositi di Sigonella e la Maddalena. Le armi nucleari della 6th Fleet comprendono armi antisommergibili e antiaerei, nonché le bombe destinate agli aerei d'attacco della Marina.

Nel Mediterraneo si trovano anche delle armi nucleari della categoria cosiddetta "strategica": i missili Poseidon in dotazione ai sommergibili lanciamissili balistici statunitensi. Almeno due di questi sommergibili a propulsione nucleare operano regolarmente nel Mediterraneo.

Nell'Atlantico del nord e nel Mediterraneo esistono quattrocento testate Poseidon a disposizione della NATO per sferrare eventuali attacchi. I missili balistici americani lanciati da sommergibili operanti nel Mediterraneo sono in grado di raggiungere l'Unione Sovietica in meno di 15 minuti.

La difesa dell'Italia settentrionale

Le forze armate di stanza nell'Italia settentrionale forniscono l'infrastruttura necessaria allo schieramento sul territorio italiano di forze capaci di difendere le frontiere settentrionali della penisola contro eventuali attacchi da parte del Patto di Varsavia. Il comando americano affidato alla Southern European Task Force (SETAF) e col quartier generale a Vicenza, è responsabile del "comando e controllo delle operazioni generali e dirette di appoggio, manutenzione e rifornimento di missili e munizioni per le forze USA e per le forze alleate dello scacchiere di competenza della SETAF (Italia, Grecia e Turchia), nonché per il 4th/325th Airborne Combat Team al servizio della forza mobile Comando Alleato dell'Europa (ACE)". Alla difesa diretta, alle operazioni della Forza Mobile e agli schieramenti unilaterali americani sono riservate sia armi di tipo convenzionale che nucleare.

L'esercito USA dispone di due basi principali nell'Italia settentrionale: la caserma Ederle di Vicenza e il Camp Darby di Livorno. Ederle è il quartier generale della SETAF, del 5th Support Command e del 559th Field Artillery Group, che è incaricato della manutenzione e della messa in opera delle armi nucleari, nonché del supporto nucleare all'esercito italiano. Camp Darby è sede dell'8th Support Group e costituisce il principale centro logistico statunitense in Italia. Il Principale deposito di armi nucleari di cui l'esercito americano dispone in Italia è quello di Longare nei pressi di Vicenza, noto come "site Pluto".

Le forze dell'esercito americano di stanza in Italia servono da supporto per un eventuale schieramento rapido in caso di interventi estemporanei in zone esterne alla sfera di diretta competenza della NATO. Il 4th/325th Battalion, recentemente posto alle dipendenze della 82nd Airborn Division, oltre a dipendere dalla forza mobile dell'ACE, che con ogni probabilità lo schiererebbe in Grecia e in Turchia allo scopo di rinforzare i punti deboli dei "fianchi", è anche una unità di intervento propria degli Stati Uniti. Come facente parte della 82nd Division, il 4th/325th Battalion è destinato ad interventi in caso di crisi al di fuori della zona di giurisdizione della NATO e potrebbe costituire l'elemento di punta per un operazione militare americana nell'Africa settentrionale o nel Medio Oriente. Sono previsti rinforzi da parte delle unità della 82nd Division qualora il 4th/325th Battalion venisse usato nella al di fuori della zona di competenza della NATO.

L'Aeronautica militare statunitense operante in Italia si articola su due organizzazioni: la Fifth Allied Tactical Air Force della NATO (5th ATAF) e il 40th Tactical Group americano della base aerea di Aviano. Aviano, che dista solo una sessantina di chilometri dalla frontiera jugoslava, è sede degli aerei rotazionali schierati dalla 16th Air Force di Saragozza in Spagna o dalle basi degli Stati Uniti. Normalmente ad Aviano sono presenti almeno 18 caccia Phantom F-4 abilitati a portare armi nucleari. Circa quattro di questi aerei sono tenuti in stato permanente di allerta (QRA, Quick Reaction Alert) con le loro bombe nucleari a bordo, pronti al decollo immediato per colpire gli obiettivi delle zone interne dell'Unione Sovietica indicati nel piano generale di attacco della NATO.

Gli aerei italiani dotati di armi nucleari che si trovano presso le basi aeree di Ghedi-Torre e di Rimini portano anch'essi bombe nucleari americane. La custodia, il deposito e la manutenzione delle bombe delle due basi italiane sono affidate ad unità statunitensi. Ambedue le basi tengono in stato permanente di allerta dei caccia (Tornado a Ghedi e Starfighters a Rimini) con bombe nucleari a bordo, pronti al decollo immediato. Lo stormo di Ghedi, con i nuovi aerei Tornado è in gradi di colpire obiettivi posti all'interno dell'Unione Sovietica.

Inoltre almeno tre basi aeree italiane sono destinate ad azioni di rinforzo rapido degli aerei statunitensi in caso di conflitto: Ghedi-Torre, Gioia del Colle e Udine. Entro i primi 10 giorni di conflitto con l'Unione Sovietica, l'Aeronautica Militare statunitense prevede lo schieramento in Europa di 60 stormi di caccia (1440 aerei). Queste basi, note come "Collocated Operating Bases" (COB) riceveranno le unità americane destinate ad operare a fianco delle unità italiane delle basi stesse. Molte di queste COB potranno ricevere aerei dotati di armi nucleari, nonché armi nucleari provenienti dagli Stati Uniti o da Aviano. Presso queste basi si stanno approntando le infrastrutture minime indispensabili per poter ricevere aerei americani in caso di crisi.

Raccolta di informazioni

Le forze armate americane in Italia svolgono svariati compiti di raccolta di informazioni. La più importante base per la raccolta di informazioni in Italia è San Vito dei Normanni, che funge da stazione di monitoraggio elettronico delle comunicazioni per l'Aeronautica e la Marina (SIGINT). Fra le antenne installate a San Vito spicca la gigantesca radio gonometrica ad alta frequenza AN/FLR-9 "Elephant cage", il cui funzionamento è affidato alla Naval Security Group Activity. Questa antenna è in grado di tenere sotto costante controllo e di localizzare le comunicazioni militari sovietiche da e verso il bacino del Mediterraneo, assistendo la Marina americana nell'opera di sorveglianza degli schieramenti navali sovietici, ivi compresi quelli di sommergibili. San Vito serve anche da base per il 6917th Electronic Security Group, la cui consistenza è stata aumentata a partire dal 1980. Lo stormo, che appartiene all'Aeronautica, intercetta diversi tipi di comunicazioni militari del Patto di Varsavia e prepara le for

ze militari della SETAF alla guerra elettronica col Patto di Varsavia. San Vito ospita pure una speciale apparecchiatura fotografica che viene impiegata per localizzare e registrare tutti i satelliti orbitanti nel cieli soprastante. L'apparato fotografico Baker-Nunn fa parte della rete di localizzazione spaziale dell'US Space Command ed entro il 1986 sarà sostituito da un'apparecchiatura fotografica più moderna.

La posizione dell'Italia in mezzo al Mediterraneo ne fa il sito ideale per le operazioni di sorveglianza marittima. I sommergibili da caccia statunitensi in pattugliamento controllano costantemente gli schieramenti navali sovietici e raccolgono informazioni sui movimenti di singole navi sovietiche. Non vi è praticamente nave che non sia dotata di apparecchiature di monitoraggio elettronico per l'intercettazione delle comunicazioni e dei segnali radar. Gli aerei americani ed italiani in pattugliamento marittimo, rispettivamente del tipo Orion P-C3 e Breguet Atlantic, effettuano missioni di ricognizione e sorveglianza su tutte le navi di superficie e le pattuglie antisommergibili sovietiche nel Mediterraneo. Entrambi i modelli di aereo sono dotati di svariati dispositivi di localizzazione dei sommergibili avversari, ivi compreso il lancio di boe acustiche sottomarine che sono in grado di localizzare con esattezza i sommergibili.

Tutte le informazioni raccolte nel Mediterraneo per conto della Marina o della NATO vengono elaborate dai servizi informazioni navali di San Vito, Sigonella e Napoli.

Un tipo di informazioni raccolti dalla NATO è Quello connesso con la difesa aerea. A San Vito l'Aeronautica controlla costantemente le comunicazioni degli aerei sospetti, potenzialmente ostili, mentre la NATO dispone di un sistema radar per la difesa aerea. Questi radar fanno parte della rete NADGE (NATO Air Difence Grund Enviroment) che si estende dalla Norvegia settentrionale alla Turchia orientale. In Italia esistono 10 sedi NADGE, dislocate lungo le zone costiere e di frontiera rivolte verso l'Europa orientale.

Comando, controllo e comunicazioni

Fin dal momento in cui fu costituita la NATO, le infrastrutture destinate a una guerra convenzionale di lunga durata sono state costantemente adeguate alle diverse esigenze, prima della dottrina della rappresaglia massiccia, ora di quella della risposta flessibile. L'esempio più significativo è dato dalle grandi reti di telecomunicazione create dagli Stati Uniti e dalla NATO in tempo di pace. L'esercito ha la responsabilità del settore italiano del Sistema americano di telecomunicazioni per la difesa, ma in aggiunta a questo sia la Marina che l'Aeronautica dispongono di proprie reti di telecomunicazione per le loro missioni particolari. Le telecomunicazioni dell'esercito sono gestite dal 509th Signal Battalion di Camp Darby. Il 509th Battalion dispone di tre Compagnie: la 54th, la 56th, e la 59th. La 54th Signal Company è di stanza alla caserma Ederle di Vicenza e provvede alle telecomunicazioni della SETAF e allo stesso tempo gestisce le reti speciali per l'autorizzazione all'uso delle armi nucleari, reti c

he penetrano fino all'interno dell'Italia (le cosiddette "reti cimitero") e l'European Command Control Console System (ECCCS).La 54th Signal Company gestisce inoltre un terminale mobile per comunicazioni via satellite montato su furgone. Sia la 56th che la 59th Signal Company si trovano a Coltano, la principale base di telecomunicazioni dell'Esercito in Italia. La stazione di telecomunicazione a diffusione troposferica di Coltano collega l'Italia con la Grecia, la Turchia e la Germania. A Coltano l'esercito USA gestisce tre sistemi di telecomunicazioni: a microonde per i collegamenti con le reti americana, italiana e NATO, a diffusione troposferica per le telecomunicazioni a lunga distanza e il terminale principale dell'ECCCS per le comunicazioni relative alle armi nucleari. Coltano serve anche da collegamento con il tronco europeo di telecomunicazioni digitali della NATO (DEB) gestito dall'esercito. Il 509th Signal Battalion gestisce 14 basi di telecomunicazioni dislocate su tutto il territorio italiano.

Centro delle telecomunicazioni della Marina è Napoli. Gli impianti centrali di comunicazione marittima del bacino del mediterraneo, la Naval Communications Area Master Station (NAVCAMS-MED) si trovano a Napoli e il centro di comunicazione ha sede a Bagnoli. La NAVCAMS-MED gestisce un terminale a terra del sistema di telecomunicazioni navali via satellite con la flotta, il"Broadcast Control Autority (BCA)" per il comando e il controllo delle forze sottomarine di attacco e dotate di missili balistici nel Mediterraneo. La NAVCAMS-MED gestisce anche i terminali di telecomunicazioni via satellite presso la stazione ricevente NATO di Lago di Patria, nonché gli impianti paralleli di Agnano, Capodichino, Monte Camaldoli e Cigonella.

I sistemi di telecomunicazioni dell'Aeronautica in Italia dipendono dall'Aire Force Communications Command (AFCC), 2187th Communications Group che ha sede ad Aviano. Il 2187th Group è formato da dodici unità, tra cui due squadriglie, il 2181th e il 2113th Squadrons, e otto basi operative o distaccamenti. Il 2181th Squadron gestisce la grande centrale telefonica (AUTOVON) di Aviano, mentre il 2113th gestisce le comunicazioni e i trasmettitori della stazione aerea di San Vito dei Normanni e di altre due località. Distaccamenti per le telecomunicazioni ad Aviano, Ghedi e Rimini sono di sostegno al sistema delle armi nucleari. I distaccamenti forniscono anche supporto al sistema di comando e controllo dell'USAFE "Creek Cruiser" con impianti a monte Limbara, Monte Corna e Monte Nardello e ripetitori a microonde a Cima Gallina, Monte Paganella e Monte Venda (gli ultimi due completamente automatici e privi di personale).

Tirando le somme, L'Italia si presta allo schieramento nel suo territorio di qualcosa come 576 armi nucleari, senza contare quelle assegnate alla Sesta Flotta o installate sui sommergibili balistici che navigano nel Mediterraneo. L'Italia è quindi li secondo paese dopo la Germania Federale in quanto a numero di armi nucleari USA "ospitate". Peraltro la gamma di missioni affidate alle armi nucleari dell'Italia e del bacino del Mediterraneo è molto più vasta di quella delle armi nucleari dell'Europa centrale grazie alla posizione geografica della penisola nel "fianco" meridionale dell'Europa e in mezzo al Mediterraneo. Le forze nucleari statunitensi presenti in Italia e nel Mediterraneo assicurano all'Italia il ruolo di grande teatro delle operazioni in caso di conflitto nucleare.

Via via che gli Stati Uniti e NATO hanno spostato la loro attenzione sul Medio Oriente e sui fianchi meridionale e settentrionale dell'URSS, il ruolo delle forze armate presenti in Italia si è andati sempre più modificando. La pretesa che lo schieramento dei missili Cruise in Sicilia abbia come scopo l'attacco del Medio Oriente e la minaccia della Libia è allo stato attuale delle cose difficilmente sostenibile. Peraltro, proprio come le forze attualmente presenti in Italia potrebbero essere rivolte verso il fronte centrale o verso i fianchi a seconda della politica del momento, così i missili Cruise (per via della loro posizione geografica) potrebbero diventare le armi nucleari principali in una guerra contro l'Unione Sovietica che si svolgesse fuori dall'Europa.

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Personale dipendente delle Forze USA in Italia (1983)

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Categoria Esercito Aeronautica Marina Marines OSD/JCS Totale

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Servizio att. 4.310 4.548 4.319 253 0 13.430

Civili np np np np 78 1.082

Familiari 4.363 5.019 5.020 110 8 14.520

Totale USA 29.032

Personale

italiano np np np np 102 2.741

Totale dipendenti in italia: 31.773

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SEDI DI ATTIVITA' MILITARE USA E NATO IN ITALIA

Abano: funzione ignota, probabilmente sede di abitazioni per il personale militare USA e loro famiglie.

Affi: Centro sotterraneo operazioni aeree NATO per la Fifth Allied Tactical Force.

Agnano, Napoli: Centro di telecomunicazioni navali.

Andora: radar per la difesa aerea, probabilmente collegato alla rete NADGE della NATO.

Asiago: zona di addestramento usata dalle unità dell'Esercito di stanza a Vicenza per l'addestramento invernale.

Baia di Augusta: grande deposito di munizioni della NATO.

Augusta-Palombara: centro protetto alternativo per per operazioni belliche della Marina Italiana con componente NATO.

Avellino, Monte Vergine: base di appoggio per l'USAF a Monte Vergine.

Aviano, (base aerea di): importante base dell'Aeronautica Militare in Italia comprendente magazzini di armi nucleari. Quartier generale del 2187^ Gruppo Telecomunicazioni, sede del Tronco Europeo di Telcomunicazioni Digitali della NATO e del 40th Tactical Group che controlla gli F-4 rotazionali della 16th Air Force e delle unità USA schierate in Italia.

Bagnoli: importante base di telecomunicazioni della Marina in Italia che comprende la Stazione Centrale di zona delle Telecomunicazioni navali, centro delle telecomunicazioni per il Mediterraneo; monitor e terminal delle Telecomunicazioni via Satellite della Flotta della Marina (FLTSATCOM); terminale interfaccia della rete automatica trasmissione vocale segreta (AUTOSEVOCOM): centro delle operazioni di telecomunicazione della flotta.

Bagnoli di Sopra: vedere Conselve.

Bassano: vedere Santa Felicita.

Bologna: Stazione trasmittente del Dipartimento di Stato USA.

Boscomantico, sottopostazione, Verona: base d'appoggio di Camp Ederle, comprende il campo d'aviazione dell'Esercito.

Bovolone: base italiana per i Nike Hercules con dotazione di testate nucleari americane.

Bressanone, (stazione di): Stazione di telecomunicazioni dell'Esercito, serve da appoggio alle missioni nucleari del 28th Field Artillery Det a Sciaves e Longare (vedere).

Calambrone: già sito di ospedale militare USA.

Calvarina: vedere sotto Monte Calvarina.

Camp Darby, Livorno: deposito di munizioni e materiale dell'Esercito USA gestito dall'8th Support Group della European Task Force (SETAF); deposito munizioni dell'Aeronautica.

Camp Ederle, Vicenza: importante base dell'Esercito e quartier generale della Southern European Task Force (SETAF), 4th/325th Airborne Infantry Battallion (già 1th/509th); Stazione del Tronco di telecomunicazioni digitali della NATO (DEB).

Capodichino, Napoli: centro di telecomunicazioni navali.

Capo Carbonara: probabilmente una stazione di Monitoraggio LORAN non gestita dagli USA.

Capo Frasca: base di addestramento aereo NATO (ACMI) parallela a quella di Decimomannu (vedere) con apparecchiatura di inseguimento che copre oltre 1.800 kmq della zona di mare adiacente.

Capo Teulada, Sardegna: poligono di addestramento utilizzato dal Corpo dei Marines e da altre forze NATO per esercitazioni di tiro con munizioni cariche.

Caprera: deposito annesso alla base navale USA de La Maddalena.

Ca' Tron: base italiana per i Nike Hercules dotata di testate nucleari USA (nota anche come Montichiari).

Ceggia, (Stazione di telecomunicazioni di): base italiana per i Nike Hercules dotata di testate nucleari americane.

Ceneselli: vedere sotto Zelo.

Chioggia: base italiana per i Nike Hercules dotata di testate nucleari americane.

Ciampino: centro amministrativo dell'Aeronautica USA.

Cima Gallina: centro di telecomunicazione dell'Aeronautica, stazione del Tronco Europeo di Telecomunicazioni Digitali (DEB).

Codogne: unità dell'Esercito italiano dotata di Lance, già fornita di testate nucleari americane; attualmente non abilitata alle armi nucleari.

Coltano, (Stazione a diffusione troposferica di): importante stazione del Sistema di Telecomunicazioni della Difesa che collega l'Italia con la Grecia, la Turchia con la Germania; stazione di telecomunicazioni DEB della NATO.

Comiso: base in corso di costruzione destinata ad ospitare i missili Cruise lanciati da terra dell'Aeronautica (112 dispositivi di lancio per il 1988).

Conselve, (Stazione di telecomunicazioni di): base italiana per i Nike Hercules datata di testate nucleari americane.

Corvorado: base italiani per i Nike Hercules dotata di testate nucleari americane.

Decimomannu, (Base aerea di) Sardegna: poligono di addestramento aria-terra della NATO e stazione di telecomunicazioni dell'Aeronautica.

Dosso dei Galli: stazione di collegamento delle telecomunicazioni Ace High della NATO.

Ferrara: stazione NADGE della NATO.

Finale ligure, (Stazione di diffusione troposferica di): stazione di telecomunicazioni dell'Esercito che collega l'Italia con la Germania.

Gaeta: base portuale e di appoggio per la 6^ Flotta.

Gaiardin di Col Tambol: (nota anche come Caneva); quartier generale NATO della LANDSOUTH.

Gambarie: vedere sotto Monte Nardello.

Ghedi-Torre, (Base aerea di): base dell'Aeronautica Italiana con aerei F-104G, quattro dei quali in stato permanente di allerta con bombe nucleari a bordo; stazione di telecomunicazioni dell'Aeronautica con apparecchiatura radio ad alta frequenza; prima base a ricevere gli aerei MRCA Tornado; probabile COB.

Gioia del Colle, (Base aerea di): Collocated Operating Base (COB).

Grezzana: centro protetto della NATO per operazioni della Fifth ATAF e della LANDSOUTH.

Grosseto: Stazione NADGE della NATO.

Ischia: stazione di collegamento per telecomunicazioni Ace High della NATO.

La Maddalena, Sardegna: base di appoggio per sommergibili; gli impianti sono situati su un complesso di tre isole (vedere anche sotto Santo Stefano).

La Spezia: centro di ricerca della NATO per la guerra antisommergibili.

Lago di Patria, Napoli: stazione di telecomunicazioni navali che collega l'Italia con la Grecia; stazione ricevente con terminale del sistema di telecomunicazioni via satellite.

Lame (di Concordia): stazione NATO della NADGE; stazione di collegamento per le telecomunicazioni Ace High della NATO.

Lampedusa: stazione per la navigazione LORAN-C, gestita dalla Guardia costiera americana.

Licola, Napoli: terminale di telecomunicazioni navali.

Livorno: vedere sotto Camp Darby.

Longare, (Centro di "telecomunicazioni" di), Vicenza: principale deposito di armi nucleari dell'Esercito in Italia ("Site Pluto") che serve le forze armate americane e italiane.

Maniago: poligono di addestramento e bombardamento aria terra.

Martina Franca: centro NADGE della NATO e stazione di telecomunicazioni dell'Aeronautica, base sotterranea protetta dell'Aeronautica Italiana con componente dell'Aeronautica americana e della NATO.

Monte Calvarina, (Centro di "telecomunicazioni" di), Arzignano: base italiana per Nike Hercules con dotazione di testate nucleari americane.

Monte Camaldoli: stazione di telecomunicazioni a microonde della NATO.

Monte Cavo: stazione di collegamento per le telecomunicazioni Ace High della NATO, centro sotterraneo operazioni aeree NATO/italiano in regime di affidamento.

Monte Cimone: stazione di telecomunicazioni dell'Aeronautica, stazione DEB della NATO.

Monte Corna: stazione di telecomunicazione dell'Aeronautica, stazione DEB della NATO.

Monte Giogo: stazione di collegamento per telecomunicazioni Ace High della NATO.

Monte Grappa: funzione ignota.

Monte Iacotendente: base NADGE della NATO.

Monte Lauro: stazione di collocamento per telecomunicazioni Ace High della NATO.

Monte Limbara: stazione di telecomunicazioni dell'Aeronautica.

Monte Massico: stazione di telecomunicazioni americana (ripetizione radio).

Monte Nardello: stazione di telecomunicazioni dell'Aeronautica (nota anche come Gambarie).

Monte Paganella: stazione di telecomunicazioni dell'Aeronautica, automatica senza personale, stazione DEB della NATO.

Monte Romano: poligono di addestramento utilizzato dall'Esercito USA e dal Corpo dei Marines per esercitazioni con munizioni cariche.

Monte Scinuz: base NADGE della NATO.

Monte Serra: principale ripetitore di telecomunicazioni del sistema DEB della NATO.

Monte Teregrafo: stazione del Sistema di Telecomunicazioni della difesa USA.

Monte Tolfa: stazione di collegamento per le telecomunicazioni Ace High della NATO.

Monte Torara: funzione ignota.

Monte Venda: base NADGE della NATO, stazione di telecomunicazioni dell'Aeronautica, stazione Ace High a DEB della NATO, e centro sotterraneo protetto dell'Aeronautica Italiana, con componente NATO e Aeronautica USA.

Monte Vergine: stazione principale di telecomunicazioni dell'Aeronautica USA in Italia; comprendete la centrale telefonica AUTOVON e in impianto di collegamento Ace High della NATO.

Monte Vultura: impianto di collegamento per le telecomunicazioni Ace High della NATO.

Montichiari: (noto anche come Ca'Tron, vedere) Base per Nike Hercules.

Mortara: base NADGE della NATO.

Napoli: Quartier generale e centro di appoggio delle forze navali NATO e USA, sede del Comando Supremo della Marina USA per l'Europa (CINCUNSNAVEUR) e Stazione Centrale per la zona del Mediterraneo delle telecomunicazioni navali (NAVCAMS MED) con terminali di telecomunicazioni via satellite.

Novara: funzione ignota, probabilmente sede di abitazioni per il personale e le loro famiglie.

Oderzo, (Centro di "telecomunicazioni" di): unità italiana dotata di Lance e fornita di testate nucleari americane.

Otranto: base NADGE della NATO.

Paganella: vedere sotto Monte Paganella.

Pescara: stazione radar, probabilmente collegata al sistema NADGE della NATO.

Piacenza: funzione ignota.

Pian de Termine: terminale a terra delle telecomunicazioni NATO via satellite.

Pietra Piccata: impianto di telecomunicazioni Ace High della NATO

Pisa: (Deposito munizioni di): deposito di munizioni di tipo convenzionale dell'Esercito.

Pisa, Campo d'aviazione di San Giusto: Campo d'aviazione di servizio per Camp Darby (vedere).

Poggio Renatico: stazione radar italiana, probabilmente collegata col Sistema NADGE della NATO.

Pordenone: (vedere Base Aerea di Aviano).

Portogruaro: Quartier generale italiano per i missili Lance, con collegamento USA per quanto attiene l'appoggio delle testate nucleari; precedentemente era sede di distaccamento USA.

Potenza Picena: Stazione NADGE della NATO.

Reggio: vedere sotto Monte Nardello.

Rimini, (Base Aerea di): base dell'Aeronautica italiana con aerei F-104G, quattro in stato di allerta permanente, forniti di bombe nucleari americane.

Riversite, (Deposito munizioni di), Vicenza: deposito munizioni dell'Esercito e centri base di caricamento.

Roma: Defence College della NATO.

Ronca: vedere sotto Monte Calvarina.

San Giovanni in Monte: non meglio identificato deposito di munizioni della NATO.

San Giuliano: probabile stazione di telecomunicazioni dell'Esercito.

San Gottardo: impianto ripetitore di radiocomunicazioni USA.

San Vito dei Normanni: stazione raccolta di informazioni dell'Aeronautica e della Marina, con antenna AN/FLR9 a gabbione e impianto di inseguimento satelliti con apparato fotografico "Baker-Nunn".

Santa Felicita, Bassano: zona di addestramento usata dall'Esercito.

Santa Rosa (Roma): importante centro protetto della Marina italiana per operazioni belliche probabilmente con componente NATO.

Santo Stefano: fa parte del complesso della Marina USA de la Maddalena (vedere), base portuale della nave appoggio dei sommergibili USA Orion e deposito delle armi ASW.

Savona: impianto ripetitore per le telecomunicazioni dell'Esercito.

Sellia Marina: stazione per la navigazione LORAN-C gestita dalla Guardia Costiera USA.

Sigonella: importante base di pattigliamento aereo per la guerra antisommergibile della Marina e base per portaerei e di appoggio alla flotta; base intermedia per lo schieramento dei missili Cruise lanciati da terra.

Simeri Chichi: probabile trasmettitore LORAN per la navigazione (non gestitio da personale USA).

Taranto: deposito NATO.

Tavolara: trasmettitore VLF (frequenza molto bassa) della NATO usato dai sommergibili USA e NATO.

Tirrenia, (centro ricreativo di), Pisa.

Tormeno: deposito munizioni nucleari NATO.

Toscana (centro ricreativo della toscana), Pisa.

Tombolo: deposito munizioni dell'Esercito, dipendenza di Camp Darby.

Trapani: base prevista per lo schieramento degli AWACS della NATO.

Udine (Base aerea di): base avanzata della 16th Air Force americana, COB.

Verona (vedere anche sotto Boscomantico): quartier generale NATO; base del gruppo di artiglieria pesante italiana da 203 mm (attualmente non abilitato per le armi nucleari).

Viareggio: funzione ignota, probabilmente sito di abitazioni per il personale militare USA e le loro famiglie.

Vicenza (vedere anche Camp Ederle e Riversite, deposito munizioni di): sede di abitazione delle famiglie dei militari Esercito.

Zelo: unità italiana dotata di Nike Hercules fornita di testate nucleari americane.

Fonti: Opuscolo USAREUR 405/45, 23 sett. 1977; Elenco delle unità in servizio effettivo, AFCC, FY 4/82, data di compilaz. 27/09/82; US Army, Inventario degli immobili dell'Esercito fuori degli USA, 30/09/81; UR 55-5, maggio 1982; AFCC European Comm. Div. Regs. 23-2, 23-8, 23-34; NATVEL-COMINST 5450.220, data di compilaz. 26/09/79; "Quello che i Russu già sanno e gli italiani non devono sapere" IRDISP, agosto 1983; Materiale compilato da Owen Wilkes sul progetto Foreign Military Presence presso l'Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma (SIPRI).

Le armi nucleari in Italia (Nota dell'Irdisp)

Nella loro analisi della consistenza delle forze statunitensi in Italia, Alkin e Fieldhouse forniscono alcune cifre sul numero di testate e bombe nucleari esistenti in Italia che differiscono sensibilmente dalle stime fatte nella prima edizione di Questo volumetto.

In questo campo è ovviamente impossibile riuscire a dare elementi di informazione certi e documentati.

Alcune informaziono più recenti, in particolare una tabella pubblicata dal "New York Times" del 15 Novembre 1983 ci consentono ora di fare una stima più aggiornata, e riteniamo sostanzialmente corretta, della consistenza dell'arsenale nucleare tattico custodito nei depositi italiani. E'una stima che differisce sia da quella precedentemente da noi fornita, sia da quella di Arkin e Fieldhouse.

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L'arsenale nucleare americano a breve e medio raggio (1983)

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FORZE USA Forze USA Forze Pacifico Totale

TERRESTRI in Europa NATO

---------------------------------------------------------------

Bombe per aereo 1.210 1.415 320 135 3.080

Missili Pershing I 195 100 295

Proiettili 203 mm 200 505 430 65 1.200

Proiettili 155 mm 160 595 140 30 925

Missili Lance 210 325 370 905

Missili Honest John 100 200 300

Missili Nike Hercules 55 300 390 745

Mine atomiche 215 370 20 605

---------------------------------------------------------------

FORZE USA In mare in Europa Pacifico Totale

---------------------------------------------------------------

Bombe per aereo 720 720

Bombe di profondità 560 45 190 100 895

Missili Terrier 155 135 290

Missili Asroc 225 350 575

Missili Subroc 110 175 285

----------------------------------------------------------------

Totale Europa 5.845 Totale globale 10.820

La tabella soprariportata è stata compilata dal giornale newyorchese sulla base dei dati segreti trasmessi dal Dipartimento della difesa di Washington al Congresso. Li trascriviamo integralmente per un indubbio interesse di questa che è senz'altro la prima informazione "ufficiale" sulla composizione e consistenza dell'arsenale nucleare statunitense a breve e medio raggio.

Questi dati rivelano inoltre alcune cose piuttosto interessanti.

La prima. Le armi per aereo sono molto più nunerose di quanto non fosse stato ritenuto prima sinora e rappresentano circa un terzo del totale dell'arsenale nucleare non strategico. In altri termini ciò significa che la capacità offensiva di teatro o eurostrategica è molto più sviluppata di quanto non sia stato sinora ammesso, specialmente durante il recente dibattito sui missili "Cruise" e "Pershing".

La seconda. Le testate per i missili "Pershing 1a" statunutensi e tedeschi (i primi sono in via di sostituzione con i "Pershing 2") sono di più di quante non siano le rampe di lancio disponibili, e cioé 195 testate per gli americani e 100 per i tedeschi, rispetto alle 108 rampe e 72 rampe rispettivamente possedute. Questo significa che si prevede una possibilità di ricarica per le rampe "Pershing" che finora non era mai stata ammessa o confermata. Analogamente, questa capacità di ricarica sarà estesa anche ai "Pershing 2" di cui è noto che sono state ordinate ben 348 unità.

La terza. Le testate per i missili "Lance" sono complessivamente 695 in Europa, a cui devono essere aggiunte le circa 200 esistenti negli arsenali USA e le 300 testate degli "Honest John" che sono in via di sostituzione con i "Lance". Si tratta dunque di un complesso di 1.200 testate con una potenza compresa tra i 10 e i 100 kiloton, e sono molte di più di quanto non fosse finora stimato. Considerando che, al contrario, il numero di granate da 203 e 155mm è inferiore alle stime finora accreditate, ciò significa che la capacità distruttiva delle armi nucleari tattiche della NATO in Europa è molte volte più grande di quanto si credesse.

Per quanto riguarda la quantità delle armi effettivamente presenti in Italia, il discorso evidentemente è complesso ed una valutazione corretta si può fare soltanto con una analisi meticolosa delle poche fonti pubbliche esistenti e con la valutazione delle probabili esigenze operative in relazione ai vettori nucleari o potenzialmente nucleari esistenti in un determinato teatro d'operazioni.

Quanto alla quantità globale, Arkin e Fieldhouse parlano di 576 testate nucleari, contro le oltre 1.100 della nostra valutazione contenuta nella prima edizione di questo libro e che grosso modo coincide con la cifra di "circa 100 testate" che è sempre stata accreditata come la più realistica da tutte le fonti italiane. Tra le altre citiamo il gen. Pasti, che negli anni Sessanta fu uno dei responsabili della politica nucleare della NATO, e che ha più volte affermato essere oltre un migliaio le armi nucleari in Italia.

LE TESTATE PER I MISSILI "LANCE": vi sono oltre 100 missili in dotazione alla 3a Brigata Missili. Di questi, almeno i 2/3 sono "certificati" per l'impiego nucleare, il che fa ammontare il fabbisogno di testate a 60 circa. E'inoltre probabile che sia immagazzinato nei depositi italiani un certo numero di testate per unità "Lance" statunitensi che potrebbero essere rischierate in Italia in caso di crisi. Nell'ipotesi di uno schieramento minimodi un battaglione, il fabbisogno in termini di testate è valutabile intorno alle 50.

I PROIETTILI DA 155 E 203 MM: qui le stime divergono in maniera forse eccessiva da quelle di Arkin e Fieldhouse che sembrano eccessivamente sottodimensionate tenendo conto che in Italia vi è, proporzionalmente, la più alta concentrazione di artiglieria di tutta la NATO. Attualmente vi sono in Italia due gruppi di artiglieria dotati di pezzi da 203mm inseriti nella 3a Brigata Missili, il 9o (nono) Gruppo di Verona e uno dei due gruppi del 27o (ventisettesimo) Reggimento di Udine, recentemente dotato del nuovo pezzo semovente M110A1. Si tratta di un totale di 26 bocche da fuoco specificatamente designate per il fuoco nucleare, a cui bisogna aggiungere almeno gli 8 gruppi di artiglieria pesante campale di supporto divisionale, dotate dei nuovi pezzi FH-70 da 155mm, per un totale di 180 armi "bivalenti", in grado cioé di eseguire sia il tiro convenzionale che quello nucleare.

Per quanto riguarda le granate da 203mm, le cifre di Arkin e Fieldhouse sembrano essere calcolate per difetto rispetto alla valutazione correntemente più accreditata (vedi in particolare un autorevole "Tactical Nuclear Weapons in Europe" del SIPRI di Stoccolma) di una dotazione oscillante tra le 2 e le 4 granate per pezzo, che dà un totale più vicino a 100 che a 40.

Per i pezzi da 155mm il discorso è più complesso, perché questi pezzi sono inquadrati in unità di artiglieria prevalentemente destinate al tiro convenzionale, e dunque appare impossibile stabilire quante di queste armi siano "designate" per un impiego nucleare. E' noto che la NATO ha recentemente deciso di rendere "bivalenti" tutti i circa 2.500 pezzi esistenti in Europa di questo calibro, ma ciò non significa che poi concretamente tutte le unità di artiglieria che ne sono dotate siano effettivamente "abilitate" a questo impiego. La decisione NATO appare tuttavia in qualche modo contraddittoria con la relativamente limitata disponibilità di granate di questo calibro esistente in Europa, almeno stando ai dati forniti dal "New York Times". Si può tuttavia ragionevolmente prevedere che circa un quarto delle testate a disposizione della NATO, cioé circa 40, sia nei depositi italiani, oltre ad un certo numero di granate per le forze USA che, se non dispongono normalmente di armi di tale calibro in Italia, prevedo

no tuttavia un loro rischieramento in caso di crisi. Si tratterebbe di circa altre 60 granate.

LE ATOMIC DEMOLITION MUNITIONS: la cifra di 22 non appare giustificata. Le unità di impiego (squadre della 62nd Engineer Company) sono 24 in grado ciascuna di mettere in poera una ADM per volta. Dunque almeno 24 ADM, che raddoppiano probabilmente perché si tratta di ordigni destinati a provocare interruzioni in aree vitali e dunque è facilmente ipotizzabile un loro impiego ripetuto. In Europa risultano esservi circa 350 di queste armi e sono sei o sette le compagnie del genio che le devono mettere in opera in Germania, Italia e Turchia. Di qui la stima probabile di 50 ADM in Italia.

LE BOMBE NUCLEARI PER AEREO: la stima fatta nella prima edizione di questo volumetto, alla luce di dati nuovi, deve essere modificata in aumento. In Italia vi sono attualmente due gruppi di aerei in grado di compiere missioni di "strike" nucleare, il 150o di Ghedi e il 102o di Rimini. Tra non molto i gruppi certificati saliranno a tre, con il passaggio del 156o di Gioia del Colle sul Tornado e saranno quattro entro il 1985 quando un ultimo gruppo Tornado, il 155o, sarà operativo dalla base di Piacenza.

Oltre agli aerei dell'AMI vanno considerati quelli dell'USAFE che possono operare sia da Aviano che dalle COBs (Collocated Operating Bases) di Ghedi e di Gioia del Colle. Si tratta di un totale di aerei che va da un minimo di cinquanta ad un massimo di oltre cento in grado di partire da aeroporti italiani per compiere missioni di bombardamento nucleare. Considerando che la Gran Bretagna ha proprie armi, e non "attinge" pertanto dal totale americano assegnato alla NATO, in Italia si può considerare che esista circa il 20% del potenziale NATO europeo, dal che ne discenderebbe una disponibilità di circa 70-80 bombe per gli aerei italiani e di circa 230-250 bombe per quelli statunitensi, per un totale complessivo di circa 300-330 armi.

BOMBE DI PROFONDITA': stando ai dati riportati dal "New York Times", e considerando che la capacità aeronavale italiana è molto ridotta, si può ritenere che non siano più di una trentina le armi di questo tipo, mentre non vi dovrebbero essere, se non occasionalmente ed in transito, altre armi, quali testate per missili Terrier, Asroc, e Subroc in quanto tali testate non sono in dotazione alla MMI e quelle della US Navy sono tutte imbarcate sulle unità di impiego.

LE TESTATE PER I MISSILI NIKE HERCULES: la cifra di 96 data da noi (contro 70 degli americani) deriva dal fatto che le 16 rampe di lancio "nucleari" sono dotate di 4 missili ciascuna.

Riassumendo, la stima "bilanciata" delle armi nucleari esistenti nei depositi italiani potrebbe essere così riassunta:

330 bombe per aereo

110 testate "Lance"

90 testate "Nike Hercules"

50 mine atomiche

100 granate da 203mm

100 granate da 155mm

30 bombe nucleari di profondità

per un totale di circa 810 testate o bombe nucleari, che in periodi di crisi o di tensione potrebbero anche raddoppiare, tenendo conto che oltre alle circa 5.800 armi di questo genere esistenti sul territorio europeo, ve ne sono circa altre 5000 immagazzinate negli USA.

LE UNITA'STATUNITENSI IN ITALIA

US ARMY

SOUTHERN EUROPEAN TASK FORCE (SETAF) VICENZA

559th Field Artillery Group, Vicenza

28th Field Artillery Warhead Support Group, Longare

11th Artillery Detachment, Verona

12th Artillery Detachment, Oderzo

69th Ordnance Conpany, Special Ammunition,

Direction Support, Longare

Air Defense Artillery Missile Warhead Support Group,

Vicenza

34th Air Defense Artillery Detachment, Team1, Conselve

34th Air Defense Artillery Detachment, Team2,

Cordovado

34th Air Defense Artillery Detachment, Team3, Ceggia

40th Air Defense Artillery Detachment, Chioggia

41st Air Defense Artillery Detachment, Bovolone

44th Air Defense Artillery Detachment, Zelo

47th Air Defense Artillery Detachment, Monte Calvarina

87th Air Defense Artillery Detachment, Montichiari

62nd Engineer Atomic Demolition Munitions Company, Vicenza

509th Signal Battalion, Camp Darby

54th Signal Company, Vicenza

56th Signal Company, Coltano

59th Signal Company, Coltano

UNITA' NON DIPENDENTI DALLA SETAF

4th Battalion, 325th Infantry (Airbrone), 82nd Airborne Division, Vicenza

8th Support Group, Camp Darby, US AIR FORCE

40th Tactical Group, Aviano AB

40th Combat Support Squadron, Aviano AB

487th Tactical Missile Wing, Comiso AB

7257th Air Base Group, San Vito AS

6917th Electronic Security Group, San Vito AS

2187th Communications Group, Aviano MB

2181st Communications Squadron, Montevergine

2113th Communications Squadron, San Vito AS

_____________________

GLCM (Ground Launched Cruise Missile) BGM-109

E' il missile in dotazione al 487th Missile Wing di stanza a Comiso AS. Ve ne sono attualmente 16 operativi, su un totale di 112 che saranno dislocati nella base siciliana entro il 1987.

Caratteristiche:

lunghezza: 5,56 metri

diametro: 52cm

apertura alare: 2,5 metri

peso di lancio: 1,200 kg.

propulsore: booster a propellente solido con motore turbofan

F107-WR-400

velocità: 0,7 mach

guida: navigazione inerziale con TERCOM (sistema di

comparazione delle caratteristiche del terreno sorvolato

con quelle immagazzinate nella memoria del calcolatore

di navigazione)

carico utile: 120 kg.

autonomia: 2.500 km (raggiunti i 3.000 km durante alcuni test)

Testata nucleare: una W84, a potenza variabile tra i 10 e i

50 kt.

Schieramento: una unità di fuoco GLCM ("flight, squadriglia) è

composta da 4 trasportatori-lanciatori (TEL), 16

missili, due veicoli controllo lancio (LCC), 16

veicoli di supporto e 69 uomini. Le unità

mobili sono anche aerotrasportabili a mezzo di

C-130 e C-141.

Precisione: circa trenta metri di CEP (Circular Error Probability).

CONSISTENZA DELLE FORZE

STATUNITENSI PER BASE

US ARMY Situazione al 30,9,'82 Situazione prossimo

quinquennio

Uff. Sold. Civ. Uff. Sold.

SETAF (Vi) 264 2.425 121 289 2.776

4th/325th (VI) 45 900

Camp Darby 500

US AIR FORCE

Aviano Air Base 128 1.677 439 127 1.857

Comiso Air Base 202 1.705

S.Vito A.Station 73 1.293 244 75 1.259

+4 +91

US NAVY

Sigonella NAS 150 1.389 550 227 1.875

+133 +685 +157 +1.105

Napoli NSA 540 1.980 749 565 2.363

La Maddalena 68 1.120 76 1.183

NSO

_________

I dati delle prime tre colonne si riferiscono alla consistenza effettiva al 30 settembre 1982 nelle varie unità o basi statunitensi in Italia, così come risultano dagli "Hearing on Military Contruction Appropriations for FY 1984 - Committee on Appropriations, House of Representatives". Le cifre aggiunte con un "+" sotto i dati di San Vito e Sigonella si riferiscono al personale cosidetto "supported". Nel caso di San Vito si tratta probabilmente del personale della US Navy addetto agli apparati di intercettazione elettronica, mentre per Sigonella le cifre si riferiscono alle unità aeree antisommergibili che vi sono dislocate a rotazione.

Le cifre delle ultime due colonne indicano la prevista consistenza nelle singole basi nei prossimi cinque anni. Come si può notare la tendenza è per un netto aumento, in particolare nelle tre basi della US Navy, con Sigonella in testa in quanto punto operativo e logistico per le forze di pronto impiego.

Per Comiso le cifre indicano la prevista consistenza a schieramento dei missili Cruise completato.

 
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