SOMMARIO: Gli impegni e le inadempienze del governo per l'adeguamento dei minimi di pensione verso livelli di effettiva sussistenza.
(NOTIZIE RADICALI N. 66, 14 marzo 1984)
"9 agosto 1983" il Presidente del Consiglio Craxi, illustrando gli indirizzi programmatici del Governo, afferma che:
L'ancoraggio del sistema previdenziale agli stati di bisogno effettivi, così come richiede interventi di contenimento, impone per converso che siano assicurate le condizioni di dignità e di solidarietà sociale ai cittadini anziani e comunque bisognosi. Accanto quindi ad una politica nazionale di sostegno ad iniziative locali in materia di terza età, sono fondamentali l'aumento graduale dei minimi verso livelli di effettiva sussistenza, ad esclusivo beneficio di coloro che non percepiscono altri redditi e successivamente la loro esatta identificazione, la tempestività delle liquidazioni e delle erogazioni, la semplificazione delle procedure e delle operazioni.
"19 dicembre 1983", nel corso della discussione della legge finanziaria, il governo, attraverso il ministro del Lavoro De Michelis, accoglie il seguente ordine del giorno:
"La Camera, premesso che l'ammontare attuale delle pensioni sociali, dei trattamenti minimi di pensione e degli assegni assistenziali non assicura ai cittadini, sprovvisti di altri redditi, un adeguato livello di protezione sociale;
considerato che appare opportuno garantire ai soggetti ultrassentacinqueni sprovvisti di altri redditi (con la esclusione di quello relativo alla casa di abitazione) una prestazione assistenziale integrativa per un adeguato livello di protezione.
impegna il governo a realizzare entro il 31 maggio una rilevazione intesa ad individuare i soggetti aventi titolo, tenuto conto anche del reddito complessivo del nucleo familiare di appartenenza, ad una prestazione idonea ad assicurare un adeguato livello di protezione e a determinare gli oneri derivanti dall'adozione di norme per l'erogazione della prestazione anzidetta.
Per tre mesi (con l'alibi dell'impegno per la trattativa sul costo del lavoro) il governo non prende neppure in esame l'ordine del giorno.
Solo a metà marzo il ministero del Lavoro e l'Inps cominciano a studiare la questione in seguito a sollecitazioni del Pr. L'Inps non dispone dei dati e delle informazioni necessarie né per quanto riguarda le 700 mila pensioni sociali, né per quanto riguarda gli otto milioni di pensionati al minimo (non è neppure in grado di individuare i titoli di più pensioni: conosce il numero delle pensioni non quello dei pensionati).
"Viene ipotizzata una rilevazione a tappeto" (con autodichiarazioni dei redditi posseduti) "per i titolari delle pensioni sociali che finora non è stata però realizzata in alcun modo".
Per i minimi di pensione si constata la possibilità di compiere solo stime molto approssimate e sostanzialmente inattendibili. Il tempo perduto rende impossibile il rispetto della scadenza fissata dall'ordine del giorno. Ma non è solo questione di tempo.
"Dall'analisi approfondita della questione emerge con chiarezza che l'individuazione dei pensionati privi di altri redditi potrà essere, a quel punto, realmente effettuata solo se sarà ancorata al varo immediato di un provvedimento legislativo che disponga l'aumento e stabilisca con il massimo rigore le condizioni e le modalità per averne diritto".
Da parte radicale vengono formulate le conseguenti soluzioni legislative improntate al criterio della separazione tra assistenza e previdenza, articolate in due fasi: una immediata per tutelare subito almeno i pensionati con le pensioni più basse (le pensioni sociali sono di 185.000 lire al mese!) e l'altra da realizzare con la legge finanziaria 1985 sulla base di una rilevazione fissata, questa volta, con la legge.
Gli oneri finanziari per il 1984 potrebbero essere contenuti in limiti per i quali più volte lo stesso ministro del Lavoro si era impegnato.
Così stando le cose, il problema, ancora una volta, è solo di volontà politica. Se essa non si manifesterà positivamente, devono essere chiare e trasparenti le gravi responsabilità assunte dal governo.