di Marco PannellaSOMMARIO: Tra i parlamentari europei del Fronte di J.M.Le Pen e quelli del Partito radicale, possibili convergenze tecniche volte a garantire anche a quei gruppi non forti numericamente servizi e prerogative essenziali, di cui beneficiano i gruppi maggiori. Impossibili invece le intese politiche.
(GIORNALE, 10 luglio 1984)
Caro direttore,
interpellato da Giancarlo Perna, ho confermato che ho rapporti di amicizia, personali e familiari, con Jean-Marie Le Pen. Ho anche espresso l'opinione che Jean-Marie Le Pen potesse essere oggettivamente interessato a che anche i radicali italiani fossero interessati ad ottenere la costituzione di un gruppo misto anche al Parlamento Europeo piuttosto che l'attuale situazione nella quale quanti non hanno la forza numerica di formare un gruppo parlamentare si trovano ad essere semplicemente dei »non-iscritti , privi di quei servizi e di quelle prerogative essenziali delle quali beneficiano i gruppi costituiti.
Ho meticolosamente spiegato questa situazione particolare del P.E., che comunque mi ha visto in passato impegnato a favore dei diritti dei non-iscritti, ed ho offerto questa mia supposizione a Gincarlo Perna, a spiegazione possibile delle voci che a Bruxelles e a Roma corrono in proposito.
Ciò detto, preciso di non ritenere possibile, grazie alla reciproca conoscenza così antica, che da parte di Jean-Marie Le Pen ci possa essere intenzione e interesse ad una qualsiasi intesa politica fra i parlamentari dei nostri due partiti.
Non dubito che Giancarlo Perna, del quale ho davvero massima stima, vorrà dare atto dell'esattezza di questa mia precisazione.