SOMMARIO: Il Consiglio federale del PR denincia la contradditorietà della circolare ministeriale che restaura i contenuti dell'abolito art. 90. Dal carcere giungono nuove lettere di protesta che denunciano il pericolo di rottura di quell'equilibrio e della cultura nonviolenta tanto faticosamente raggiunta in questi anni. Perciò invita il ministro Martinazzoli a revocare queste disposizioni in contrasto con le dichiarate intenzioni.

(NOTIZIE RADICALI N. 74, 10 maggio 1984)

Il Consiglio federale ha approvato all'unanimità il seguente ordine del giorno presentato da Vesce e Tortora: "Il Consiglio federale del Partito radicale, che aveva accolto come atto concreto di distensione la decisione del ministro di Grazia e Giustizia di non prorogare per l'ennesima volta nelle carceri l'art. 90, denuncia l'insensata contraddittorietà della circolare ministeriale emessa proprio all'indomani della tanto conclamata "revoca". Questa circolare riduce il pacco famiglia settimanale per i detenuti al ridicolo peso di 3 chilogrammi, limita la socialità fra detenuti, e abolisce di fatto la possibilità dei colloqui straordinari. In questo modo la norma medievale dell'art. 90, uscita dalla porta, rientra dalle grate del carcere. Proprio dal carcere, intanto, giungono nuove e allarmate lettere che, oltre a protestare contro le nuove restrizioni, denunciano il pericolo della rottura di quell'equilibrio e di quella cultura del confronto nonviolento tanto faticosamente realizzato nel carcere in questi l

unghi anni di emergenza. Il Consiglio federale si unisce a queste legittime proteste, le indica all'attenzione dell'opinione pubblica, e invita il ministro Martinazzoli a revocare queste disposizioni, tanto limitative e crudeli da risultare insultanti e in clamoroso contrasto con le dichiarate intenzioni di voler finalmente lasciare al passato gli anni bui dell'emergenza".