di Maurizio TurcoSOMMARIO: Informazioni sulla campagna del PR per la raccolta delle firme per i cinque referendum sulla giustizia e la caccia.
(Notizie Radicali n· 89 del 17 aprile 1986)
Il conto alla rovescia è cominciato per i referendum e per le decisioni congressuali del Partito radicale.
Il »veicolo referendum può essere oggi il più forte ed appropriato strumento per proporre una soluzione visibile e vivibile a ciò che i più hanno vissuto come una vaga nebulosa. Mi riferisco alla risoluzione, alla nostra analisi sulla mancanza di democrazia che oggi va verificata sul campo di battaglia più consono: il diritto a deliberare da parte del cittadino. Deliberare di dare corpo al Partito radicale per affermare il »diritto alla vita e la vita del diritto , è una condizione da porre forte ai cittadini, agli amici liberali e ai compagni socialisti che, oggi, troviamo con noi a compiere un atto che può costituire l'unica evoluzione in un paese corroso dall'ingiustizia dilagante.
Ecco perché in questi giorni, dopo il duro lavoro preparatorio di questa campagna referendaria, è ancor più necessario operare affinché i punti di riferimento, i tavoli radicali e con essi le iscrizioni e i contributi affluiscano a via di Torre Argentina.
Chi ha coordinato il lavoro da Roma, chi si è attivato in sede locale, sa che non un minuto può essere derogato ad altro che all'affermazione della democrazia e del diritto nel nostro paese. Ovvero a recepirne senza ambiguità o forzose necessità, la mancanza. Come sempre nella nostra storia, abbiamo scommesso contro l'indifferenza nostra e degli altri. Oggi ancora più di ieri dobbiamo scontrarci con un sistema sclerotizzato che riesce a reggersi sulle impunità.
A via del Vantaggio, sede del Comitato nazionale per i referendum, riusciamo a reggere grazie a coloro che ora dopo ora preannunciano la costituzione di nuovi comitati, il prendere corpo di nuove responsabilità, lavorando insieme -a Roma come in qualunque altro luogo- affinché con i tavoli radicali si costituisca la nuova speranza, si costruisca la vera giustizia. E, come spesso ci accade, e più che mai in queste occasioni, l'orologio è un'invenzione quasi inutile poiché le nostre giornate sono scandite da ore e da tempi radicali. Ma siamo felici che le lancette segnino mezzanotte o l'una e che il tempo ci sorprenda ancora al lavoro, perché sappiamo troppo bene che ogni minuto è essenziale... Anche a voi, compagni, buon lavoro!