Pannella spiega la decisione dei radicalidi Marco Pannella
SOMMARIO: Gli ergastolani Giuseppe Piromalli e Vincenzo Andraus, responsabili di numerosi feroci assassinii, si sono iscritti al Partito Radicale. E' scandalo nella stampa. Per i benpensanti di regime l'assassino deve restare tale e non può invece riconoscere la forza della nonviolenza, manifestare il suo rispetto e solidarietà con il partito del diritto e della nonviolenza.
(CORRIERE DELLA SERA, 4 settembre 1986)
I miei compagni pensavano forse di poter dare l'annuncio che, per garantire alla democrazia italiana (tutta futura o lontano ricordo) il "sale" del Partito radicale, gran parte del Gotha intellettuale del Paese aveva deciso di prenderne la tessera. Magari questo accadrà. Intanto - però - la "tessera" l'han presa "il padrino" Giuseppe Piromalli ed il pluriassassino Vincenzo Andraus, che in tal modo diventano - certamente e ne sono ben felice - miei e nostri compagni di lotta, quanto meno per i sessanta giorni che ci separano dal "nuovo anno radicale", se ci sarà.
La notizia - riconosciamolo - c'è: ad accorrere per "dar corpo, voce e mano" al Partito della non violenza, dello stato di diritto, della democrazia politica, ad accorrere per salvarlo, fra i primissimi, sono due ergastolani cui la giustizia ha addebitato, per ora, una mezza dozzina di omicidi a testa.
Non ho necessità di chiedermi perchè mai lo facciano, visto che noi abbiamo chiesto a tutti i cittadini italiani di farlo, e quindi anche a loro. Se mai il mio e nostro problema è di capire perchè mai gli altri non lo facciano e non l'abbiano fatto fin qui!
Posso però immaginare che il "padrino" Piromalli, capo di una famiglia che ha esercitato molto potere nella sua regione, condividendo con la classe politica, trovandosi ora a oltre sessant'anni chiuso, probabilmente per sempre, in galera e conoscendo meglio dei più la serietà, l'onestà, il rigore, la capacità dei radicali e anche l'efficacia della loro non violenza, avendo oggi più che mai anche lui bisogno di giustizia e di "giusti", sia lieto, potendolo, di dare una mano a costoro, che gliela chiedono. Posso immaginare anche che Vincenzo Andraus, come altri violenti "politici" e non solo "comuni", voglia rendere omaggio, testimoniare rispetto e amicizia per chi con il passare degli anni sa dimostrare quanto la non violenza sia conveniente, sia più forte, più bella e praticabile, e quanto il rispetto delle leggi, delle regole - se davvero fosse possibile - possa valere la pena di crederci, e di praticarlo...
Comunque potevamo lecitamente sperare che, fino a prova del contrario, il gesto di Piromalli e di Andraus fosse assunto come esemplare, come un esempio da seguire anche da parte dei cittadini "perbene", dei farisei, dei pubblicani.
Invece, apriti cielo! E' di nuovo scandalo. Ma che colpa abbiamo noi se "Radio Italia" a "telefono aperto", con decine di migliaia di telefonate, lincia Enzo Tortora, Giovanni Negri, Marco Pannella, ne fa polpette e ci vuole mandare in fumo da olocausto, mentre "Radio carcere", con la voce in questo caso di Piromalli e di Andraus, vuole che il Partito radicale viva e cresca con la sua battaglia "per il diritto alla vita e la vita del diritto"?
E cosa volete aspettarvi - a parte la storia cristiana delle redenzioni, quella laica del giudicare attraverso le opere - dai "criminali" in carcere? Che assassinio, onde per vostra tranquillità confermarvi che loro sono belve e voi persone?
Avete condannato a morte, o tollerato la messa a morte del Partito radicale, da anni e per anni. Comprendiamo che appaia intollerabile il rischio che siano ora i "perversi", i "ladroni", "i peggiori di voi" a concepire, a tentare di dare alla luce il Partito radicale del 1987, anziché accingersi anch'essi a piangerlo ed accompagnarne la salma al cimitero della storia civile - così incivile - del Paese.